Cannabis industriale, arriva il decreto che limita l'uso. Produttori nei guai | MaremmaOggi Skip to content

Cannabis industriale, arriva il decreto che limita l’uso. Produttori nei guai

La cannabis sativa L ha molti usi oltre a quello medico. È un mercato in espansione. Ma ora un decreto impone la ricetta per acquistarla
Una pianta di cannabis sativa L e Francesco Vitabile
Una pianta di cannabis sativa L e Francesco Vitabile

ROCCASTRADA. La canapa industriale è una pianta da mille usi diversi e che potrebbe essere un prezioso alleato verso la transizione ecologica. Purtroppo, però, è stigmatizzata e nell’immaginario comune è semplicemente una droga. Va tenuto presente, però, che la quantità di principio psicoattivo all’interno della pianta, il Thc, varia da specie a specie fra le piante appartenenti alla famiglia della Cannabaceae

La maggioranza aveva proposto un sub-emendamento nel decreto sicurezza, dove anche le infiorescenze della cannabis sativa L sarebbero finite nella tabelle delle sostanze stupefacenti, vietandone la vendita. Il sub-emendamento in questione è il 13.6 ed è stato accantonato il 10 luglio, ma il 27 luglio entrerà in vigore un decreto che farà in modo che l’acquisto di oli ad uso orale di cannabinoidi, contenenti cbd, possano essere acquistati solo in farmacia.

Questo decreto fa riferimento a nuove scoperte scientifiche del Consiglio superiore della sanità, Css, e dell’Istituto superiore della sanità, Iss. «I ministri si riferiscono a nuove opinioni scientifiche di cui non si trova traccia – dice Francesco Vitabile, del Borgo della Canapa di Ribolla e presidente di Resilienza Italia onlus  – E non va dimenticato che l’Organizzazione mondiale sanitaria, Oms, ha condotto delle ricerche che mostrano l’opposto».

La canapa industriale e l’ultimo decreto

Il decreto che entrerà in vigore il 27 luglio del Ministero della salute va a stabilire che le sostanze da ingerire composte da cannabinoidi, che si trovano nella cannabis sativa L, sono ad uso medicinale, per questo avrà una vendita controllata. Quindi potranno essere acquistati solo in farmacia e con una ricetta medica non ripetibile, esattamente come accade, per esempio, con le sostanze oppiacee, come ossicodone, morfina e Fentanyl. 

Mentre i fiori della canapa sativa L contengono Cbd e Chb, sostanze che non sono psicotrope e non hanno alcun effetto ricreativo, ma solo di rilassamento dei muscoli. Per questo la canapa sativa L aiuta molto i pazienti con dolori cronici, artrosi e infiammazioni a sentire meno dolore, alza le difese immunitarie ed è indicata anche per chi soffre di patologie psicologiche legate all’ansia e alla depressione. 

La canapa industriale è una pianta che può essere usata in ogni settore. «Abbiamo molti prodotti con la cannabis sativa L, sia per animali che per le persone. Produciamo tutto noi, abbiamo tutti i certificati necessari – dice Vitabile – Vendiamo tisane, oli essenziali, birra artigianale e in particolare cosmetici. Ci occupiamo dell’uso industriale della canapa nel suo complesso».

«Il decreto è surreale visto che si tratta di una riproposizione dello stesso decreto già sospeso dal Tar del Lazio – conclude Vitabile – Nel provvedimento si menzionano due recenti pareri dell’Iss e del Css, che costituiscono il suo presunto fondamento».

Ecco come funziona il Cbd negli oli da ingerire

Per comprendere come il Cbd possa aiutare l’essere umano e gli animali va aperta una parentesi chimica: i cannabinoidi, come il Cbd, e i tetracannabinoidi, il Thc, si legano a dei recettori all’interno dell’organismo vivente, i Cb1 e Cb2. Recettori che sono connessi al sistema nervoso, il CB1, e al sistema immunitario, il CB2.

Il Thc si lega principalmente al CB1, i cui recettori si trovano anche nel cervello e in tutto il corpo, dove agisce da antagonista e crea l’effetto dello “sballo”. Mentre il Cbd ha una bassa affinità con entrambi i recettori e agisce in maniera diversa, usando altri meccanismi chimici. Per esempio agisce sui serotoninergici 5-HT1A, che regola l’ansia, il sonno e l’umore, e anche sui vanilloidi TRPV1, che sono sensibili al calore e al dolore. 

«Il Cbd ha degli effetti positivi sul corpo, in particolare è efficace su artrosi e dolori cronici, ansia e depressione e aiuta anche gli animali. Nella cannabis sativa L la presenza del Thc è troppo bassa per avere un effetto psicoattivo – dice Vitale – La canapa industriale è una pianta che ha mille usi diversi e che potrebbe aiutarci nella transazione ecologica».

Inserire la gli oli della pianta nella lista delle sostanze mediche è giusto, perché aiuta veramente molti pazienti. Permetterne l’acquisto solo con una ricetta medica non ripetibile e considerarli come una sostanza da tenere sotto controllo, però, non ha molto senso, visto che, chimicamente parlando, non sballa.

Questa decisione non è comunque definitiva, visto che a settembre il tribunale amministrativo del Lazio, il Tar, potrebbe annullare il decreto del Ministero della sanità contro la canapa sativa l, come ha già fatto nel 2023

Ecco tutti gli usi della canapa industriale

La canapa industriale, oltre che all’uso medico, ha un mercato in continua espansione in tanti settori diversi. E sono tanti i produttori in Maremma.

Cosmesi, oli nutrienti, tessile, materiali biodegradabili ed edili, sono solo gli esempi più eclatanti. Inoltre la pianta di cannabis sativa l assorbe il doppio del carbonio, dalle 8 alle 16 tonnellate all’anno all’ettaro, rispetto alle piante della foresta amazzonica, che assorbono circa dalle 2 alle 6 tonnellate di CO2 per ettaro l’anno.  

«La cannabis sativa L ha molti usi in tanti settori ed è un mercato in continua espansione, ma non viene preso abbastanza sul serio. Non è un settore composto da spacciatori e malavita – dice Vitabile – Siamo dei produttori agricoli, che per lavorare si devono appoggiare alle leggi dell’Unione Europea».

«È necessario che si differenzi la canapa industriale da quella coltivata per uso ricreativo, non sono la stessa cosa. La canapa sativa L non deve essere collegata direttamente ad ambienti pericolosi o criminali – continua – Molti politici promettono qualcosa, ma nessuno fa mai niente quando serve, né in meglio né in peggio».

La canapa sativa L e il bigottismo

Un’ombra di bigottismo e ignoranza circonda questa pianta, quando in realtà ha tutti gli usi possibili, tranne quello ricreativo. «Noi al Borgo della Canapa organizziamo delle grigliate di carne e delle serate – dice Vitabile – Dove raccontiamo la canapa e i suoi usi, vogliamo mostrare in questi eventi che il nostro ambiente è un posto sereno e assolutamente non connesso a un’ambiente criminale e di spaccio».

«Fortunatamente tutti quelli che ci vengono a trovare vedono che è un mondo diverso rispetto all’immaginario comune – conclude – Vedono tutti gli usi che questa pianta può avere». 

Tutti dovrebbero saper distinguere le due piante e i loro utilizzi, anche i politici. Questo perché una ha effetti psicoattivi sulla mente e l’altra no. Ed è un argomento molto delicato, che dovrebbe essere trattato da esperti e non durante campagne elettorali. Anche perché ha un mercato molto promettente:  potrebbe sia essere una parte fondamentale della transizione ecologica che creare molti posti di lavoro

Il settore della Canapa sativa L vale diverse centinaia di milioni di euro e ci lavorano molti giovani. «Vietare la produzione, la lavorazione e la vendita di tutte le infiorescenze, ovvero anche dei fiori canapicoli privi di qualsivoglia efficacia drogante – dice Vitabile – Equivale a mettere a rischio circa 3mila imprese agricole, con particolare riferimento a quelle florovivaistiche. Così si tagliano le gambe a un settore in grande ascesa, che ha circa 10mila lavoratori».

 

Autore

  • Marina Caserta

    Collaboratrice di MaremmaOggi. Amo le bollicine, rigorosamente in metodo classico; il gin e credo che ogni verità meriti di essere raccontata. Non bevo prosecco e non mi piacciono né i prepotenti né le ingiustizie. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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