CAMPAGNATICO. È fissato per domani, 11 luglio, alle 10 in prima convocazione e alle 11 in seconda, il consiglio comunale della verità per Elismo Pesucci, che ancora non ha fatto il giuramento di rito che lo rende a tutti gli effetti sindaco.
Pur vincitore delle elezioni del 12 giugno, su Pesucci pende la spada di Damocle dell’esame delle condizioni di eleggibilità e compatibilità, messe in dubbio dai consiglieri di minoranza a causa di una lite pendente dello stesso Pesucci con il Comune (la richiesta di risarcimento per 150.000 euro di spese legali sostenute nella lunga vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto), e per una condizione di incompatibilità di una consigliera eletta nella sua lista.
Il consiglio del 30 giugno, che avrebbe dovuto “incoronarlo” per l’ennesima volta sindaco, è stato rimandato per sua stessa decisione in qualità di presidente dell’assemblea, per dare ulteriore tempo, utile, a suo parere, a “fugare” i dubbi dell’opposizione.
La quale peraltro, resta salda sulla sua posizione, sapendo che la causa non è rimossa per semplice rinuncia di Pesucci e che l’udienza presso il tribunale civile di Grosseto è fissata il 18 agosto.
Lo “sgarbo” a Luca Grisanti
E a chi era presente al consiglio del 30 giugno, non è passata inosservata la data dell’11 luglio. È il giorno in cui Luca Grisanti, l’ex sindaco sconfitto da Pesucci per una manciata di voti, deve sottoporsi a un intervento chirurgico.
Lo aveva fatto presente lui stesso, come capogruppo di minoranza. «Chiederei, se fosse possibile, di convocare il consiglio prima dell’11 luglio – aveva detto Grisanti, spiegandone la ragione – in modo da permettermi di partecipare data l’importanza della seduta».
L’assemblea si era sciolta con le rassicurazioni di Pesucci in proposito. Una settimana dopo, il 7 luglio, la sorpresa della convocazione proprio per l’11.
Grisanti: rammaricato ma non sorpreso
«Visto lo stile Pesucci, non mi sorprende la convocazione per l’unico giorni in non avrei potuto esserci. Non ci sono certo obblighi in questo senso, ma un po’ di fairplay, per usare un gergo calcistico, non ci sarebbe stato male», dice Grisanti.
«Così come non mi sorprende che tra i 12 punti all’ordine del giorno non ci sia l’interrogazione del gruppo di minoranza, depositata il 30 giugno, sulle condizioni di eleggibilità e compatibilità, nonché sulla richiesta di Pesucci di rifusione degli stipendi non corrisposti nel periodo della sua detenzione e fino al fino reintegro nel suo posto di lavoro.
Mi resta il rammarico per non poter essere presente, ma qualunque sia l’esito di questa vicenda, e lo sapremo con certezza il 18 agosto con l’udienza in tribunale, mi auguro che si apra quanto prima il leale e costruttivo confronto politico nell’interesse dei cittadini e del territorio», conclude Grisanti.
Gli scenari
C’è da aspettare domani per vedere cosa succederà.
Pesucci, come aveva ben argomentato nella seduta consiliare del 30 giugno è certo della sua condizione di compatibilità, in quanto ha rinunciato al contenzioso con il Comune. Così come non sussisterebbero le altre cause avanzate dall’opposizione.
Ovvero l’ineleggibilità, ai sensi dell’articolo 61 e 63 del TUEL, per incarichi ricoperti nella società sportiva Nuova Arcille che ha in concessione il campo sportivo e i locali del Comune, la cui presidenza è stata passata al figlio e alla nuora, peraltro eletta in consiglio.
Dunque domani potrebbe giurare a avviare ufficialmente il suo nuovo mandato di sindaco. Peraltro l’ordine del giorno ha anche importanti punti in discussione su bilancio e piano triennale delle opere pubbliche.
Il ricorso tuttavia ha già intrapreso il suo iter giudiziario, con udienza fissata e resta da vedere cosa stabilirà il giudice. Se, come ritiene la minoranza, dovesse risultare in quella data che Pesucci è incompatibile con la carica di sindaco, si aprirebbe la strada del commissario e l’annullamento degli atti approvati fino a quella data.
