GAVORRANO. Le strade di Marco Bonura e del FolGav si separano. Ad annunciarlo la stessa società unionista, che ha salutato il suo allenatore. Bonura dice addio alla formazione mineraria dopo due anni ricchi di soddisfazioni: con il FolGav ha vinto la Coppa Italia di serie D, arrivando a disputare una finale e una semifinale play off.
I ringraziamenti di Bonura
«Ringrazio la società per questi due anni – dice – in cui ho avuto la possibilità di allenare in una piazza importante, dove abbiamo ottenuto una finale e una semifinale play off e una Coppa Italia vinta. Devo ringraziare i due gruppi dei giocatori, sia quello dello scorso anno che quello di quest’anno. E la proprietà che durante la stagione mi ha anche protetto e difeso, ha fatto sì che potessi finire l’anno in maniera tranquilla ottenendo un piazzamento play off, che è sempre stato uno dei nostri obiettivi. Ci tengo a ringraziare tutti i ragazzi dello staff e abbracciarli tutti. Si chiude un biennio positivo sia a livello personale e per quanto riguarda la società».
Il saluto del patron Luigi Mansi
L’Unione Sportiva Follonica Gavorrano con il patron, l’ingegner Luigi Mansi, che ha sempre difeso Bonura, ringrazia il tecnico per il lavoro svolto e gli augura un fruttuoso proseguimento di carriera. «Marco Bonura è stato un allenatore scrupoloso – ha detto Mansi – con il quale la società ha raggiunto due significativi obiettivi, in linea con quanto stabilito a inizio mandato. In questi due anni di collaborazione ha raggiunto la vittoria della Coppa Italia e la posizione di classifica ha consentito di disputare i play off. Al termine di questo biennio desidero esprimere all’allenatore i miei ringraziamenti per quanto fatto sul campo e gli auguro i migliori successi nel prosieguo della sua attività».
Ora sotto con il mercato
Per il direttore generale dei biancorossoblù Renato Vagaggini, arrivato a metà stagione dopo l’addio di Filippo Vetrini passato al Grosseto, si apre ora il toto-nome per il prossimo tecnico. Partendo anche dalla conferma di molti giocatori come il capitano Emilio Dierna.
