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Cambiamento climatico, geopolitica e il destino dell’Antartide

Alberto Muzzi parla del suo primo libro “L’ultimo continente”: 37 anni, follonichese, consulente del ministero dell’Ambiente, lo scrittore presenta il suo primo romanzo
Alberto Muzzi

FOLLONICA. Uscirà il 30 settembre il primo romanzo scritto da Alberto Muzzi. Il libro, dal titolo L’ultimo continente (con sottotitolo: Il Protocollo), è edito dal Gruppo Santelli Editore sul cui sito web è possibile fare un pre-ordine e riceverlo ad agosto.

Dalla tesi di laurea al romanzo

Alberto è un follonichese di 37 anni, laureato in Giurisprudenza nel 2011 all’ateneo di Firenze ed attualmente impiegato come consulente all’unità di missione PNRR del Ministero dell’Ambiente e alla Camera Arbitrale di Milano, società della Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza, Lodi.

Il tema della sua tesi di laurea fu il Diritto commerciale internazionale ed è questa la prima cosa che deve catturare l’attenzione per scoprire questo libro: ambiente, cambiamento climatico, geo-politica e rapporti internazionali dei Paesi maggiormente industrializzati sono gli argomenti tra i quali si sviluppano le azioni che fanno la storia di due giovani solo geograficamente lontani. Ovviamente c’è il caso che ci mette del suo e li fa incontrare, ci sono ambienti diversi in cui si sviluppano i capitoli, affascinando pagina dopo pagina il lettore come solo l’esperienza vissuta in prima persona dallo scrittore può fare. Una storia avvincente in un contesto molto poco lontano dalla realtà, inquietante e parallela a qualcosa che sta veramente accadendo e di cui quasi nessuno parla. Come il destino dell’Antartide, esattamente L’ultimo continente. 

L’Antartide, il petrolio e una storia d’amore: l’intervista

Alberto, cosa sta accadendo in Antartide?

«Si stanno verificando situazioni poco rassicuranti, in parte dovute allo scioglimento dei ghiacci causati dal cambiamento climatico che hanno di fatto permesso di accedere più facilmente in questo continente difficile e isolato; di conseguenza gli appetiti internazionali si sono messi alla ricerca di ciò che il posto potrebbe offrire, in primis il petrolio. Secondo un articolo del Gruppo Brics una spedizione appositamente organizzata da un Paese tra i più industrializzati avrebbe infatti già trovato un giacimento di petrolio da 511 miliardi di barili».

La copertina del libro di Alberto Muzzi

Sapevo che l’Antartide è tutelato da una convenzione, credo internazionale…

«Certo, dal Trattato Antartico che è del 1959 e che dovrebbe scadere, come molti indicano, nel 2041. Fu firmato da 12 Paesi per farne un luogo di natura e scienza; attualmente i Paesi aderenti sono arrivati a 54 e sarebbe inaccettabilmente ingenuo pensare che tutti vogliano proseguire con la tutela del Continente Bianco. Il loro interesse è ben altro».

Quindi la situazione reale che si sta verificando è quella che hai scelto come scenografia della tua storia, giusto?

«Precisamente. Un romanzo thriller che ha una base vera, che si svolge nel 2039 prendendo per buona la scadenza del Trattato indicata dagli studiosi e con il quale ho volutamente affrontato un problema reale che mi preoccupa molto e che purtroppo è per lo più taciuto. Al contrario, mentre noi parliamo, dall’altra parte del globo ci sono movimenti talmente chiari da rendere impossibile non pensare che anche l’ultimo baluardo di naturalezza verrà assediato, inquinato, sfruttato. Dopo di che niente sarà più come prima.»

Il suo romanzo ha anche un sottotitolo, Il Protocollo. Vuole anticipare qualcosa, oltre al fatto che lascia pensare ad un sequel? 

«In effetti io sono già sul secondo libro, cioè il seguito di questo. Il Protocollo è un nome, è il nome di una società segreta i cui membri usano dei nickname per non essere rintracciati dagli agenti governativi di quei Paesi che tramano in segreto di invadere il continente non appena sarà venuto meno il Trattato Internazionale. Ma non dico di più.»

Bè, la curiosità chiederebbe a gran voce qualche altra indiscrezione; può dire a chi legge se c’è una storia d’amore?

«Assolutamente sì, e come potrebbe mancare. Lui, lei, le difficoltà, il pericolo e certamente la storia d’amore per qualcuno ma anche per l’ambiente, per la Terra, la natura. L’amore è vita».

Un’ultima curiosità su Alberto Muzzi. Dal suo curriculum ho saputo che tra il prima e dopo l’università ha vissuto 15 anni a Firenze, dopodiché a parte i moltissimi viaggi che ha fatto e che ancora fa, ha deciso di tornare a vivere a Follonica. Come mai? 

Ride e di gusto. La risposta è come la precedente, l’amore muove il mondo.

https://santellionline.it/products/lultimo-continente

Autore

  • Chiara Pierini

    Collaboratrice di MaremmaOggi. Il turismo e l'accoglienza sono nel dna familiare, ma scrivere è l'essenza di me stessa. La penna mi ha accompagnato in ogni fase e continua a farlo ovunque ce ne sia la possibilità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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