ISOLA DEL GIGLIO. Scoppia, di nuovo, il caso degli abbattimenti di mufloni. Sono moltissime le associazioni animaliste che denunciano gli abbattimenti delle pecore selvatiche dalle grandi corna, in particolare al Giglio.
In effetti al Giglio esiste da tempo il progetto Life LetsGo Giglio, che ha per obiettivo il ripristino dell’ecosistema presente sull’isola e che prevede un’azione di eradicazione della popolazione di mufloni presente sull’isola tramite l’abbattimento degli animali, considerati una specie aliena e invasiva, a opera di cacciatori.
Dopo le proteste gli abbattimenti legati al progetto sono stati sospesi dal Parco nazionale dell’Arcipelago.
Parco che, adesso, invece non c’entra nulla con gli abbattimenti. Perché questi sono legati, semplicemente, al fatto che è aperta la caccia e il muflone è specie cacciabile. Come il cinghiale.
La caccia al muflone, in tutta la Toscana, è aperta dal 15 ottobre al 15 marzo 2024, al Giglio come sugli Appennini o sull’Amiata.
Gli animalisti: «È in corso uno sterminio»
«I cacciatori in questi giorni stanno sterminando i mufloni a colpi di fucile – scrive la Rete dei santuari degli animali liberi, ma le altre associazioni usano le stesse identiche parole -. In questo modo il Parco riesce nel suo spregevole obiettivo di eradicare i mufloni senza farlo direttamente».
«È Regione toscana a permetterlo ed agevolare il compito mandando i cacciatori di selezione. Nessuno si cura neppure degli studi e delle recenti scoperte scientifiche che evidenziano la preziosità dal punto di vista genetico dei mufloni del Giglio. Importa solo il denaro. Contano i soldi della comunità europea per eradicare i mufloni concessi sulla base di un progetto inconsistente e fazioso».
Le associazioni si stanno anche organizzando per creare una rete di “guardiani dei mufloni” sull’isola.
Si sta pensando anche a una manifestazione.
Il presidente del Parco: «È aperta la caccia, non dipende da noi»
Giampiero Sammuri, presidente del Parco dell’Arcipelago, sottolinea che l’Ente che presiede non c’entra nulla.
«Non capisco perché il problema sia al Giglio e non altrove. La caccia al muflone, che è specie cacciabile, è aperta dal 15 ottobre al 15 marzo. Ma in tutta la Regione, come quella al cinghiale. E certo non è possibile sapere quanti ne sono stati abbattuti. Ma tutto questo non dipende dal Parco».
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