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C’è un alieno nel lago di Burano

È il granchio blu, che ormai da qualche anno si sta diffondendo anche nel mar Mediterraneo e nelle coste della Maremma
Un granchio blu pescato nel lago di Burano
Un granchio blu pescato nel lago di Burano

GROSSETO. A lanciare l’allarme e accendere i riflettori sull’espansione del granchio blu, o granchio reale, è Fabio Cianchi, responsabile dell’Oasi del Wwf della Maremma. Ormai da tempo questo tipo di granchio si sta facendo largo anche nei mari della Toscana, e recentemente è arrivato fin dentro il lago di Burano.

«Si sta diffondendo a ritmo elevato, sembra impossibile fermarlo»

«Si salvi chi può – ha scritto Cianchi nella pagina Facebook dell’associazione – un nuovo alieno è sbarcato anche nel lago di Burano. Oramai non c’è più luogo in Italia che non sia stato invaso dal granchio blu (Callinectes sapidus). I danni ambientali che sta facendo alle nostre specie si vedono anche da questo».

Cianchi ha spiegato ancora: «Questo granchio sta facendo “sparire” i granchi nostrani, e mangia di tutto come i gamberi e altri organismi. È praticamente impossibile difendersi e sta invadendo moltissime zone. Già alcuni anni fa era stato segnalato a Orbetello. Ancora non è stato studiato a fondo».

Da dove viene il granchio blu

Il granchio blu o granchio reale blu è una specie aliena per il Mar Mediterraneo. Originario delle coste Atlantiche degli Stati Uniti, probabilmente è sbarcato attraverso lo svuotamento delle cisterne d’acqua di qualche nave cargo, e oggi è massivamente presente nelle coste del Mediterraneo, e anche in quelle dell’Adriatico non lontano dalle lagune ed estuari. Le prime segnalazioni nel Mediterraneo risalgono al 1949 ma è da circa una decina di anni che il granchio blu ha cominciato a svilupparsi e diffondersi nelle nostre coste.

Le caratteristiche del granchio blu

Il granchio blu americano è una specie costiera infralitorale che vive fino a 35 metri di profondità. Prolifica in acque costiere, lagune ed estuari, su fondali sabbiosi o fangosi. Può vivere in acque con una salinità compresa tra 2 e 48 g‰ e resistere a temperature che vanno dai 3 ai 35° gradi.

Il carapace del granchio blu è largo circa il doppio della sua lunghezza, con due dentelli frontali triangolari e nove dentelli laterali, questi ultimi molto lunghi e appuntiti. È un granchio di grandi dimensioni: la larghezza del suo guscio può superare i 23 cm nei maschi e 20 cm nelle femmine. Le chele hanno tre robuste spine sul “braccio”. L’addome delle femmine è molto largo e arrotondato mentre quello dei maschi è piuttosto stretto e a forma di “T”; quest’ultimo carattere è comune ai granchi del genere Callinectes.

Il colore generale è grigio, marrone o blu-verde. Le chele sono blu nei maschi e rosse nelle femmine. Il colore blu è dovuto a una caroteno-proteina; diventa rosso in cottura a seguito della denaturazione della proteina. Il granchio blu è un predatore che si nutre dal 30 al 40% di gasteropodi e bivalvi (cozze, vongole, telline, ostriche), dal 15 al 20% di crostacei decapodi o anfipodi, dal 15 al 20% piccoli pesci e meno del 5% di vermi e meduse.

Nel granchio blu, la maturità sessuale viene raggiunta tra i 12 ei 18 mesi. La posa delle uova avviene in mare tra i mesi di aprile e settembre. Il numero di uova è compreso tra 700.000 e 2.100.000 a seconda delle dimensioni delle femmine. La schiusa avviene in acque con salinità maggiore di 20 ‰.

Le larve necessitano di una temperatura di almeno 15° per svilupparsi normalmente. Sono planctoniche e attraversano diversi stadi zoidi prima di trasformarsi in megalopa. I predatori del granchio blu sono le tartarughe marine e probabilmente anche uccelli, cefalopodi e pesci.

Il granchio blu viene pescato e consumato in grandi quantità, principalmente negli Stati Uniti e in Messico. Ogni anno vengono prelevate 58.000 tonnellate; la sua importanza economica e culinaria è notevole sulla costa orientale degli Stati Uniti, in particolare negli stati di Louisiana, Maryland, North Carolina e New Jersey. Nella baia di Chesapeake, negli ultimi decenni è stato notato un calo significativo delle tonnellate pescate.

Il granchio blu è un cibo prelibato

All’inizio chi lo pescava dalle nostre parti poteva rivenderlo anche a cifre importanti, 120-150 euro al chilo, ma ora con il proliferarsi della specie il costo è drasticamente sceso al massimo 5-10 euro.

Come si cucina il granchio blu

Spaghetti al granchio

Dopo aver lavato i granchi, farli bollire in una pentola per 10 minuti fino a quando il carapace non diventa di colore rosso. Estrarre i granchi dall’acqua e tagliarli a metà. Recuperare la polpa del granchio dal carapace e dalle chele, a parte preparare una padella con 3 cucchiai di olio extra vergine ed uno spicchio d’aglio. Fare soffriggere alcuni minuti e aggiungere dei piccoli pomodorini pachino tagliati a metà.

Dopo 5 minuti di cottura a fuoco vivo aggiungere la polpa di granchio, e fare cuocere ancora per un paio di minuti. Aggiungere al gusto sale e pepe e prezzemolo fresco. Condire gli spaghetti e servire accompagnando magari con un buon vino bianco.

Granchio al vapore

Lavare i granchi in acqua dolce facendo attenzione alla chele e cuocerli per una ventina di minuti in acqua bollente: una volta diventati di colore arancione, i granchi possono essere mangiati. Evitare aromi e spezie: meglio non alterare il sapore dolce del granchio blu.

Autore

  • Giornalista di MaremmaOggi. Ho iniziato a scrivere a 17 anni in un quotidiano. E da allora non mi sono mai fermato, collaborando con molte testate: sport, cronaca, politica, l’importante è esagerare! Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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