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Buoni postali su carta riciclata: «Non si prescrivono»

Confconsumatori: un’altra vittoria nella campagna “Buono tradito”. Il risparmiatore incasserà il corrispettivo
Buoni postali

GROSSETO. «Nel dubbio, i buoni emessi su carta riciclata da Poste Italiane non si prescrivono». La vicenda riguarda un risparmiatore grossetano che aveva sottoscritto nel gennaio 2001 otto buoni postali da 500 euro ciascuno, emessi sulla carta della serie AF. Solo su alcuni di essi era presente un frego di cancellatura sulla serie, di conseguenza il risparmiatore ne aveva dedotto che tutti producessero frutti per 14 anni. Al momento di riscuotere, però, i dipendenti delle Poste hanno eccepito la prescrizione e – nonostante le contestazioni di Confconsumatori – Poste Italiane non ha corretto la propria (errata) posizione. Con il lodo arbitrale numero 5873/2022 il Collegio di Bologna dell’arbitro bancario di Banca d’Italia ha dato ragione al risparmiatore, statuendo che i buoni non si prescrivono sino all’anno 2025 e possono sempre essere incassati.

Serie barrata ma non timbrata

Sull’incertezza dovuta all’emissione di buoni su una serie vecchia, il collegio arbitrale ha statuito che «tutti i buoni oggetto del ricorso sono stati emessi il 9 gennaio 2001, tempo in cui risultava in collocazione la serie AA1. Tuttavia, sul retro del buono risulta il timbro recante la serie originaria di appartenenza (AF) e le relative condizioni. Tale timbro risulta barrato con un segno a penna senza che sia indicata la nuova serie AA1 e senza che la correzione a penna risulti corredata da un timbro dell’ufficio postale o dalla firma di un impiegato. Il Collegio rileva che, secondo gli orientamenti condivisi fra i Collegi territoriali, quando i buoni serie AA1 siano emessi sulla modulistica della serie AF, si applicano le condizioni previste per la serie AA1 esclusivamente se le correzioni apposte a mano (recanti l’indicazione “AA1”) siano state validate dal timbro dell’ufficio postale e dalla firma dell’impiegato. In assenza delle tre condizioni sopra indicate (apposizione della nuova serie, con timbro e firma dell’ufficio postale), trovano applicazione le condizioni originariamente previste sul buono. Dai rilievi sui Buoni fruttiferi postali dedotti in giudizio è risultato che tutti i buoni appartengono alla serie AF, avente una durata massima di 14 anni: di conseguenza i buoni, emessi il 9 gennaio 2001, sono scaduti il 31 dicembre 2015 e il diritto alla loro riscossione si prescriverà al 31 dicembre 2025».

«Confconsumatori Toscana – fanno sapere dall’associazione – confida che Poste si conformerà alla decisione evitando ulteriore contenzioso, non potendo incolpare il risparmiatore caduto in errore dall’ingannevolezza della modulistica usata». Gli interessati – anche per ottenere suggerimenti e consigli sulla tematica del risparmio investito in buoni – possono rivolgersi agli sportelli di Confconsumatori: la sede di Grosseto è in via della Prefettura 3 (telefono 0564 417849).

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