GROSSETO. Il giorno dopo la bufera del 2 giugno, con la richiesta di dimissioni di Mattarella che ha agitato il mondo politico alla vigilia delle elezioni, Claudio Borghi si rilassa in Maremma.
Anche se, a parlarci, tutto pare meno che agitato. Anzi, è tranquillissimo, sorridente e, soprattutto, non arretra di un centimetro: «In tanti mi chiedono di ritrattare quello che ho scritto, ma non ci penso proprio. In fondo se ci presentiamo alle elezioni con lo slogan “Più Italia, meno Europa” ci sarà un motivo no? L’Italia è sovrana, non certo l’Unione Europea e il 2 giugno è la festa della Repubblica italiana».
Ma l’ha sentito Salvini su questa cosa?
«Io lo sento tutti i giorni, più volte al giorno. E la pensa come me. Se poi qualche alleato la vede in un modo diverso, alla fine è un bene. Così gli elettori hanno chiaro il quadro e sanno per chi votare l’8 e 9 giugno, in base alle proprie idee su Italia ed Europa».
Claudio Borghi è legato alla Toscana, e alla Maremma in particolare, da molti anni.
«Da bambino passavo le mie vacanze, con la famiglia in roulotte, nei campeggi alla foce dell’Albegna. Negli anni successivi frequentavo il Giglio, dove un amico ha una casa. Ancora ci vado molto spesso. Lì ti isoli in tutti i sensi, ogni tanto serve».
In questi giorni è qui, è stato a cena con gli esponenti del Carroccio al bagno Stella, ha incontrato il sindaco di Grosseto, ha visto i balneari per la questione Bolkestein. Con lui, fra gli altri, il commissario provinciale Massimiliano Baldini, quello comunale Arturo Bartoletti, l’assessore Riccardo Megale.
Anche politicamente Claudio Borghi è legato alla Toscana. Nel 2015 è stato avversario di Enrico Rossi per la carica di governatore.
Sconfitto, è stato in consiglio regionale a Firenze, e portavoce dell’opposizione, fino alle elezioni politiche nel 2018. In quell’anno, candidato nel collegio Toscana Sud, è stato eletto a Montecitorio nel listino plurinominale della Lega. Quindi, nel 2022, è stato eletto al Senato, sempre in Toscana. Attualmente è senatore della Repubblica, per la Lega.
Borghi: «Oltre la metà degli italiani vuole meno Europa»
«Sia chiaro – spiega – quello che dico io è quello che pensa la maggior parte degli italiani. È recente un sondaggio di Piazza Pulita, che certo non è trasmissione a noi vicina, che diceva chiaramente che 30% degli italiani vogliono più Europa, il 20% è indeciso e il 50% chiede più Italia. La sovranità è del nostro paese. La sovranità appartiene ai popoli, è un’ovvietà, ma è bene ribadirlo. Non abbiamo scelto di cederla all’Europa. Per questo dal Presidente non mi aspettavo un’affermazione come quella che ha fatto».
Ma se fosse eletto al parlamento di Bruxelles (e di Strasburgo), come porterà avanti la sua battaglia?
«Chi mi conosce sa bene che non sono uno che scende a compromessi e farò sentire la mia voce per restituire a singoli Stati una sovranità che ora pare sempre più diluita. Se sarò eletto entrerò nel gruppo Identità e Democrazia (che comprende eurodeputati di sette Paesi, la maggior parte dei quali provengono dal partito italiano della Lega e dal Rassemblement National francese, ndr)».
Gruppo che però non ha la forza di cambiare le cose.
«L’ideale sarebbe che Id si riunisse con il gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei (Ecr, ndr), così saremmo il gruppo più numeroso al parlamento europeo. Allora sì che la nostra voce si sentirebbe in modo deciso».
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Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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