GROSSETO. Al sempre maggior successo delle birre artigianali in Italia, partecipa anche la nostra provincia, con una disseminazione di birrifici artigianali che va dalla montagna fino al mare. Un territorio, il nostro, caratterizzato da birrifici di piccole dimensioni, ma che parlano di qualità.
Nel 2021 si è registrato un aumento record del 18,4% degli acquisti domestici di birra in Italia, con un crescente successo di bionde e rosse artigianali Made in Italy (Fonte: IlSole24Ore), un segnale che parla di ripresa dopo gli indici negativi registrati nel 2020 soprattutto dovuti all’arrivo della pandemia.
Dopo una ricognizione dei principali attori locali nel settore, i birrifici con le etichette più in evidenza, risultano i seguenti: Birrificio Amiata (Arcidosso), Birra de’Neri (Monterotondo) In Bocca al Luppolo (Follonica), Frank e Serafico (Alberese), Birra Maremmana (Talamone).
Birra Amiata
Nati nel 2006, con l’intento di rappresentare nel mercato italiano il territorio amiatino e la provincia grossetana, sono usciti sugli scaffali con birre molto legate appunto al territorio che volevano rappresentare. Castagne, miele, e zafferano sono solo alcuni degli ingredienti che hanno utilizzato nelle ricette.
Da un paio di anni la situazione è profondamente cambiata per tante problematiche, non ultima la scomparsa di Claudio Cerullo il responsabile della produzione, socio fondatore del birrificio assieme a suo fratello Gennaro Cerullo (commerciale e brand ambassador).
I precedenti problemi di salute di Claudio, unitamente alla pandemia, li avevano costretti a stoppare i motori dell’impianto produttivo di Arcidosso. La produzione era stata delegata ad un altro birrificio di loro fiducia che esegue le loro ricette alla lettera.
- Distribuzione
Hanno una distribuzione nazionale che si occupa di gestire logistica e consegne, in zona hanno messo su delle collaborazioni con locali specializzati che si dedicano al settore delle birre artigianali. A differenza dei competitor industriali coi quali la differenza di prezzo gioca un ruolo fondamentale, loro, come altri birrifici artigianali, si rivolgono principalmente a chi vuole dare ai propri clienti dei prodotti diversi e per certi aspetti più sani, dato che le birre artigianali devono restare entro certi range produttivi e la ricerca della qualità nelle materie prime è sempre più fondamentale.
- Birre
Le loro birre più conosciute sono la Bastarda Rossa (prodotta con Castagne IGP del Monte Amiata) e la Contessa (una west coast ipa) «Queste sono quelle più conosciute – dice Gennaro – ma il mercato spesso richiede birre nuove e l’innovazione spinge sempre verso innovativi tipi di birra».
In bocca al luppolo
A dirigere le ricette del birrificio qui è Giulio Fornari, un giovane di 26 anni, originario di Roma, buttatosi subito dopo il diploma nel mondo della birra. Attraverso il locale Monte Malto, offre ai clienti direttamente le produzioni del suo microbirrificio. Che prossimamente riaprirà anche alle visite con piccoli tour guidati, probabilmente dopo l’estate.
Giulio è in pianta stabile a Follonica da 4 anni, e il covid ha un po’ rallentato i progetti del birrificio, ma si sta preparando per il debutto in lattina della sua birra, che si appresta ad essere ufficialmente la prima e unica prodotta in maremma.
- Distribuzione
Il mercato delle sue birre è per lo più regionale, con vendite anche in Lazio, Liguria. E sempre aperto ad accordi con distributori per allargare la propria portata.
- Birre
La Boar ipa è sicuramente la più conosciuta.
La Biff baff boff è una peculiarità: è la English pale ale (rossa in stile inglese) che ha riscosso ottime critiche da vari esponenti e sommelier dell’ambito brassicolo. La Cream city è la nostra Cream ale, bionda ispirata alle birre che venivano prodotte durante il proibizionismo americano. La particolarità di questo stile è il parziale utilizzo di fiocchi di mais ed un lievito predisposto per l’alta fermentazione, il quale però viene impiegato a temperature molto più basse.
Bira de’ Neri
Francesco Neri, il titolare del birrificio, appassionato di birra, decise nel 2011 di creare un birrificio nella sua azienda agraria. Nel 2012 la nascita del birrificio, attiguo all’agriturismo San Ottaviano in Loc. Massoni, a Monterotondo Marittimo.
Tutta la produzione di birra è sostenuta dai cereali della propria azienda di famiglia, che esiste sul territorio da generazioni e che conta adesso anche un ristorante e un agriturismo, un complesso del quale si occupano un totale di 4 persone.
La produzione del birrificio si attesta intorno ai 20.000 litri all’anno, con una previsione di toccare i 30.000 nel 2022.
- Distribuzione
Il loro mercato è diretto per lo più sulla costa, da San Vincenzo fino a Capalbio, sfruttando la stagione estiva per la vendita, lasciando quella invernale soprattutto per la produzione.
- Birre
Della loro produzione, le birre che vanno maggiormente sono la richiestissima “La bionda” una american pale ale appunto dal colore biondo, e “La tipa” la loro ipa di punta.
Le altre due birrerie artigianali più in evidenza sul territorio, come segnalato in precedenza, sono Frank e Serafico che si trova vicino ad Alberese, e Birra Maremmana, di Talamone.
Due realtà anche loro caratteristiche della Maremma che oltre all’attività di produzione della birra, hanno affiancato altri prodotti e servizi.
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Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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