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Biondi e Confesercenti, via al progetto “Tortello maremmano Igp”

Andrea Biondi alla guida di Confesercenti già ha tre idee per il rilancio, fra queste l’iter per ottenere l’Igp per il tortello maremmano
Tortelli maremmani e Andrea Biondi, neo direttore di Confesercenti
Tortelli maremmani e Andrea Biondi, neo direttore di Confesercenti

GROSSETO. Andrea Biondi, ex sindaco di Gavorrano, sa come si parla con le aziende. E dopo l’esperienza da primo cittadino, ha “imparato” anche a trattare con la pubblica amministrazione. Un doppio binario che Confesercenti non si è fatta sfuggire, chiamandolo alla direzione dell’associazione. E del resto non era facile sostituire un pezzo di storia dell’associazionismo maremmano come Gloria Faragli, che ha lasciato per andare in pensione, ma che ancora è presente con il suo enorme bagaglio di esperienza e qualche buon consiglio che non guasta mai.

Andrea, classe 1977, ha l’energia e la carica giusta per affrontare i tanti, troppi problemi del mondo del commercio, sia fisso che ambulante. Il settore sta attraversando uno dei periodi più difficili di sempre, schiacciato dalla desertificazione dei centri storici e dei piccoli paesi, dal commercio on line, da periferie assediate dai centri commerciali che, in fondo, neppure loro vanno troppo bene.

Prima di fare il sindaco (dal 10 giugno 2018 al 14 maggio 2023) è stato manager per numerose aziende, nel settore del “fashion retail”, in sostanza il commercio al pubblico di capi di abbigliamento e accessori. Ha lavorato per Primark, aprendo lo storico negozio ai Gigli di Campi Bisenzio, poi per Upim, Decathlon e la francese Promod.

«L’esperienza da sindaco è stata eccezionale, formativa, interessante – ci dice -, ma il secondo mandato lo sentivo stretto. Non potevo stare altri cinque anni fuori dal mondo del lavoro, per questo ho passato la mano. Mi sento arricchito da questi cinque anni, ma al tempo stesso ho accettato con piacere la proposta di Confesercenti: in un’associazione di categoria posso stare a contatto con le aziende e, al tempo stesso, con la pubblica amministrazione».

Commercio, momento difficile

Direttore, il commercio sta attraversando uno dei momenti più difficili di sempre.

«È in crisi un intero settore ed in crisi anche la rappresentanza. Mai come in questo momento, invece, sarebbe indispensabile fare rete. Solo il turismo ci sta provando, anche in Maremma. E noi lo seguiamo con grande attenzione».

Le criticità sono tante, le soluzioni difficili.

«I centri storici delle città stanno perdendo i servizi e questo comporta lo spopolamento e le difficoltà per i negozi, tanto che spesso le periferie sono più attrattive. Inoltre pesa lo shopping on line. Peraltro anche i centri commerciali soffrono, soprattutto in una zona come la Maremma dove ci sono forte concorrenza e grandi distanze».

«Le soluzioni? Non sono facili. Ma passano tutte per il governo del territorio. Parlo di mobilità, non solo veicolare, di rigenerazione urbana, di pianificazione. I centri storici devono essere attrattivi, soffrono ovunque, se si escludono le grandi città d’arte. E per attrattivi intendo non solo la sera, con aperitivo e ristorazione».

Tre percorsi di lavoro. E c’è anche il “Tortello maremmano Igp”

Andrea Biondi è appena arrivato in Confesercenti, ma già ha individuato tre priorità, tre percorsi di lavoro: un comitato scientifico, la spinta a fare rete e l’iter per arrivare al riconoscimento dell’indicazione geografica protetta (Igp) per il tortello maremmano.

«Sto lavorando – dice – alla creazione di un comitato scientifico che possa dare risposte chiare e autorevoli all’associazione. Sto individuando alcune figure di alto livello, nei vari settori, che ci aiutino a capire i problemi complessi e ci diano consigli su come muoverci. Vogliamo capire bene le dinamiche, per poi intervenire».

Prima parlava di “fare rete”. È una priorità quindi?

«Assolutamente sì. È il secondo punto su cui sto lavorando dal mio insediamento. Nel turismo, ad esempio, gli ambiti Maremma Nord e Maremma Sud viaggiano a velocità diverse. E non ce lo possiamo permettere. Serve una promozione comune del territorio, visto che il brand maremma toscana ha un grande valore e enormi opportunità da esplorare. Anche nel dialogo con Toscana promozione dobbiamo fare fronte comune».

In Maremma un traino è l’enogastronomia. Settore che però può crescere.

«La valorizzazione dell’enogastronomia e delle tradizioni e dei prodotti tipici della Maremma è una priorità di Confesercenti. Con il nostro progetto Girogustando ma, soprattutto, con l’inizio del percorso, da condividere con Comune di Grosseto, Provincia e Regione, per il riconoscimento dell’Indicazione geografica protetta per il tortello maremmano».

Un disciplinare di produzione per il tortello maremmano

In effetti il tortello maremmano avrebbe tutto per diventare Igp.

«Il percorso è complesso e arriva fino all’Unione Europea, che ha l’ultima parola. Però dobbiamo partire e ne stiamo già parlando con l’assessore al turismo del Comune di Grosseto, Riccardo Megale, che si è detto molto interessato».

Secondo la normativa il termine indicazione geografica protetta, meglio noto con l’acronimo Igp, indica un marchio d’origine attribuito dall’Unione europea ai prodotti agricoli e alimentari con una determinata qualità, reputazione o ulteriore caratteristica dipendente dall’origine geografica. Almeno una tra le fasi di produzione, trasformazione e/o elaborazione deve avvenire all’interno di un’area geografica determinata.

Ma quali passaggi servono?

«C’è già un consorzio fra produttori del tortello maremmano, creato da Roberto Delli di “Pastai in Maremma” con altri produttori e ristoratori: come prima cosa andrà ampliato, coinvolgendo altri attori sul territorio. Poi andrà creato e depositato in Camera di Commercio un disciplinare di produzione, che sia abbastanza ampio da salvaguardare le piccole differenze che esistono fra le varie zone della Maremma ma che, al tempo stesso, tuteli le caratteristiche principali. Penso a ingredienti principali ricotta maremmana e erbe lessate, spinaci, bietola o ortica, al metodo di chiusura, la forma, il peso. Andrà studiato bene con i produttori e i ristoratori».

Quindi chi lo dovrà presentare?

«Come associazione di categoria possiamo essere fra gli attori principali, con il patrocinio del Comune di Grosseto, il capoluogo, la Provincia e la Regione Toscana. A quel punto la domanda andrà fatta al ministero e, al tempo stesso, all’Unione europea. Non sarà un percorso breve, ma il tortello maremmano ha tutto per avere il riconoscimento. E questo porterebbe enormi benefici a tutta la Maremma».

 

 

 

Autore

  • Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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