FOLLONICA. Con l’aumento della popolazione legato all’afflusso di turisti che qui trascorrono le vacanze estive, aumentano le problematiche già ampiamente segnalate dai cittadini nel corso degli ultimi anni relative alle carenze dei servizi del primo soccorso.
A far riemergere il problema nel caso della pediatria è stata una famiglia toscana che ha voluto raccontare la sua esperienza.
I genitori erano in vacanza con i loro due figli e avevano la necessità di trovare un medico, perché uno dei bambini aveva mal d’orecchi. Per prima cosa i genitori hanno cercato su Google se ci fosse la guardia medica pediatrica a Follonica, ma hanno trovato solo che la struttura è chiusa definitivamente.
A questo punto la famiglia si è dovuta rivolgere alla sanità privata, a causa della mancanza del servizio essenziale pubblico.
Lo sfogo della donna: «Perché da noi è tutto difficile?»
I genitori del bambino hanno scoperto che la guardia medica pediatrica non c’era a Follonica. Quindi hanno chiamato gli operatori del servizio sanitario, venendo a conoscenza che la guardia medico-turistica del punto di primo soccorso non poteva visitare il bambino, poiché era un medico di base e non un pediatra.
A questo punto per la famiglia si sono aperte due possibilità: un viaggio al Pronto soccorso pediatrico dell’ospedale di Grosseto oppure prendere un appuntamento in uno studio privato dove ci fosse un pediatra.
I genitori del bambino decidono per la visita privata per accorciare i tempi. Il medico che li accoglie era un medico generico e dopo una visita che descrivono molto sommaria del bambino, ha prescritto su “ricetta bianca” un antibiotico.
Alla cassa dello studio il conto è stato di 120 euro, mentre a quella della farmacia la spesa per l’antibiotico è stata “solo” di 30 euro.
«Premesso che non cercavamo affatto un pediatra, perché sarebbe stato sufficiente un medico di base – dice la madre del piccolo paziente – ci chiediamo come sia possibile che non sia stato previsto un potenziamento del servizio di prima assistenza a chi ha bisogno di un semplice consulto o di una visita che qualunque medico potrebbe fare. In secondo luogo veniamo dirottati in uno studio privato per avere il pediatra e quello che visita mio figlio non lo è. Allora lo poteva visitare anche quello presente nello studio al presidio Asl».
C’è della rabbia nella voce di chi racconta perché, dicono, « Ci è capitata una cosa simile durante una vacanza in montagna: al pronto soccorso mi hanno garantito la visita pediatrica nel giro di mezz’ora, ho pagato giustamente trenta euro ed eravamo fuori. Perché queste cose così semplici da noi sono diventate un miraggio?»
Cancellata la guardia turistica, i turisti non sanno a chi rivolgersi
Innanzi tutto la riforma del sistema sanitario ha di fatto cancellato quella che tutti conoscevamo come guardia turistica.
Secondo quanto previsto dagli accordi collettivi, infatti, i turisti della zona maremmana, possono rivolgersi in caso di necessità diurna ai medici di medicina generale del luogo dove si trovano a trascorrere le vacanze, mentre di notte, nei prefestivi e festivi, al personale della Continuità assistenziale presso i presidi come il Primo Soccorso di Follonica, dove i medici presenti devono assolutamente prendere in carico il paziente e valutare se risolvere la richiesta in loco, oppure inviarlo alla struttura ospedaliera più vicina.
Il caso di questa famiglia potrebbe quindi essere in parte dovuto ad una comunicazione errata o superficiale.
Ciò che invece risulta molto chiaro è il ritorno saltuario delle polemiche che da anni interessano un po’ tutto il territorio, ma che in estate sommergono Follonica che aumenta la sua popolazione e che, a detta di molti, risulta carente nei servizi più semplici nei confronti dei cittadini. Le segnalazioni, infatti, sono all’ordine del giorno.
Ancora oggi non è stata data una spiegazione che si possa definire chiara e comprensibile, per permettere soprattutto ai turisti di gestire al meglio eventuali piccoli problemi che possono insorgere durante la vacanza.
«La stessa disavventura è accaduta a due nonni con il nipotino – dice la donna – erano con noi alla guardia medica, ma non so come se la sono cavata. Spero avessero la macchina, altrimenti loro avranno dovuto affrontare ben altre spese.»
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Collaboratrice di MaremmaOggi. Il turismo e l'accoglienza sono nel dna familiare, ma scrivere è l'essenza di me stessa. La penna mi ha accompagnato in ogni fase e continua a farlo ovunque ce ne sia la possibilità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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