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Barocci: «Ma il Beveraggio resta una fogna a cielo aperto»

Il presidente del Forum Ambientalista: «Valori 400 volte oltre ai limiti e nessuno scarico è stato chiuso o sanzionato»
Il fosso Beveraggio nella zona delle Gemme a Barbanella
Il fosso Beveraggio nella zona delle Gemme a Barbanella

GROSSETORoberto Barocci, del Forum Ambientalista Grosseto, torna sul fosso Beveraggio. Ribadendo l’inquinamento del fosso e il fatto che, ad oggi, nessuno scarico abusivo è stato sanzionato. Inoltre chiede che si lavori per individuare le fonti di inquinamento che portano l’inquinamento in mare.

«C’è da stupirsi – scrive Barocci – per quanto è stato detto sul fosso Beveraggio in commissione ambiente del Comune di Grosseto e tanta superficialità richiede una serie di precisazioni».

Barocci: «Valori 400 volte oltre i limiti nel Beveraggio»

«Tale fosso è diventato una fogna a cielo aperto che scorre a Grosseto adiacente ad abitazioni civili. Gli ultimi dati ufficiali rilevati da Arpat (in assenza di precedenti piogge eccezionali che avrebbero potuto attivare lo scaricatore di piena delle fogne miste, collocato su viale Uranio) segnalano una concentrazione di batteri fecali 400 volte superiore ai limiti».

«Al contempo sono stati accertati dai carabinieri forestali scarichi fognari abusivi. Inoltre, le certificazioni sui gravi rischi sanitari rilasciate nel tempo dai responsabili della locale Usl, hanno costretto il sindaco ad emanare un’ordinanza per accertare ed eliminare tali scarichi abusivi. Ma dopo un anno da tale ordinanza non risulta che sia stato disattivato e sanzionato un solo scarico abusivo».

«Anche quando la legalità sarà ripristinata, tale fosso continuerà a ricevere acque luride dallo scaricatore di piena delle condutture miste. Esso è stato autorizzato dalla Regione, ma solo per risolvere i problemi di piogge eccezionali e non di piogge normali. Come si può considerare una situazione eccezionale se in quattro mesi si sono verificati otto scarichi? Noi abbiamo segnalato una ventina di scarichi in due anni e abbiamo fornito i filmati che consentono di stabilire la velocità e le portate delle acque nere in transito verso il San Rocco».

«Quei dati ci hanno fatto sostenere che le acque del  Beveraggio in tali occasioni arrivano al mare, ed anche se nel suo percorso la concentrazione di batteri fecali si dimezzasse per ben quattro volte, rimarrebbe comunque venticinque volte oltre i limiti e se tali batteri vengono registrati in mare con temperature più basse che nei fossi, non si può sostenere che nel Beveraggio scompaiono per strada».

«Perché non si individuano le fonti di inquinamento?»

«Se si è certi che il Beveraggio non arrivi mai al mare, da dove arrivano a mare i batteri che hanno fatto scattare molte volte in questi ultimi anni divieti di balneazione? Se si ipotizzano altre possibili fonti inquinanti di batteri fecali perché non si individuano? Coloro che affermano che le acque del Beveraggio non arrivano a Marina hanno mai misurato le portate e le velocità di tali piene ordinarie e normali?» 

«Presumiamo che i responsabili del Comune di Grosseto non abbiano quantificato quanto è esteso oggi il bacino idrografico che raccoglie le acque piovane della città di Grosseto convogliate sotto il viale della Pace con le fogne nere sul fosso Beveraggio tombato. Lo presumiamo perché altrimenti avrebbero investito tutti gli oneri di urbanizzazione, incassati dal Comune per la costruzione di nuove abitazioni, in opere di urbanizzazione primaria, fognature comprese».

 

 

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