Bagnini dal primo maggio. Ne servono 500, ma non ci sono | MaremmaOggi Skip to content

Bagnini dal primo maggio. Ne servono 500, ma non ci sono

Costa Est, Baratti, San Vincenzo: una circolare delle Capitanerie impone il bagnino dal 1° maggio. Ma non si trovano. E il corso Fin termina a metà del mese
Bagnini al lavoro, Fabrizio Lotti de La Capannina e Massimo Giuliani della Fin
Bagnini al lavoro, Fabrizio Lotti de La Capannina e Massimo Giuliani della Fin

PIOMBINO. Manca poco meno di un mese all’avvio della stagione estiva e da quest’anno alcune regole sono cambiate.

Una novità del 2025, dovute a una circolare delle Capitanerie, che ora sono responsabili della sicurezza sugli arenili, è l’obbligo della presenza di bagnini a partire dal primo maggio, pena sanzioni fino anche alla revoca della concessione ai titolari degli stabilimenti balneari che non sono in regola. 

La circolare

La stagione estiva si divide nel periodo turistico e quello balneare. Nel periodo turistico, che inizia prima del 15 giugno e termina dopo il 15 settembre, in precedenza era necessario avere l’assistente bagnante solamente durante il fine settimana, e non nei giorni feriali. Il periodo balneare, invece, andava dal 15 giugno al 15 settembre.  

La circolare del 28 agosto 2024 impone anche nel periodo elioterapico la presenza del bagnino, in altre parole se il bagno è aperto è obbligatorio l’assistente bagnante sulla torretta. 

«La situazione oggettiva – spiega Fabrizio Lotti, proprietario dello stabilimento balneare La Capannina a Perelli – è che già mancano i bagnini come figura professionale, e per di più la maggior parte di loro sono studenti che fino a giugno sono impegnati nel loro percorso formativo. Al tempo stesso il regolamento turistico della Regione Toscana chiede di aumentare il periodo stagionale, per un’amplificazione dell’offerta turistica. Si crea, così, una contraddizione tra la richiesta per l’economia turistica e la mancanza dei bagnini, generando un grave problema».

Fabrizio Lotti con la moglie al bagno Capannina in Costa Est
Fabrizio Lotti con la moglie al bagno La Capannina in Costa Est

Lotti: «Serve una deroga»

«Abbiamo avuto vari incontri territoriali con la guardia costiera locale – continua Lotti – ed abbiamo evidenziato che non si può generalizzare la circolare in tutto il territorio toscano, perché il turismo a maggio a Viareggio è sensibilmente diverso dal turismo in Maremma nello stesso periodo. Noi, come titolari, chiediamo una deroga per questa circolare, se ciò non avviene dovremmo cercare di costruire una cornice per ogni territorio e trovare delle risorse umane se vogliamo stare aperti». 

Massimo Giuliani: «È un’impresa ardua»

Massimo Giuliani, responsabile di area della Toscana Ovest per la Federazione italiana nuoto, che si occupa da circa quarant’anni della formazione degli assistenti bagnanti, negli ultimi cinque ha riscontrato un calo significativo nel numero degli iscritti ai corsi per l’ottenimento del brevetto. 

Un percorso, questo, certo importante, ad esempio per prendere il brevetto di assistente per il mare sono previste circa 100 ore di studio tra quelle certificate di teoria e di pratica. Un percorso impegnativo e difficile, che richiede impegno e tempo. 

 

Massimo Giuliani
Massimo Giuliani

«Nel corso degli anni – racconta Massimo Giuliani -, il corso per diventare assistenti bagnanti è sempre più qualificato ma dall’altra parte, essendo una professione prettamente stagionale, coloro che si dedicano all’ottenimento del brevetto, sono per lo più ragazzi giovani, che frequentano il 4° o il 5° anno delle superiori e che, dunque, fino a metà giugno o i primi di luglio per chi ha la maturità, non sono reperibili. Quindi, è chiaro che questa è una prima criticità che riscontriamo». 

Per la Val di Cornia, 500 bagnini

«Per quanto riguarda Piombino, abbiamo in formazione solo 18 ragazzi che termineranno il loro percorso intorno metà maggio, quindi, due settimane dopo la data che la circolare prevede. Un altro problema riguarda il numero di assistenti bagnanti che dovranno essere impiegati nelle coste: da San Vincenzo a Follonica, minimo saranno necessari più di 300 bagnini. In più serviranno assistenti bagnanti anche nelle piscine dei campeggi, dei resort e delle altre strutture e che verranno assorbiti dal mercato lavorativo. Solo per la nostra zona si arriva così a circa 500 risorse umane».

«È una figura imprescindibile per il turismo balneare e sicuramente dovranno essere trovate delle risoluzioni, coinvolgendo anche gli enti, la pubblica amministrazione e le scuole stesse, affinché vengano messi in atti dei piani d’azione, altrimenti la situazione sarà destinata a peggiorare. Questa direttiva nazionale del comando generale della Capitaneria di porto è stata recepita dai direttori marittimi regionali, compreso quello della Toscana, e diramata dai vari comandanti a poco meno di un mese dall’apertura, il poco preavviso ci ha messo in difficoltà».

I piani collettivi di salvamento

«Stiamo lavorando per vedere come riuscire a mettere in atto la circolare nel modo più logico possibile. Una risposta potrebbe essere quella di fare i piani collettivi di salvamento. Già presenti su Piombino, San Vincenzo e Follonica, i piani collettivi di salvamento sono il modo migliore per mettere in sicurezza ampi spazi di costa, non solo quella privata ma anche quella pubblica. In questo modo, si crea una catena di sicurezza per l’emergenza attraverso un numero leggermente minore di assistenti bagnanti, sorvegliando in maniera più efficiente l’area».

«I dati che provengono dall’osservatorio nazionale dei gruppi di lavoro sulla sanità dicono che laddove ci sono gli assistenti bagnanti in forma organizzata si assiste a molti meno incidenti. Nonostante questo, tuttavia, anche dove ci sono i piani collettivi di salvamento, è necessario reperire un determinato numero. Solo a Piombino almeno 50, e questa è un’impresa piuttosto ardua.  Stiamo lavorando per poter completare le squadre per presentare dei piani attendibili».

La cultura dei valori

«Un altro problema è che sono sempre meno i ragazzi che, durante il percorso di studi, si attivano anche in ambito lavorativo. Questo tipo di figure qualificate, inoltre, vengono richieste solo per due o tre mesi, quindi, allungare il periodo di impiego e consentire un paio di mesi di stipendio in più potrebbe essere un modo per invogliare i ragazzi a certificarsi in una professione tanto ricercata quanto nobile, che si basa su valori morali su cui ci dovrebbe essere una maggiore cultura, proprio perché lo scopo di questa professione è quello del salvare vite umane». 

Autore

  • Collaboratrice di MaremmaOggi.Nel giornalismo non esistono sabati né domeniche, non c'è orario e neppure luogo. C'è passione, c'è talento. Il mio lavoro è il mio sorriso. Da sempre curiosa, amo il sapere: più apprendo più vorrei conoscere. Determinata o testarda? Dipende. Vivo di sogni e li realizzo tutti.

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