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Baby gang, minacciati dagli aggressori in centro

L’incontro è avvenuto in centro, durante il pomeriggio. L’avvocato Antichi: «Stiamo pensando di chiedere i danni ai genitori»
I carabinieri davanti al Comune
I carabinieri davanti al palazzo comunale

GROSSETO. Non era bastata la prima, l’aggressione al bastione Mulino a vento, le botte, le martellate, i coltelli tirati fuori dalle giacche, i passamontagna calati sul volto. E non era bastata nemmeno la decisione del giudice che ha applicato la permanenza domiciliare dalle 22 alle 6 a due ragazzini, i primi ad essere stati identificati dai carabinieri.

Sabato 19 febbraio, il gruppetto di aggressori ha incrociato di nuovo, in centro, alcuni dei coetanei aggrediti. Questa volta non sono arrivate le botte ma le minacce: perché le vittime della baby gang, avevano parlato.

Minacciati quelli che erano stati picchiati e anche altri ragazzi che erano con loro.

«Dovete stare zitti»

L’incontro, durante il pomeriggio, ancora una volta in centro storico, non è stato piacevole per i ragazzini che erano stati aggrediti un mese fa. La baby gang che sembrava essersi ritirata dopo che due minorenni sono finiti davanti al giudice e dopo che i carabinieri stanno identificando via via tutto il gruppetto degli aggressori, si è rifatta avanti, minacciando questa volta anche altri adolescenti che non erano presenti la sera dei pestaggi, quando cinque ragazzini si sono dovuti presentare al pronto soccorso. Uno di loro aveva il naso fratturato, un altro sarebbe invece stato colpito alla testa.

«Dovete stare zitti, altrimenti peggio per voi»: sarebbe questo il tenore delle parole pronunciate agli adolescenti, che domenica 20 febbraio si sono ripresentati di nuovo alla caserma dei carabinieri per denunciare quanto accaduto.

Un nuovo atto di predominanza

Non era ancora passata, ai cinque ragazzini che sono stati picchiati e rapinati sabato 17 gennaio, la paura per quello che era successo loro che a distanza di un mese si sono ritrovati di nuovo di fronte i loro aggressori.

Questa volta i ragazzini avrebbero tenuto le mani a posto, ma avrebbero minacciato, anche in maniera molto grave, i ragazzi che avevano raccontato ai carabinieri quello che era successo sulle Mura, quando tre di loro erano stati rapinati di 10 euro e quando a uno erano stati portati via il giubbotto e la felpa che aveva addosso. Un atto di predominanza, come quella che avrebbero cercato di esercitare di nuovo sabato pomeriggio in centro.

Le famiglie dei cinque adolescenti si sono rivolte, dopo l’aggressione, all’avvocato Alessandro Antichi. «La situazione che mi è stata rappresentata è particolarmente grave – dice – e quel che possiamo per ora fare è sensibilizzare le istituzioni a mettere in campo servizi di prevenzione. Il processo minorile non prevede la costituzione di parte civile, ma stiamo ragionando se sia o meno il caso di presentare una richiesta danni ai genitori».

Intanto il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, proprio lunedì 21 febbraio è andato a trovare i ragazzi aggrediti e ora anche minacciati e le loro famiglie, promettendo loro di farsi portavoce della loro preoccupazione e delle loro richieste con la Prefettura.

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  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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