Avvolto nelle coperte e nascosto nel pozzo: così è morto Nicolas | MaremmaOggi Skip to content

Avvolto nelle coperte e nascosto nel pozzo: così è morto Nicolas

Disposta l’autopsia, lutto cittadino e bandiere a mezz’asta ad Abbadia San Salvatore. Il sindaco: «Un fatto che trascende per gravità la nostra normalità». Il video racconto del brutale omicidio
Il pozzo nel quale è stato ritrovato Nicolas Del Rio

GROSSETO. Rabbia, incredulità. Anche paura. E un senso di protezione, quello di fare muro intorno ai familiari dei Nicolas Del Rio, il 40enne trovato nel pozzo della villetta di Case Sallustri mercoledì 25 giugno. 

Eduardo, il babbo del corriere trovato morto nel pozzo della villetta dove – è l’ipotesi della Procura – erano state nascoste inizialmente le borse, è stato chiamato dai carabinieri di Abbadia San Salvatore. Da Roma, è arrivato sull’Amiata con il cuore spezzato dal dolore, quando ormai la caserma era già chiusa. 

Non ha potuto vedere suo figlio. La salma è stata portata all’obitorio del Misericordia di Grosseto dove venerdì 28 giugno verrà fatta l’autopsia, affidata al professor Mario Gabbrielli. Secco il quesito dei pm Valeria Lazzarini e Giovanni De Marco: al professore, ordinario di Medicina legale dell’Università di Siena, viene chiesto solo di accertare quale sia la causa della morte di Nicolas. 

Avvolto nei teli e abbandonato in fondo a un pozzo

C’è un pozzo ancora funzionante al lato del giardino della villetta di Case Sallustri. Un pozzo profondo circa 6 metri, dove viene raccolta l’acqua piovana. Il corpo del corriere quarantenne era sul fondo, avvolto in diversi teli. Accanto, c’era un pezzo di tronco di albero e un ferro. 

La testa era coperta. I carabinieri lo hanno trovato in quel modo, seguendo le indicazioni che sarebbero arrivate dall’interrogatorio di Klodjan Gionj, l’albanese di 33 anni difeso dall’avvocato Alessio Bianchini rinchiuso nel carcere di Regina Coeli a Roma. Indicazioni che però non avrebbero chiarito, almeno ad oggi, come sia stato ucciso il quarantenne. E soprattutto, da chi.

 

 
 
 
 
 
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In tre infatti, sono in carcere con l’accusa di rapina, danneggiamento, sequestro di persona e omicidio volontario aggravato. Oltre a Gionj, sono stai fermati anche Ozkurt Bozkurt, turco di 44 anni, difeso dall’avvocato Diego Innocenti e Emre Kaia, 28 anni, difeso dall’avvocato Federico Cocchi. Le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo e del nucleo di polizia giudiziaria della procura, proseguono senza sosta. E non sarà facile, nell’immediato, ricostruire quello che è successo il 22 maggio, quando Nicolas Del Rio è stato fermato in piazza ad Arcidosso, rapinato del prezioso carico e poi ucciso. 

Un fiore davanti alla villetta dell’orrore

Il neoeletto sindaco di Abbadia San Salvatore, Niccolò Volpini, ha decretato il lutto cittadino. E qualcuno, mercoledì 26 giugno ha messo una rosa rossa davanti al cancello della villa di Case Sallustri, dove martedì 25 i vigili del fuoco del comando di Grosseto, hanno tirato su dal pozzo il corpo senza vita di Nicolas. 

La rosa davanti al cancello della villetta di Case Sallustri

Lo hanno adagiato sul prato del giardino, dove, di fronte ai carabinieri, il professor Gabrielli ha fatto la ricognizione cadaverica. Ma lo stato in cui è stato trovato il corpo, non ha permesso, al momento, di individuare le cause della morte. 

«Il sindaco, d’accordo con il consiglio comunale, vista la gravità del fatto e l’efferatezza con il quale è stato compiuto, che trascende per gravità la nostra normale quotidianità – si legge sul profilo di Facebook del Comune di Abbadia San Salvatore – ha proclamato il lutto cittadino ed ha ordinato il posizionamento delle bandiere a mezz’asta». Lutto per la morte di un uomo arrivato in Italia per dare un futuro migliore al suo bambino. Qualche giorno fa, il piccolo ha compiuto 8 anni. Il primo compleanno senza suo babbo. 

 

I suoi familiari gli hanno detto che è andato via per lavoro e che ha lasciato il cellulare a casa. Lui spera di rivederlo. Così come speravano tutti, i suoi amici, i suoi familiari. Le persone del paese che hanno aiutato il babbo a cercarlo. Non erano lontani da quella villetta e da quel pozzo. «Il rammarico più grande – dicono gli amici – è non essere passati da lì. Magari c’era ancora speranza di trovarlo vivo».

Con il senno di poi, però, non si fa la storia. E nemmeno, purtroppo, si riporta in vita chi se n’è andato in una maniera tanto brutale. E inconcepibile.  

Autore

  • Francesca Gori

    Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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