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Atletica, Leone si candida: anche Giomi alla presentazione

Noto maratoneta italiano e vincitore della Maratona di New York nel 1996, ha ufficialmente annunciato la sua candidatura alla presidenza della Fidal
Giacomo Leone, candidato alla presidenza della Fidal

GROSSETO. Giacomo Leone, noto maratoneta italiano e vincitore della Maratona di New York nel 1996, ha ufficialmente annunciato la sua candidatura alla presidenza della Federazione Italiana di Atletica Leggera (Fidal). Ruolo, questo, ricoperto dal grossetano Alfio Giomi, che era presente alla presentazione di Leone. 

I risultati dell’attuale gestione della Fidal infatti, sono frutto delle impostazioni tecniche dello stesso Giomi. Leone, su questo solco, si pone come la congiunzione con i territori. 

“L’atletica 24” e il malcontento dei territori

La decisione, come ha spiegato Leone, è il frutto di una riflessione ponderata condivisa con un gruppo di esperti del settore, profondamente radicati nel mondo dell’atletica italiana in tutte le sue sfaccettature.

Il movimento “L’atletica 2024”, guidato da Leone, ha lavorato intensamente negli ultimi due anni per ascoltare le necessità dei rappresentanti locali e comprendere il malcontento diffuso.

La percezione di una crescente distanza tra la dirigenza federale attuale e la realtà quotidiana delle società sportive è stata al centro delle loro osservazioni.

Società sportive al centro della Fidal

“L’atletica 2024” propone un programma innovativo, focalizzato sul ruolo centrale delle società sportive, vero motore dell’atletica italiana. Il programma prevede una revisione radicale dello statuto della Fidal con l’istituzione di una “Lega delle Società”, per garantire una rappresentanza diretta delle esigenze territoriali ai vertici della federazione.

Un’altra iniziativa chiave è la creazione di una società di servizi, “Sviluppo Atletica”, mirata a finanziare la federazione e supportare concretamente le società sportive, facilitando l’accesso ai bandi e riducendo i costi delle trasferte attraverso convenzioni e una razionalizzazione dei calendari. «Il nostro obiettivo è tornare a una Federazione che dia voce e ascolto alla base, superando l’attuale tendenza all’accentramento del potere nella figura del Presidente. La Federazione deve essere di tutti e non può essere gestita da una sola persona», dice Leone.

Il programma di Leone prevede anche un dialogo continuo con il mondo no-stadia e i Master, che meritano una maggiore dignità. Inoltre, sottolinea l’importanza di investire nei territori, garantendo risorse reali per evitare una Fidal a diverse velocità. «Negli ultimi anni la periferia è stata abbandonata e inascoltata – dice ancora – Il nostro motto è “Nessuno verrà lasciato solo o sarà lasciato indietro”». 

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