PITIGLIANO. Rispetto alla vicenda che ha visto il Tar di Firenze ammettere un bambino con riserva alla frequenza dell’asilo nido di Pitigliano, il Comune dà la propria versione dei fatti.
Spiegando che la riammissione è in attesa dell’udienza di merito, fissata per il 13 marzo 2025.
«Il Comune ha agito ritenendo che i genitori conoscessero i termini»
«Il Comune di Pitigliano – si legge in una nota – ha agito ritenendo cautamente che i genitori del minore conoscessero i nuovi termini di iscrizione (anticipati rispetto a quelli previsti originariamente nel regolamento) sia perché già in vigore dall’anno precedente, in cui la loro iscrizione era stata presentata ad aprile, sia perché nell’inviare la propria richiesta di iscrizione il 3 maggio, gli stessi dichiaravano di non aver rispettato il termine del 30 aprile per loro problemi tecnici nell’invio della pec (prodotta nel giudizio)».
«Da notare che il momento della presentazione dell’iscrizione – 3 maggio – era fuori dalla “vecchia” finestra temporale del regolamento (15 maggio – 30 giugno), segno evidente che i genitori del minore conoscevano i nuovi termini e non stavano facendo affidamento su quelli riportati dal regolamento, che sapevano non essere più attuali».
«Non fu pertanto un fulmine a ciel sereno quello che ebbero a fine maggio, di fronte alla porta dell’asilo, i genitori del minore, ben sapendo fin dalla data di iscrizione del proprio negligente ritardo».
«La questione non è chiusa»
«Il provvedimento del Tar di Firenze, reso nell’ambito di un giudizio cautelare, ad un “primo sommario esame”, non pone affatto fine alla questione che verrà valutata compiutamente nel merito solo all’udienza pubblica del 13 marzo 2025».
«Il prudente apprezzamento della questione dal parte del giudice amministrativo è stato quello di consentire al minore provvisoriamente, nell’attesa del giudizio di merito, la frequenza dell’asilo nido, consentendo di addivenire ad una decisione “re adhuc integra”, ovvero senza alcuna compromissione della posizione dei ricorrenti».
«Sta di fatto che, disponendo la compensazione delle spese, il Tar ha dato un segnale di come, alla luce sommaria del sindacato cautelare, la condotta dell’Ente non appaia da biasimare».
«Sulla questione, vi è ancora spazio e tempo per dimostrare – e smentire fin d’ora quanto diffuso online – che l’Amministrazione aveva adeguatamente comunicato alle famiglie, ricorrenti compresi, i termini di iscrizione, mediante messaggi whatsapp inviati personalmente ai genitori degli iscritti dell’anno in corso (tra i quali il minore in questione), pubblicazione sulla Home Page del sito istituzionale, nonché nella Sezione Amministrazione Trasparente, oltreché sulla sezione “news ed eventi” (che, in realtà, sul sito si chiama eventi e manifestazioni, ndr)».
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