GROSSETO L’olio Maremmano si conferma un prodotto di altissima qualità, e anche la raccolta del 2024, seppur con qualche criticità, è in linea con le aspettative.

La quantità è abbondante, ma la resa è bassa.

Il presidente Tuccio: «Un ottimo il raccolto»

A fare il punto della situazione è Bruno Tuccio, presidente del Consorzio Agrario del Tirreno, membro del cda di Olma e anche nel cda di Certified Iberica, un ramo della commerciale, partecipata da Olma per un terzo, che commercializza olio in tutto il mondo, e negli Stati Uniti in particolare, dove l’olio Igp Toscano (tra i più costosi) trova il suo principale sbocco nelle catene di distribuzione agroalimentari più importanti.

«Le olive ce ne sono molte, abbondanti, anche se la resa in olio è per adesso piuttosto bassa a causa delle abbondanti precipitazioni cadute sia a settembre che ad ottobre. Le olive sono anche leggermente indietro come maturazione – spiega Tuccio – ma la qualità è altissima. L’acidità media oscilla attualmente tra 0,1 e 0,2 grammi per litro in acido oleico (per avere un extra vergine è necessario rientrare nello 0,8 e per l’Igp Toscano nello 0,45) e dunque ci aspetta una stagione ottima: bassissime acidità, olii di grande fragranza, profumati, e ricchi di antiossidanti e di tutte le sostanze benefiche che nobilitano l’olio d’oliva».

«La collaborazione con Certified – ha aggiunto Tuccio – è importantissima e strategica, in quanto l’olio toscano rappresenta il 2-3% delle vendite del gruppo, non molto in volume, ma molto in valore. Olma produce circa 6 mila quintali d’olio d’eccellenza, che nel solo mercato interno farebbe fatica a commercializzare se non appunto attraverso un’azienda come Certified, che ha il potere contrattuale, le dimensioni e il prestigio per interloquire con alcuni dei colossi della distribuzione agroalimentare mondiale».

«Il nostro obbiettivo, è quindi quello di aumentare la produzione di Olma per soddisfare la domanda. In quest’ottica abbiamo recentemente promosso l’adesione del Consorzio Agrario del Tirreno, con il suo frantoio di Suvereto, alla cooperativa. Il fine ultimo è quello di dare una risposta di sistema ai produttori olivicoli di tutta la provincia e di parte della Toscana, cercando di valorizzarne al meglio la produzione».

Coldiretti: «La Maremma avrà una buona produzione di olive»

Secondo le prime stime di Coldiretti Grosseto, in provincia, si potrà frangere tra il 10% ed il 15% in più di olive rispetto alla passata stagione. Certamente in controtendenza se si guarda alla stessa Regione Toscana, che invece prevede una contrazione del 20% a causa delle piogge fin dal mese di maggio che hanno bloccato l’impollinazione. In alcune zone si parla addirittura di un 90% in meno di produzione.

La provincia di Grosseto è uno dei principali territori a vocazione olivicola con circa 20 mila ettari di oliveti in produzione, in crescita anche grazie al recupero di piante abbandonate o a nuovi impianti. Negli ultimi quattro anni il raccolto è stato di circa 20 mila quintali, diretti, in gran parte, verso il percorso della certificazione Toscano Igp e verso i mercati stranieri.