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Apre a Grosseto la Rsa del Poggione e assume

L’inaugurazione il 17 settembre, poi arrivano i primi ospiti: tra 60 e 75 i posti di lavoro
L'ingresso visitatori della Rsa il Poggione
L’ingresso visitatori della Rsa

GROSSETO. Ancora un paio di settimane e la nuova residenza sanitaria assistenziale (Rsa), “Anni azzurri – Il Poggione” realizzata a Grosseto dal gruppo Kos dei De Benedetti, apre i battenti. Una struttura da 80 posti, cui se ne aggiungono 8 per gli stati vegetativi e 30 per il centro diurno Alzheimer, costruita ex novo sui terreni della storica tenuta il Poggione appunto, della famiglia Lemarangi, tra l’ospedale Misericordia e il terrapieno della variante Aurelia. Per la precisione in via Genova, dove resistono alcuni insediamenti artigianali e di stoccaggio merci.

È già stata fissata la data dell’inaugurazione, il 17 settembre alle 12, e l’accoglienza dei primi ospiti nel giro di un paio di settimane, in attesa che si completi la procedura di accreditamento per la convenzione con la Regione, che sostiene il ricovero con l’erogazione della quota sociale giornaliera. Si prevede l’assunzione di almeno 60 persone.

L’operazione non è di poco conto, perché per costruire la maxi-Rsa, il gruppo Kos (che tanto per capirsi orbita intorno a Cir, Compagnie industriali riunite, e opera nel campo della salute e della cura alla persona in undici regioni italiane, in Germania e in India, per un totale di 150 strutture), ha investito circa 8 milioni di euro.

Certamente il settore è appetibile in una provincia che, su 220mila abitanti, conta poco meno di 66mila over 65, di cui oltre 20mila ultraottantenni. Si sa che i servizi agli anziani sono un business, tanto che accanto a questa, è in predicato la realizzazione di altre tre Rsa nella cintura urbana di Grosseto.

Il risultato dell’investimento è di sicuro effetto, dal punto di vista architettonico, ambientale e funzionale, con un occhio alla sostenibilità e al risparmio di risorse naturali, per rispondere alla qualità richiesta a livello nazionale e internazionale.

La nuova struttura misura 3.560 metri quadrati, suddivisi in quattro ali che si intersecano nel punto dell’ingresso visitatori, circondate dal verde, che insieme ai giardini e alla viabilità interna portano a 6.250 metri quadrati la superficie utile lorda. Il tetto è a copertura piana per ospitare i locali tecnici, i pannelli solari, il sistema di climatizzazione e le unità di trattamento aria.

Intorno, un giardino con piante ed essenze mediterranee, parte integrante della struttura, sia perché ogni corridoio termina con una grande vetrata che si apre sulla vista di un albero e di una porzione di verde, sia per la sughera che definisce il giardino d’inverno a vetri, nel centro della hall, e collega idealmente il piano terra con il primo piano.

L'sterno della Rsa Il Poggione

Come è organizzata la struttura

Distribuita su quattro nuclei ciascuno dei quali a due piani (pian terreno e primo piano), può accogliere fino 120 ospiti così suddivisi

  • 80 posti letto per non autosufficienti
  • 8 posti letto per gli stati vegetativi dell’unità di accoglienza permanente “Anni azzurri”
  • 30 malati di Alzheimer al centro diurno “Il Poggione”, cui è annesso giardino Alzheimer, studiato per le persone affette da questa terribile malattia

Dunque, la struttura è articolata in tre parti funzionali:

  1. sanitaria (gli stati vegetativi) che richiedono personale medico e di assistenza specializzato
  2. socio-sanitaria (gli 80 posti letto della Rsa), dove lavoreranno infermieri, operatori di assistenza, educatori professionali, fisioterapisti
  3. il diurno Alzheimer con i suoi operatori specializzati

Le stanze della Rsa sono a uno o due posti letto, così come le otto camere dell’unità per gli stati vegetativi, che al momento è autorizzata solo per otto i posti, dei 16 in totale.

«La struttura ha cucine autonome, la lavanderia interna per i capi personali degli ospiti, ambulatori medici, palestre e spazi per la riabilitazione, la camera del commiato, lo spazio per il culto», spiega il direttore della Rsa, Danilo Zuccherelli, medico, direttore sanitario della ex Asl 9 Grosseto per sei anni, che oggi ricopre lo stesso ruolo anche per l’unità degli stati vegetativi.

«Il materiale da costruzione, i sistemi di risparmio energetico e dell’acqua, gli impianti di climatizzazione, le coperture a verde sintetico nei punti non adibiti a locale rispettano le più avanzate tecnologie di ecosostenibilità.  Abbiamo messo la massima attenzione all’accoglienza, alla cura dei colori, degli arredi, all’organizzazione degli spazi – aggiunge Zuccherelli – tanto che sembra di entrare in un albergo, più che in una struttura sanitaria e socio-sanitaria

«Niente è stato lasciato al caso anche nei servizi per il personale e nella sistemazioni della aree pubbliche, per l’accoglienza dei familiari, con salottini e spazi di ricevimento. Ogni nucleo della Rsa ha soggiorni pranzo dotati di pareti mobili per poter diventare un unico grande spazio in caso di eventi o attività collettive. Vogliamo che la permanenza dei nostri ospiti abbia il massimo in termini di accoglienza e servizi, per il loro benessere e la serenità delle famiglie».

A regime, nella struttura lavoreranno tra le 60 e le 75 persone con assunzioni a step successivi, dopo le prime 15-20 già effettuate nei mesi scorsi.

 

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