SEMPRONIANO. Trenta appartamenti di un complesso in provincia di Grosseto, che possono ospitare un centinaio di persone, saranno messi a disposizione dei profughi ucraini, dopo essere stati confiscati dalla sezione misura di prevenzione del Tribunale di Milano ad un imprenditore ritenuto «socialmente pericoloso» per «violazioni di natura fiscale» in serie e reati finanziari, tra il ’95 e il 2013.
L’imprenditore lombardo arrivato sull’Amiata
L’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati ha assegnato, infatti, quegli immobili alla Prefettura della città toscana per l’emergenza abitativa di coloro che sono scappati dalla guerra in Ucraina.
Il provvedimento di confisca, firmato dai giudici Fabio Roia, Veronica Tallarida e Ilario Pontani e divenuto definitivo, aveva colpito un imprenditore 76enne attivo nel settore del commercio di metalli ferrosi, residente in provincia di Monza e Brianza, che avrebbe portato avanti, si legge negli atti, evasioni e frodi fiscali in serie «dal 1995 al 2013».
L’indagine è stata fatta dalla guardia di finanza.
E che, tra l’altro, aveva tenuto «un elevato tenore di vita, desumibile dagli acquisti di beni di lusso come una Ferrari ed altre auto costose, che non appare giustificato dalle sole entrate lecite dichiarate».
Ora l’Agenzia nazionale per i beni confiscati e sequestrati, in qualità di amministratore giudiziario di quegli appartamenti, ha disposto l’assegnazione temporanea, fino al 31 dicembre prossimo, delle case alla Prefettura di Grosseto per l’emergenza dei profughi ucraini. Si tratta di appartamenti in gran parte da circa 35 metri quadri e in un caso anche da quasi 100 metri quadri che può ospitare fino a 6 persone.
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