GROSSETO. Il Gip aveva 96 ore di tempo per valutare il Daspo, cioè il divieto di accesso agli stadi, emesso dal questore di Grosseto per Simone Ceri, Riccardo Ciani e Mario Moni, di 10 anni per il primo e 8 anni per gli altri due. Ma ha deciso più in fretta, accogliendo la posizione dell’avvocato romano Lorenzo Contucci, uno dei massimi difensori degli ultras nelle aule dei tribunali italiani. E cancellando i tre Daspo.
Il Daspo, infatti, si riferiva ai fatti avvenuti nel giugno scorso agli impianti sportivi di Roselle, un acceso diverbio fra i tre e il custode dell’impianto Thomas Tenci, che aveva sporto querela di parte.
Da quei fatti era scaturito il provvedimento del questore, notificato ai tre lo scorso lunedì 26 settembre.
Nessuna manifestazione sportiva, quindi niente Daspo
In sostanza il Gip ha stabilito che, non essendo in corso una manifestazione sportiva, non sussistono i presupposti per il Daspo.
E quindi un’eventuale composizione della vicenda è competenza del tribunale penale.
Intanto, però, è stata anche ritirata la querela di parte per cui, non essendo il reato procedibile d’ufficio, i tre sono di fatto fuori da tutto.
Questa evoluzione fa anche cadere l’altra vicenda, emersa oggi, giovedì 29, di un ipotetico arresto dello stesso Riccardo Ciani a Ponsacco in occasione della partita Ponsacco-Grosseto proprio per violazione di un Daspo che, peraltro, mercoledì non era stato neppure valutato dal Gip, che poi lo ha annullato: «Non ero allo stadio e sono stato solo controllato» ha spiegato l’interessato. Ma, a questo punto, neppure deve spiegare.
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