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Anche in Maremma importiamo pomodori dalla Cina

In provincia di Grosseto c’è quasi l’80% delle coltivazioni della regione. Clima e importazioni giocano un ruolo importante sul settore
Pomodori in Maremma
Raccolta di pomodori in Maremma

GROSSETO. La raccolta del pomodoro da salsa in Maremma è partita. A causa degli effetti dei cambiamenti climatici, fra grandinate, nubifragi, e ondate di calore, rischia però di produrre ancora meno rispetto alle già difficili annate scorse.

Secondo le prime stime la contrazione sarà intorno al 10%.

Questo arretramento, secondo Coldiretti Grosseto, spalanca però le porte delle frontiere alle importazioni di concentrato cinese (+50%). «Che costa la metà di quello tricolore grazie allo sfruttamento dei prigionieri politici e della minoranza musulmana degli Uiguri nello Xinjiang», dice Coldiretti.

La Maremma, con 1,3 mila ettari e una produzione di 1 milione di quintali di pomodoro, rappresenta quasi l’80% dell’intera produzione regionale.

È a tutti gli effetti il principale polo per la salsa in Toscana. A dirlo è Coldiretti Grosseto in occasione dell’avvio della fase della raccolta, ricordando che il pomodoro made in Italy rappresenta un ingrediente fondamentale della dieta mediterranea e della vera cucina italiana, candidata all’iscrizione nella Lista rappresentativa dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità dell’Unesco.  

Pomodoro maremmano vs impazzito e aumento dei costi

«Ai ritardi registrati in campagna nel trapianto delle piantine di pomodoro a causa del clima pazzo, si aggiunge l’aumento dei prodotti energetici e delle materie prime che si riflette sui costi di produzione del pomodoro superiori del 30% rispetto alle medie storiche – spiega Simone Castelli, presidente Coldiretti Grosseto – Un costo aumentato anche per il caro carburanti e il gap delle infrastrutture logistiche di trasporto».

Il pomodoro agli agricoltori viene pagato solo fra i 15 e i 17 centesimi al chilo. Mentre una bottiglia di passata da 700 ml in vendita mediamente costa 1,6 euro. «Solo il 9,4% riguarda il valore riconosciuto al pomodoro in campo, mentre – dice Coldiretti Grosseto – mentre il 90,6% del prezzo è il margine della distribuzione commerciale, i costi di produzione industriali, il costo della bottiglia, dei trasporti, il tappo, l’etichetta e la pubblicità».

L’Italia scalzata dalla Cina

In questo scenario l’Italia scivola al terzo posto come produttore mondiale, scalzata dalla Cina. «Che fa concorrenza sleale violando diritti umani e dei lavoratori» dice Coldiretti. Tanto che il presidente di Coldiretti Ettore Prandini e l’amministratore delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia hanno scritto al ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida per denunciare che «L’aumento della produzione di pomodoro da industria cinese e la differenza di prezzo tra il concentrato di produzione orientale e italiana hanno determinato la ripresa di fenomeni fraudolenti di difficile individuazione -dicono –  data l’alta diluizione a cui il prodotto è sottoposto per l’ottenimento dei diversi derivati del pomodoro».

Italia all’avanguardia in Europa

Intanto l’Italia è all’avanguardia in Europa grazie al pressing della Coldiretti che ha fatto scattare anche l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del pomodoro. Un obbligo che riguarda i prodotti come polpe, pelati, conserve e salse, oltre al concentrato e ai sughi composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro.

Gli italiani preferiscono le passate e le polpe

Nel carrello della spesa degli italiani le tipologie di conserve di pomodoro più acquistate nel mercato al dettaglio sono le passate e le polpe. Categorie di prodotti sulle quali si concentrano circa i tre quarti dei quantitativi e il 54% della spesa complessiva. Sempre secondo l’analisi Coldiretti sui dati Ismea nel 2022, tra i prodotti più venduti si piazzano i sughi pronti (12% dei volumi e circa il 30% della spesa) e i pomodori pelati (10% degli acquisti e 8% della spesa). Completano il paniere le conserve di pomodorini, il concentrato di pomodoro e i sughi freschi. «Il consumo di pomodoro si attesta – conclude Coldiretti Grosseto – su una media di 35 chili a famiglia all’anno».

 

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  • Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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