Ambra, il sogno infranto a dieci metri dall'oro | MaremmaOggi Skip to content

Ambra, il sogno infranto a dieci metri dall’oro

100 metri incredibili, dove accade di tutto. Ambra parte lenta, poi recupera. Ad un passo dal traguardo, la caduta: «Ora guardo a Los Angeles»
Il momento della caduta durante la gara
La storia di Ambra non inizia all’indomani di quell’incidente che l’ha costretta ad amputarsi una gamba, che l’ha costretta nella lotta quotidiana contro i propri limiti e le aspettative degli altri. Cresciuta a Porto Ercole, la sua passione per lo sport è stata subito chiara, ma ciò che non era chiaro per tutti era il suo straordinario talento che unito ad una ferrea volontà, ad uno spirito propositivo, è esploso tra le difficoltà legate alla sua disabilità. 

Ogni traguardo che Ambra ha raggiunto, da quel momento in poi, è stato il frutto di una volontà incrollabile. Le Paralimpiadi di Parigi  rappresentano il culmine di anni di lavoro, di battaglie combattute in silenzio che caparbiamente aveva superato. Dopo la prima medaglia olimpica arrivata come una consacrazione, Ambra voleva ripetersi. Non c’è l’ha fatta. Ancora una volta il destino gli ha voltato le spalle. Ma, c’è da giurarci, ritornerà più forte e più vincente di prima

La caduta e le prime parole

Lo stadio trattiene il respiro. Fino a quel momento, la gara era perfetta. Ogni passo di Ambra l’ avvicinava sempre più alla meta, le gambe spingevano con la forza di anni di sacrifici, allenamenti, e speranze. Il pubblico vibrava insieme a lei, sentiva il calore e l’incitamento, l’adrenalina la spingeva avanti, più veloce, più determinata. Ma all’improvviso, qualcosa va storto. Il piede scivola, il corpo cede. Cade, rovina a terra trascinando la sua compagna con sé. Lo stadio si fa silenzioso, l’incredulità si diffonde tra il pubblico e tra gli atleti in gara.

«Sono ancora sotto shock – spiega Ambra – Non so cosa sia accaduto, qualche attimo prima della partenza avevo avuto un problemino con la mia protesi. Ma avevo provato e tutto mi è sembrato a posto. Ero tranquilla. Non so cosa sia avvenuto».

Poi, il pensiero alla sua collega, quella che gli correva a fianco, Monica Contraffatto. E quello per la vincitrice. «Sono contenta per lei, non prima di aver ringraziato tutti i miei sostenitori». Poi, un sorriso abbozzato. Ecco Ambra, quella che reagisce e stupisce. E che già mentalmente volta pagina, si proietta al futuro: «Ora guardo alle olimpiadi di Los Angeles tra quattro anni».

Una nuova leggenda

 Ambra nella leggenda. Non solo per le medaglie vinte o per le gare dominate, ma soprattutto per  le sue cadute,  per il modo in cui ha sa trasformare un momento di sconfitta in un simbolo eterno di forza. La sua storia non si limita alle vittorie in pista, ma si estende a ogni passo falso, a ogni sfida affrontata, a ogni momento in cui ha saputo rialzarsi. Come siamo certi farà anche questa volta.  E così, pur senza tagliare quel traguardo come previsto, Ambra taglierà un traguardo più grande: quello dell’anima, quello di chi non si arrende mai.
 
 

Autore

  • Vittorio Patanè

    Redattore di MaremmaOggi. Per me scrivere è uno strumento di verità, di bellezza, è di liberta, un mezzo per esprimere ciò che altrimenti rimarrebbe inespresso. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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