Allerta meteo, scuole quasi tutte chiuse. Come funziona. Lettera dei sindaci | MaremmaOggi Skip to content

Allerta meteo, scuole quasi tutte chiuse. Come funziona. Lettera dei sindaci

Allerta meteo, ecco come funziona. L’allerta è regionale, ma la responsabilità è dei sindaci che scrivono una lettera congiunta. Il caso di Grosseto
Un sottopasso allagato, l'anno scorso a Follonica, e i codici colore dell'allerta meteo
Un sottopasso allagato, l’anno scorso a Follonica, e i codici colore dell’allerta meteo

GROSSETO. Quando l’allerta meteo è arancione chiudono le scuole. Ma non ovunque.

Chiudono ovunque solo se è rossa.

E ci sono situazioni come quelle di Grosseto dove chiudono le scuole superiori, ma non chiudono le altre. Ma dietro alla firma del sindaco sull’ordinanza di chiusura, perché è il sindaco che ci mette la firma, e quindi la responsabilità, c’è un meccanismo articolato e un po’ complesso.

Intanto bisogna chiarire che il sistema di allerta è basato su previsioni effettuate con un anticipo di circa 12-24 ore dal previsto inizio dei fenomeni quindi, seppur molto affidabili, sono comunque soggette ad un certo grado di incertezza.

Il sistema basato sul codice colore

Il sistema basato sul codice colore è condiviso a livello nazionale ed europeo, che va dal verde (nessuna criticità) al giallo, all’arancione e al rosso.

Per ottenere una maggiore precisione nella previsione degli eventi, il territorio della Toscana è suddiviso in zone su ciascuna delle quali viene valutato un livello di allerta per ogni rischio considerato.

Le informazioni sulla situazione vengono sintetizzate su due mappe della Toscana, aggiornate almeno una volta al giorno alle 13, che indicano le possibili criticità nelle prossime 36 ore (oggi e domani) su ognuna delle 26 zone di allerta.

Le 26 zone di allerta in Toscana

La Maremma è interessata da 6 zone:

  • E1 – Gavorrano, Massa Marittima, Monterotondo, Montieri e Roccastrada
  • E3 – Follonica, Scarlino e Castiglione
  • 02 – Arcidosso, Campagnatico, Castel del Piano, Cinigiano, Civitella Paganico, Scansano e Seggiano
  • 03 – Grosseto
  • F2 – Capalbio, Isola del Giglio, Magliano in Toscana, Monte Argentario e Orbetello
  • F1 – Castell’Azzara, Manciano, Pitigliano, Roccalbegna, Santa Fiora, Semproniano e Sorano  

Chi fa le previsioni e come vengono trasmesse

A coordinare tutto è il Centro funzionale regionale che svolge sia attività di previsione sia attività di monitoraggio e sorveglianza di eventi meteo-idrogeologici e idraulici e dei loro effetti sul territorio.

In Toscana sono due le componenti del Centro funzionale:

  • Il Consorzio LaMMA, consorzio tra Cnr e Regione Toscana, che è responsabile delle attività di previsione, monitoraggio e sorveglianza del quadro meteorologico che può generare scenari di rischio sul territorio. LINK AL SITO
  • Il Servizio idrologico regionale che è responsabile della valutazione della pericolosità e dei  possibili scenari di criticità̀ idraulica e idrogeologica in base agli effetti delle piogge previste; gestisce inoltre la rete di monitoraggio meteo-idro-pluviometriche e mareografica e assicura il funzionamento delle strutture di comunicazione informatiche e del necessario flusso informativo. LINK AL SITO

Ogni giorno il Centro funzionale regionale emette un bollettino di valutazione delle criticità regionali con l’indicazione per ogni zona di allerta del relativo codice colore.

  • Per il livello di criticità con codice arancione e rosso il bollettino diventa avviso di criticità e viene adottato dal Sistema regionale di protezione civile come stato di allerta regionale, diramato a tutti i soggetti che fanno parte del sistema di protezione civile regionale: Province, Comuni, prefetture, strutture operative, volontariato, gestori dei servizi e della viabilità per rendere questi soggetti pronti a fronteggiare l’evento ed adottare misure di preparazione e prevenzione.
  • Per il livello di criticità con codice giallo le strutture competenti a livello locale vengono avvisate per via telematica in modo da essere pronte attivarsi in caso di necessità.

Dunque, riassumendo, a fronte di un’allerta regionale, si arriva a singole ordinanze nei Comuni, firmate dai sindaci.

Che si prendono la responsabilità della firma. O della “non firma”. E non sempre la decisione è così facile.

Il caso di Grosseto e l’ordinanza “solo” per le superiori

A Grosseto, con l’allerta arancione, il sindaco firma un’ordinanza che chiude solo le superiori.

«Fino a qualche tempo fa – spiega Antonfrancesco Vivarelli Colonna – partiva tutto dai Comuni, ora l’allerta, con il nuovo piano di protezione civile, è regionale. Se ricordate, nel novembre del 2019, ordinai l’evacuazione di circa 1500 persone, a fianco dell’argine della golena dell’Ombrone. Il fiume aveva superato i 6,50 metri al Berrettino e c’erano rischi concreti. Ci furono tante polemiche perché, per fortuna, non successe niente. Ma i rischi erano concreti».

Adesso, quando arriva l’allerta arancione, si riunisce prima il Coc (Comitato comunale di controllo), che fa il punto della situazione nel singolo Comune, quindi c’è una riunione della prefettura con tutti i sindaci.

«Il sindaco ci mette la firma. Tutto parte dalla Regione, ma la responsabilità non è neppure della prefettura, è solo nostra. E, purtroppo, quando ci sono queste allerte è sempre più difficile capire dove possano capitare fenomeni intensi. I temporali violenti sono a macchia di leopardo. Ieri sera per esempio (giovedì 23, ndr), a Grosseto sono venute due gocce, ma ad Albinia e dintorni c’era mezzo metro di acqua nelle strade e la gente ha avuto paura davvero, visto cosa hanno passato nel 2012. E a poca distanza da noi, nei giorni scorsi, ci sono stati problemi seri».

Quindi Grosseto, per precauzione, chiude le superiori.

«La scelta non è di questi giorni, ma è stata concordata da tempo con tutti i dirigenti delle scuole. Il problema è che a Grosseto ci sono quasi tutte le scuole superiori e che il 70% degli studenti è pendolare. Quindi io devo valutare non solo il problema circoscritto a Grosseto, ma su tutte le strade di collegamento alla città».

La lettera dei sindaci: «Serve un nuovo meteo»

Dieci sindaci hanno scritto una lettera congiunta.

«Il clima è cambiato, ma soprattutto oltre alla maggiore piovosità, alle temperature generalmente più altre si è “introdotta” nella nostra vita l’imprevedibilità. Gli attuali modelli meteo, infatti, sono in grado di offrirci una tendenza generale, ma non riescono a individuare e circoscrivere i cosiddetti fenomeni che nelle definizioni comuni vengono definiti “bombe d’acqua”. È così che può succedere che a fronte di situazioni generalmente buone o tranquille pur in allerta arancione, a pochi chilometri si verifichino precipitazioni anomale pericolosissime».

«Un esempio recente è la Val di Cornia in ginocchio a causa dell’esondazione dei torrenti o l’evento di queste caratteristiche nella zona sud ieri sera e oggi, sul bacino del Gretano a Roccastrada.
I sindaci si trovano di fronte a questi scenari e la decisione di chiudere le scuole è inevitabile seppur presa con difficoltà».

«Domani, 25 ottobre, chiudere le scuole è imposto da responsabilità, attenzione alle indicazioni dei meteorologi, amore per la propria comunità perché il sistema regionale ci dice che arriveranno fenomeni meteo “importanti” e potenzialmente pericolosi».

«La scelta di interrompere il ciclo formativo è molto importante e non viene adottata a cuor leggero. Siamo consapevoli che questa scelta comporta disagio a qualche famiglia e ce ne scusiamo».

«Proprio per questo vogliamo giocare un ruolo attivo di proposta agli organi competenti nazionali e regionali. Chiediamo di migliorare il sistema delle allerte in modo tale da garantire la sicurezza della popolazione e contemporaneamente il diritto allo studio dei nostri bambini e la gestione dei tempi di vita familiare e di lavoro. Serve un nuovo meteo, più evoluto e puntuale, capace di interpretare i mutamenti e prevenire realmente gli eventi».

  • Comunicato stampa congiunto a firma dei sindaci:
  • Francesco Limatola, Comune di Roccastrada
  • Matteo Boncristiani, Comune di Follonica
  • Elena Nappi, Comune di Castiglione della Pescaia
  • Irene Marconi, Comune di Massa Marittima
  • Stefania Ulivieri, Comune di Gavorrano
  • Gabriele Fusini Comune di Magliano in Toscana
  • Gianfranco Chelini Comune di Capalbio
  • Alessandra Biondi, Comune di Civitella Paganico
  • Giacomo Termine sindaco di Monterotondo
  • Francesca Travison sindaca Comune di Scarlino

Alcuni Comuni, fra i quali Monterotondo e Montieri,  hanno deciso di non chiudere le scuole. Del resto la conformazione del territorio, sono paesi in vetta ad un poggio, comporta molti meno rischi.

Autore

  • Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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