di Ginevra Fatarella
SANTA FIORA. Il Comune di Santa Fiora e la Fondazione Opere Antoniane, proprietaria del convento della Santissima Trinità alla Selva, hanno siglato un accordo per trasformare l’antico complesso in un centro di attività agricole, agroalimentari e turistiche.
L’intesa, frutto di mesi di trattativa, riguarda esclusivamente la struttura conventuale (escludendo il luogo di culto, la chiesa e gli spazi contigui) e pone le basi per un progetto ambizioso che punta a valorizzare il territorio.
24 mesi per reperire le risorse necessarie
«La Fondazione si è dimostrata fin da subito molto collaborativa e partecipe nella progettualità» ha dichiarato Francesco Biondi, assessore e vice sindaco di Santa Fiora.
Il Comune ha voluto agire con responsabilità, vincolando l’acquisto alla possibilità di realizzare il progetto. Sono stati previsti 24 mesi per reperire le risorse necessarie, riconoscendo una cifra simbolica di 10.000 euro per l’acquisizione della struttura. Qualora non fosse possibile ottenere i fondi richiesti, il Comune potrà svincolarsi dall’accordo, evitando di aggiungere il convento al proprio patrimonio.
Il progetto: un centro multifunzionale tra tradizione e innovazione
Una volta acquisito, il convento sarà trasformato in un polo multifunzionale che unisca turismo, agricoltura e cultura. Il sindaco Federico Balocchi ha illustrato i principali interventi previsti.
La parte storica del convento ospiterà attività come la vendita di prodotti km0 per i prodotti agricoli locali, un ristorante che promuove la cucina tipica del territorio, e un’attività ricettiva di tipo turistico nelle celle dei frati.
Gli spazi intorno agli orti saranno destinati a diventare la zona più produttiva, con un laboratorio per la trasformazione dei prodotti agricoli, una cantina, uno spazio per la vinificazione e un frantoio. Il tutto sarà immerso nel suggestivo Bosco della Santissima Trinità, alla Selva, riserva naturale regionale.
Questo progetto è considerato di alto valore sia per la parte turistica e ricettiva, che per il recupero e la ripartenza dell’agroalimentare, su cui il Comune sta puntando moltissimo.
Il convento fu iniziato nell’XI secolo
Il grande complesso conventuale risale ad epoche diverse. La primitiva chiesetta, chiamata della Santissima Trinità nella Selva di Monte Calvo, fu edificata nel secolo XI e in seguito affiancata da un piccolo romitorio.
Nel secolo XV, il dominio della zona passò dagli Aldobrandeschi agli Sforza, attraverso il matrimonio tra Bosio e l’ultima discendente della suddetta famiglia, Cecilia.
Il primogenito della coppia, conte Guido II, promosse una ristrutturazione e ampliamento della struttura, che ebbe luogo tra il 1488 e il 1489.
Venne realizzata una nuova chiesa che inglobò la precedente. Dopo aver vissuto gli ultimi anni della sua vita nel convento vi fu sepolto nel 1508.
Ai frati lasciò un generoso lascito.
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