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Al Meazza un pezzo di storia biancorossa

Domenica 22 ottobre gli ex allenatori biancorossi, Pioli e Allegri, si incroceranno in Milan – Juventus. Ecco il ricordo della loro stagione nel Grifone
Massimiliano Allegri e Sergio Pioli
Massimiliano Allegri e Sergio Pioli (foto di Manuel Pifferi)

GROSSETO. La Maremma, ateneo di allenatori, rettore: Piero Camilli. Inizio delle lezioni: 21 maggio 2000 quando l’imprenditore di Grotte di Castro decise di prendere il Grifone per mano con l’intento di farlo diventare un’aquila per toccare vette mai esplorate.

La mutazione è durata fino al 13 maggio 2007 quando fu conquistata la cima più alta della storia biancorossa: la serie B. All’interno del lungo, appassionante e trascinante cammino, si sono susseguiti un numero impressionante di allenatori (più di 50).

Dentro questo ricco panorama di uomini il tempo ne ha incoronati due diventati tecnici capaci di raggiungere i vertici nazionali e non solo: Massimiliano Allegri e Stefano Pioli. Figure e caratteri diversi, che sulla panchina del Grosseto hanno avuto la possibilità di crescere affinando e migliorando le loro naturali qualità allora immature. Un germogliare faticoso non solo sotto il profilo calcistico visto che lavorare con Camilli presidente non è stata una passeggiata sotto il sole. Probabilmente le basi dello sviluppo tecnico e di gestione dello spogliato della coppia nascono proprio da questo rapporto col rettore.

Allegri in Maremma

Il giovane Allegri approda in Maremma nella stagione 2005 – 2006 in C1. Camilli lo vide due anni prima alla guida dell’Aglianese e restò impressionato. Con il nuovo mister arrivano, Gigi Consonni, Carl Valeri, Andrea Federici, Andrea Gessa. Obbiettivo la serie cadetta. L’inizio di Allegri, ancora troppo giocatore, è singhiozzante: esordio vincente a Pistoia (0-1), nullo in casa col Chieti, sconfitta su rigore a Frosinone, successo interno con la Lucchese.

Arrivano tre pareggi consecutivi (Lanciano, Foggia, Sassari) poi il Grifone è battuto dal Pisa in casa. Camilli allora decide il cambio in panchina, ecco Benedetti.

Il nuovo allenatore cammina regolarmente ma non convince in pieno. Ed è ancora il Pisa ad essere l’ago della bilancia battendo il Grosseto anche al ritorno. Arriva così Gallorini. Una strada che si ferma con la sconfitta di Gela (2-1). Clamorosamente viene richiamato Allegri, la consegna si chiama playoff. E Max la centra con abilità. Gli sfidanti sono la Torres e Cuccureddu.

In questa caldissima fase Allegri dimostrò talento, visione e stoffa per diventare un tecnico di spessore. Il 21 maggio 2006 il Grifone vinse 1-0 con rete di Russo. Il ritorno a Sassari, davanti a circa 10mila persone Allegri completò il capolavoro espugnando il “Sanna” per 0-1, gol di Lo Nero.

In finale c’era il Frosinone. L’andata termina 0-0. Il Grosseto sciupa due clamorose occasioni con Cipolla e l’arbitro D’Amato gli nega un penalty solare. Il ritorno è ancora più amaro. Sotto il diluvio il Frosinone si impone per 1-0 (rete di Martini) dopo che Valeri aveva colpito il palo e Cipolla, quasi sulla linea, mette fuori cancellando la possibilità di andare ai supplementari. La stagione successiva Allegri è ancora l’allenatore biancorosso.  La caduta di Novara, però, chiuse definitivamente la sua avventura in Maremma dove, invece, Stefano Pioli trovò un rilancio decisivo dopo aver toccato la massima serie a Parma.

La “cura Pioli” al Grifone

Il Grosseto in B abbandona Cuccureddu scegliendo Giorgio Roselli. L’esordio cadetto fu a dir poco traumatico con tre sconfitte nelle prime tre gare: Modena, Brescia, Albinoleffe. L’esonero di Roselli fu matematico. Il prescelto fu, appunto, Pioli. Pari col Cesena, la prima, storica, vittoria contro il Rimini (2-1), nullo a Bari, successo interno con il Vicenza. La cura Pioli funziona.

La sconfitta di Ravenna non raffredda il panorama scaldato da sette risultati utili consecutivi. La musata di Trieste (4-0), però, fa capire quanto sia ancora lunga e dura la salita verso la salvezza.

Con il mercato di gennaio i rinforzi si chiamano Danilevicius, Pichlmann e Graffiedi, tre innesti decisivi. Il girone di ritorno parte da 25 punti. I biancorossi pareggiano 1-1 con il Lecce (promosso poi in A), battono (3-0) il Bologna, ma il capolavoro di Pioli resta la trasferta di Avellino dove il Grosseto passa con un perentorio 0-3 aprendo definitivamente la strada ad una salvezza strameritata.

Pioli a fine stagione lascia la panchina maremmana, unico allenatore non licenziato dal rettore Camilli.

A distanza di tanti anni, domenica 22 ottobre, questi due allenatori si incroceranno a Milano per Milan – Juventus, una gara da sempre emozionante e ricca di storia. Sull’erba del Meazza aleggerà la Maremma dove Allegri e Pioli si sono laureati.

Autore

  • Collaboratore di MaremmaOggi. Ho viaggiato sulla carta stampata, ho parlato alla radio e alla televisione. Ora ho la fortuna e il privilegio di scrivere online su maremmaoggi.net. Come lavagna uso il cielo. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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