GROSSETO. La Maremma si rivela un territorio dove gli agriturismi sanno esprimersi al meglio. A determinare il rilancio dell’accoglienza rurale è la grande capacità delle aziende agrituristiche di proporre accanto a pernottamenti e cucina tipica locale, tantissime attività che spaziano dalle visite in cantina all’equitazione, dall’aperitivo tra i filari alle fattorie didattiche, dai corsi di cucina alla presentazione di libri ed incontri.
Con 1.181 agriturismi la provincia di Grosseto è la prima provincia Toscana per numero di strutture. I 17 mila i posti letto che può offrire, rappresentano un quinto dell’intera offerta agrituristica della regione.
A dirlo è Coldiretti Grosseto in occasione dell’iniziativa “Novelle sotto la quercia di Giulia” il ciclo di incontri organizzati dal Podere San Jacopo a Massa Marittima.
Luca Serafini, presidente dell’associazione Terranostra Grosseto e Toscana spiega come la multifunzionalità sia stata utile anche a far fronte alla crisi. «Grazie alla legge sulla multifunzionalità sostenuta da Coldiretti – racconta Serafini – oggi quasi una struttura su due organizza e propone attività collaterali tra le più diverse che rappresentano un ulteriore valore aggiunto nella scelta della vacanza da parte dei turisti. La dinamicità ha fatto la differenza in pandemia e la farà sempre di più in futuro»
«Agriturismi scuole di vita contadina e cultura civile»
Le nostre campagne sono così diventate teatri naturali per tante iniziative culturali dove sono fiorite tante attività che fanno scoprire le strutture, il territorio, la buona cucina e le tradizioni, ponendo sempre al centro il ruolo dell’uomo per la salvaguardia della natura e della biodiversità «Gli agriturismi sono scuole di vita contadina – sostiene Serafini – ma anche di cultura civile».
Milena Sanna, direttrice provinciale Coldiretti Grosseto analizza la ripresa del settore. «Le aspettative della vigilia stanno trovando conferma. I turisti stranieri sono tornati così come quelli italiani che nel periodo pandemico hanno evitato il crac del settore. – racconta Sanna – Comunicare e promuovere una moltitudine di attività da fare in sicurezza e all’aria aperta sta facendo recuperare il terreno perso, anche se è ancora presto per dire di aver raggiunto i livelli pre-Covid. Ciò che è certo è la ritrovata duttilità delle strutture agrituristiche che intendono offrire ai visitatori, ai turisti, una vera esperienza rurale. Le nostre campagne sono i nuovi palcoscenici della cultura».
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