Agrisolare: finanziamenti a fondo perduto fino all'80% | MaremmaOggi Skip to content

Agrisolare: finanziamenti a fondo perduto fino all’80%

Il sostegno permette alle imprese agricole e zootecniche di mettersi al riparo dal caro-bollette ma anche cogliere l’occasione per rimuovere e smaltire eventuali coperture di amianto, realizzare l’isolamento termico e rifare coperture con sistemi di areazione
Agrisolare: finanziamenti per installare pannelli solari su capannoni e cascine
Pannelli solari sul tetto di un capannone

GROSSETO. Gli agricoltori potranno produrre l’energia elettrica di cui hanno bisogno abbattendo i costi di produzione e contribuendo in modo sostenibile al fabbisogno energetico nazionale. I coltivatori potranno contare in finanziamenti a fondo perduto che possono coprire fino all’80% dell’investimento.

A prevederlo è il bando agrisolare, fortemente voluto da associazioni di categoria come Coldiretti, che consente l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti su stalle e cascine. Si tratta di un sostegno per le imprese agricole e zootecniche che possono contenere i costi energetici, mettersi al riparo dal caro-bollette ma anche cogliere l’occasione per rimuovere e smaltire eventuali coperture di amianto, realizzare l’isolamento termico e rifare, per esempio, le coperture con sistemi di areazione.

A rendere note queste possibilità è Coldiretti Grosseto che è già pronta per mettere a disposizione delle imprese agricole, i propri uffici presenti sul territorio per tutte le informazioni del caso e per il disbrigo delle pratiche. 

Chi può richiedere il contributo

I soggetti beneficiari sono gli imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria, le imprese agroindustriali ma anche le cooperative agricole (che svolgono attività come da articolo 2135 del codice civile) e le cooperative
 o loro consorzi. Rientrano tra i beneficiari anche le comunità energetiche rinnovabili (CER), raggruppamenti temporanei, reti impresa, ecc.

Installazione di pannelli fotovoltaici

Gli impianti fotovoltaici potranno avere una potenza compresa tra 6 kWp a 1.000 kWp e la spesa massima ammissibile per i sistemi di accumulo è aumentata fino a 100.000 euro, mentre quella per dispositivi di ricarica sale a 30.000 euro. 
È inoltre raddoppiata la spesa massima ammissibile per beneficiario che passa da 1 milione di euro a 2 milioni e 330mila incluse le spese accessorie (per esempio la rimozione dell’amianto).

Sarà poi possibile calcolare il fabbisogno di energia termica complessivo dell’impresa senza il vincolo del doppio dell’autoconsumo di energia elettrica. 
Il provvedimento prevedere di realizzare, collaudare e rendicontare gli interventi entro 18 mesi dalla pubblicazione del decreto. Eventuali proroghe oggettivamente motivate sono ammissibili se approvate dal soggetto gestore, ed in ogni caso entro il limite massimo del 30 giugno 2026.

Fotovoltaico senza consumare terreno fertile

«Il bando sull’agrisolare consente – spiega il presidente di Coldiretti Grosseto, Simone Castelli – l’installazione di pannelli fotovoltaici sulle coperture degli edifici agricoli e zootecnici ma senza consumare terreno fertile. Una condizione essenziale per gli agricoltori preoccupati per il moltiplicarsi, in tutta la regione, e soprattutto in maremma, di progetti per realizzare impianti di grandi dimensioni che rischiano di stravolgere il paesaggio sostituendo campi coltivati e prati con distese interminabili di moduli fotovoltaici a terra o di tecnologie industriali camuffate da parchi agrivoltaici». 

«Nella sola Maremma sono 30, sulle 45 complessive a livello regionale, le richieste di connessione alla rete elettrica oggi in attesa di autorizzazione. Sommati insieme garantirebbero una capacità di 1,33 GW di energia, ma il tutto a discapito della produzione agricola e dell’immagine planetaria della Toscana» dice Coldiretti Grosseto.

La situazione sta destando molta preoccupazione nelle campagne, soprattutto perché sembra generata dalla mancata individuazione delle aree idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili. «Con una serie disordinata di iniziative avviate da fondi di investimento speculativi per quanto riguarda la localizzazione di impianti di grandi dimensioni, senza stabilire forme di coinvolgimento degli agricoltori – spiega Coldiretti Grosseto – L’altro punto è il caos decisionale che deriva dall’assenza di regole di governo del territorio e che ha finito per partorire una sorta di abusivismo energetico, con un forte consumo di suolo e significativi danni collaterali ecologici ed economici. Da qui la necessità – conclude Coldiretti Grosseto – di correggere la situazione intervenendo a tutela del suolo e delle attività agricole». 

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