ORBETELLO. Le manifestazioni di questi giorni degli agricoltori e degli allevatori si chiudono ad Orbetello.
Un’altra mattinata di protesta, sotta una pioggia battente: così si chiude la manifestazione, con un momento conviviale insieme ai Pescatori. Un connubio che nasce dalla consapevolezza di una collaborazione tra i diversi componenti del settore primario, per tutelare le economie locali e garantire un futuro sostenibile a tutta la Maremma.
A guidare la protesta c’è la consapevolezza, secondo i manifestanti, che il settore agricolo è il vero motore dell’economia italiana, eppure gli operatori agricoli si sentono abbandonati dalle istituzioni. La presidente del comitato Pastori d’Italia Mirella Pastorelli è fra i portavoce della manifestazione e sottolinea come il problema non sia recente, ma frutto di anni di scelte politiche che non hanno dato risposte concrete.
«Gli agricoltori stanno di nuovo manifestando perché la politica ha fatto tante promesse, ma non sono state mantenute – dice Pastorelli – Il prodotto viene pagato pochissimo ai produttori, mentre al consumatore arriva a un prezzo quadruplicato. Questa è una battaglia per garantire equità e giustizia».
Costi insostenibili e concorrenza sleale
Uno dei nodi centrali della protesta riguarda l’aumento dei costi di produzione.
«Le materie prime hanno raggiunto prezzi insostenibili, mentre il guadagno degli agricoltori è sempre più ridotto – dice Pastorelli – Anche i fondi europei, come quelli della politica agricola comunitaria, sembrano non essere una soluzione concreta. Le promesse sono state tante, ma nei fatti gli aiuti sono pochi. Gli agricoltori non ce la fanno più e dobbiamo stare al loro fianco».
Un altro tema caldo è la concorrenza dei prodotti stranieri. La denuncia degli agricoltori riguarda l’importazione massiccia di grano dal Canada, mentre il grano italiano, che secondo gli agricoltori è più sano e genuino, resta inutilizzato.
Agricoltura e ambiente: un destino comune
Oltre alla questione economica, la protesta tocca anche il tema ambientale. Gli agricoltori non solo producono il cibo che arriva sulle tavole, ma sono anche i primi custodi del territorio: se il settore agricolo dovesse collassare c’è il rischio è che ne risenta anche l’ambiente. «Se finisce questa categoria, anche l’ambiente andrà a rotoli – dice Pastorelli – Gli agricoltori sono i veri detentori dell’equilibrio ambientale».
La manifestazione in Maremma è solo una delle tante che in questi giorni stanno scuotendo l’Italia. I trattori in strada, i presidi davanti ai ministeri e le proteste nelle piazze sono il segnale di una rabbia che cresce.
«Non dobbiamo fermarci – conclude Pastorelli – Dobbiamo continuare a discutere con il ministero dell’agricoltura per trovare soluzioni concrete».
Gli agricoltori non chiedono solo aiuti economici, ma un cambio di rotta che garantisca loro di poter continuare a lavorare dignitosamente. Perché senza agricoltura, come ricordano a gran voce nelle piazze, non c’è futuro.
IL VIDEO – Tutti in coda
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