ORBETELLO. Dalla minaccia, «Ti faccio rimpiangere il giorno che sei nato», alla violenza, con un pugno sferrato in pieno volto, sono passati pochi istanti. Quel giorno di fine settembre, un 57enne di Orbetello, aveva trovato quello che da tempo considerava essere un suo acerrimo nemico, seduto su un muretto insieme ad altri amici. 

L’uomo era stato arrestato tempo prima, dopo che era stato denunciato per stalking dalla direttrice di un supermercato dove si serviva. E si era convinto che a convincere la donna a farlo, era stato il figlio dell’anziano. 

Da quando era tornato libero, aveva cominciato a perseguitare e a minacciare tutta la famiglia del 76enne: il figlio, la moglie, l’anziano stesso. 

Colpito con un pugno sotto le telecamere

Il 57enne, dopo l’aggressione all’anziano, era andato in un bar e si era messo a bere birra. I carabinieri lo avevano trovato lì. Lui però non aveva saputo dare una spiegazione su quanto successo, voleva solo essere lasciato in pace. 

I militari avevano acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza che avevano ripreso l’aggressione. 

Già dichiarato incapace di intere e volere in un altro procedimento, il 57enne avevano cominciato a tormentare la famiglia dell’uomo che riteneva essere stato la causa del suo arresto. Aveva incrociato il padre dell’uomo, il 76enne, mentre andava a buttare la spazzatura e gli aveva fatto il gesto delle corna. 

Offese, minacce anche nei confronti della moglie dell’uomo, del figlio e di altre persone del paese. 

Il 57enne, difeso dall’avvocata Francesca Carnicelli, è stato rinviato a giudizio per stalking, lesioni e minacce. Sottoposto a perizia psichiatrica, è stato dichiarato totalmente incapace di intendere e volere. Per questo è stato assolto dal giudice Giuseppe Coniglio che ha disposto la misura di sicurezza in un Rems. In attesa che ci sia posto nella struttura,  l’uomo è sottoposto alla sorveglianza vigilata.