GROSSETO. Vivere il momento presente, sentire il proprio corpo e le proprie sensazioni. Fare qualcosa per sé. Dovrebbe essere questo uno degli imperativi per affrontare al meglio le feste di Natale.
Da bambini, tutti noi aspettavamo con meraviglia la magia del Natale: i regali calati dal camino, la tavola imbandita, i sorrisi di familiari e parenti. Da adulti invece, le feste diventato spesso fonte di stress. Da ricerca, spasmodica e compulsiva, del Natale perfetto.
Ecco che ci sono delle asana che possono venirci in soccorso. Praticandole, a casa, si può rallentare il ritmo. Non solo: possono essere utili anche per combattere il freddo e il mal di schiena o per digerire. Basta praticarle lontane dai pasti, ovviamente, e non dopo un’abbuffata. A suggerirle è Ilaria Serini, insegnante di Iyengar yoga, che da 22 anni pratica questa disciplina insegnandola nel suo centro Prathyara in via Svizzera.
Partenza e ritorno all’Iyengar
Ilaria Serini ha cominciato a praticare l’Iyengar Yoga 22 anni fa, quando in città la disciplina non aveva certamente il seguito che ha oggi. «Allora c’era poco seguito – spiega – Io sono partita da lì, poi ho sperimentato altre scuole di yoga. Ma sono tornata all’Iyengar perché è l’unico metodo grazie al quale si riesce a lavorare con più focus, con obiettivi più precisi».
Lo yoga non è una disciplina che fa bene soltanto al corpo. È vero, mantiene il corpo in salute, lo rende tonico e flessibile per dirla con le parole del maestro B.K.S. Iyengar. Ma questo «costituisce la parte esterna dello Yoga, anche se si tratta di un punto di partenza legittimo,
non è l’obbiettivo finale della pratica. Man mano che il praticante penetra sempre più profondamente nel corpo interiore, la sua mente si immerge nella asana, permettendogli così di perseguirne gli effetti più profondi. Persino negli asana più semplici, il praticante sperimenta i tre livelli della ricerca: la ricerca esteriore, che fornisce solidità al corpo, la ricerca interiore, che fornisce stabilità all’intelletto, e la ricerca più profonda, che permette di ottenere la bontà di spirito. Questo l’effetto anatomico, fisiologico e psicologico esercitato dalla pratica».
E questo è l’effetto che sperimenta, da più di vent’anni Ilaria Serini. «Lo yoga serve a superare i propri limiti – dice l’insegnante – ma serve anche ad accettare quelli che non possono essere superati. Quando finisco una pratica mi sento bene: ho la mente fresca, mi sento leggera, sento che la mia forza fisica, quella interiore, è aumentata».
Un’esperienza da provare, almeno una volta. Ad aprile, il 5 e il 6, Ilaria Serini organizza anche un seminario con Adriana Calò, aperto anche ai praticanti di Iyengar Yoga delle altre scuole.
La sequenza delle asana da praticare a casa
La sequenza delle asana proposte da Ilaria Serini e praticate da Isabella Miele, allieva di livello intermedio-avanzato, può essere fatta a casa. Basta un tappetino, una sedia e un po’ di concentrazione.
«È una pratica per tutti – dice Serini – che può essere fatta dopo una lunga passeggiata, per esempio, o quando fa molto freddo. Queste asana aiutano anche a digerire, se praticate però lontane dai pasti».
Ogni asana, specie se principianti, può essere tenuta 30 secondi. «Chi però già pratica ed è più allenato – aggiunge Serini – può aumentare questo tempo».
Sukhasana o Svastikasana (si può chiamare in tutti e due i modi): tenere il busto eretto, torace sollevamento e spalle ruotate indietro
Cambiare incrocio delle gambe e ripetere.
In questa posizione si possono percepire i processi del pensare e i sentimenti come più liberi dal corpo; i pensieri assumono la loro prima espressione nella sfera eterica, mentre i sentimenti tendono più alla sfera astrale.
Gambe in Sukhasana o Svastikasana con braccia in Urdhva Baddha Hastasana (mani incrociate): tenere gomiti distesi e spalle basse.
Cambiare incrocio delle gambe e ripetere.
Gambe in Sukhasana o Svastikasana con torsione del busto con torace sollevato, ripetere a destra e a sinistra almeno 3 volte cambiando anche incrocio delle gambe.
Adho Mukha Virasana: alluci uniti e ginocchia separate, sedersi sui talloni ed estendere il busto. Testa in appoggio a terra o su una coperta braccia attive e distese.
Utthita trikonasana, ripetere 3 volte per lato: gambe e busto, girare la testa per guardare il pollice in alto se avete equilibrio altrimenti mantenere la testa e lo sguardo dritto.
Utthita parsvakonasana ripetere 3 volte per lato. Gamba avanti piegata ad angolo retto mentre gamba dietro distesa e attiva. Braccio oltre la testa e guardare verso l’alto se c’è equilibrio altrimenti mantenere lo sguardo dritto
Ardha Chandrasana: gambe distese e attive in linea con il bacino, braccia attive e distese in linea con le spalle.
Adho Mukha Svanasana: braccia e gambe attive e distese, bacino verso l’alto. Dalla spinta delle mani e dall’estensione delle braccia con il contributo del lavoro dei femori che spingono indietro, portare il peso del corpo verso l’alto e indietro verso le gambe.
Bharadvajasana con la sedia per renderlo accessibile a tutti. Spingere i talloni a terra, visto eretto e ruotare verso la spalliera della sedia. Ripetere 3 volte a destra e a sinistra.
Prasarita Padottanasana, gambe attive e distese, testa a terra o se non si arriva appoggiarla su di un supporto (coperte o cuscini), mani in linea con i talloni e larghe quanto le spalle, stringere i gomiti l’uno verso l’altro.
Ardha Prasarita Padottanasana, se la testa giù come nell’immagine precedente non è possibile, fare la posizione con il busto su schiena dritta e braccia attive e distese.
Viparita Karani al muro, gambe attive e distese che spingono verso la parete.
Savasana, occhi chiusi e passivi, viso rilassato, piedi abbandonati verso l’esterno e arrendersi totalmente a terra
Respiro naturale.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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