GROSSETO. Durante l’assemblea dei soci di Acquedotto del Fiora è stato nominato il nuovo Cda, confermato (all’unanimità) alla presidenza Roberto Renai e indicato l‘avvocato Roberto Baccheschi come vicepresidente. Ma i sindaci hanno anche presentato un documento, redatto dal comitato ristretto e condiviso da tutti, che mette nero su bianco una serie di punti. Ma, in estrema sintesi, dice che i primi cittadini, che hanno la maggioranza in assemblea, e anche nel Cda, vogliono contare di più.
Quindi, in attesa del rinnovo dei patti parasociali, disdetti in autunno, ogni decisione sarà presa dal Cda stesso. Solo dopo un accordo per il rinnovo sarà eventualmente riconfermato amministratore delegato Piero Ferrari, espressione di Acea. La cui posizione, al momento, è congelata.
Andiamo con ordine.
Il nuovo Cda eletto dall’assemblea dei soci è diviso, diciamo così, in tre anime: il presidente Renai, Barbara Pinzuti e Monica Fanciulli sono espressione dei sindaci di centrosinistra, il vicepresidente Roberto Baccheschi e Andrea Corsi (senese, ex vicesindaco e segretario della Lega, ndr)sono espressione dei sindaci di centrodestra, mentre Laura Patrizia Maria Abelli, Andrea De Caterini, Piero Ferrari e Carolina Sampaoli sono espressione di Acea.
I sindaci, quindi, 5 a 4, hanno la maggioranza, e quindi il controllo del Cda.
La suddivisione è figlia delle quote.
I 55 Comuni hanno il 60% di Adf (31,95% i 28 di Grosseto e il 28,05% i 27 di Siena, ndr), il socio privato ha il 40%. Si tratta di Ombrone Spa, società controllata al 99% da Acea.
Acea, sede Roma nel quartiere Ostiense, è l’acronimo di Azienda Comunale Energia e Ambiente, ed è un’azienda pubblica italiana holding di un gruppo attivo nei settori idrico, ambientale (gestione dei rifiuti) ed energetico (produzione e distribuzione di energia elettrica, stazioni di ricarica elettriche).
Il capitale dell’azienda è ripartito in un misto pubblico-privato tra Roma Capitale, socio di maggioranza, l’azienda francese Suez e l’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone mentre parte delle quote è assegnata al mercato attraverso la quotazione alla Borsa Italiana nell’indice Ftse Italia Mid Cap.
I sindaci: «Subito il piano industriale 2025-28»
I 55 sindaci hanno quindi presentato un documento, che poi è stato fatto proprio anche da Acea, in cui chiariscono che il controllo di AdF deve essere della maggioranza, quindi di loro. È chiaro che il documento sia propedeutico alla trattativa per il rinnovo dei patti parasociali ma, intanto, a decidere sarà il Cda.
Fanno notare i sindaci che nel 2019 i soci hanno deliberato l’estensione della convenzione di affidamento dal 2026 al 2031, prevedendo obiettivi specifici tra cui investimenti aggiuntivi per 251 milioni di euro; perseguimento della solvibilità finanziaria, mantenimento della sostenibilità sociale delle tariffe, raggiungimento degli obiettivi di qualità tecnica previsti da Arera; mantenimento di un adeguato livello di distribuzione dei dividendi e sviluppo di una filiera manageriale aziendale
«Gran parte degli obiettivi è stata raggiunta – scrivono – ma ci sono stati alcuni scostamenti rispetto agli obiettivi inizialmente sanciti, rendendo il progetto originario non più in linea con le aspettative e le esigenze individuate. È dunque necessario che il nuovo Cda predisponga senza indugi il nuovo piano industriale 2025/2028 improntato a sobrietà e qualità del servizio per i cittadini serviti».
«Il consolidamento di Acquedotto del Fiora SpA nel Gruppo Acea, cui si è pervenuti dopo la stipula dei patti parasociali del 2019, se da una parte ha portato benefici finanziari alla società grazie al più stretto rapporto con la capogruppo, dall’altra ha evidenziato alcune criticità, in particolare rispetto al potere unilaterale di proposta di incremento tariffario attribuito al partner industriale e alle difficoltà operative e di immagine derivanti da una progressiva perdita di autonomia gestionale».
«Ciò ha determinato i soci pubblici, nel mese di ottobre 2024, a dichiarare la scadenza dei patti parasociali siglati nel 2019, evitandone l’automatico rinnovo. Ciò nel quadro di un rinnovato protagonismo della componente pubblica in merito ai poteri di indirizzo e governo della società di gestione del servizio idrico».
I nuovi poteri del Cda
Nel documento i sindaci, quindi la maggioranza dei soci, chiedono al Cda che il nuovo piano industriale intervenga su vari aspetti.
Governance e controllo
Competenza esclusiva del Cda su:
- Piani pluriennali occupazionali e meritocratici
- Definizione e modifiche del budget
- Tesoreria territoriale
- Acquisti territoriali
- Piano pluriennale degli investimenti
Sostenibilità Economica e Sociale
- Mantenimento del tasso di incremento tariffario massimo al 2% per il restante periodo della concessione
- Destinazione dell’utile: 3/4 a dividendi e 1/4 a riserva
- Fatturazione dei conguagli pregressi nelle annualità 2029-2030
- Proseguire la solvibilità finanziaria, continuare la restituzione del debito verso gli istituti creditori con un attento monitoraggio alla luce della decadenza delle garanzie fornite da Acea al momento della decadenza dei Patti.
Sviluppo e Innovazione
- Costituzione di una nuova società per i servizi non previsti nel perimetro tariffario, quali gestione casine dell’acqua, servizi di autobotte, ecospurgo ecc…
- Potenziamento dei rapporti con le società toscane dell’idrico, nel quadro di una sempre maggiore efficienza ed integrazione industriale.
- Potenziamento della struttura tecnica a servizio del business e per il reperimento di risorse finanziarie fuori tariffa.
- Dopo una prima forte spinta alla digitalizzazione dei servizi di contrattualizzazione, fatturazione ed incasso, anche tenuto conto del tasso di anzianità dei nostri territori oggi è necessario ripensare al servizio alle persone, con un servizio da svolgere con modalità miste tra digitalizzazione e riapertura degli sportelli nelle aree maggiormente distanti dai capoluoghi.
- Incentivare il riciclo e il riutilizzo delle acque, anche mediante l’utilizzo delle migliori tecniche disponibili.
Investimenti e sostenibilità tariffaria
La determinazione della tariffa dovrà:
- Garantire la sostenibilità sociale delle tariffe
- Mantenere un equilibrio tra efficienza gestionale e tutela degli utenti
- Prevedere un piano di investimenti mirato al mantenimento di un livello sostenibile, dal punto di vista ecologico sociale e industriale, delle perdite di rete, coniugando positivamente investimenti e sostenibilità della tariffa.
Il CdA potrà inoltre elaborare ulteriori strumenti utili a garantire la sostenibilità sociale della tariffa e l’accesso al bene primario dell’acqua per le famiglie meno abbienti.
Ammortamenti e valore residuo
Occorre definire – scrivono ancora i sindaci nel documento – criteri di ammortamento che riflettano l’effettiva vita utile delle infrastrutture, garantire la corretta e sostenibile valorizzazione dei beni a fine concessione, assicurare la sostenibilità degli investimenti nel lungo periodo e prevedere accantonamenti adeguati per il mantenimento dell’efficienza degli impianti.
Eticità e governance
La società dovrà improntare ogni azione all’eticità del servizio pubblico che svolge e garantire la massima trasparenza nella gestione.
Ottimizzazione dei costi operativi
- Razionalizzazione dei costi per software e licenze, prevedendo investimenti finalizzati alla funzionalità dell’attività operativa e parametrati alle effettive esigenze della nostra società
- Sviluppo di soluzioni IT calibrate sulle effettive esigenze aziendali
- Implementazione di sistemi di controllo della spesa informatica
- Priorità agli investimenti tecnologici con impatto diretto sul miglioramento del servizio
- Valutazione periodica del rapporto costi/benefici delle soluzioni informatiche adottate.
Autore
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Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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