GROSSETO. C’è un’aria diversa nelle vie di Grosseto, dopo la morte di Luca Ovi. Due mesi, una malattia terribile e rarissima, le speranze della famiglia e degli amici che si sono spente in un terribile giorno di maggio.
L’esodo a Siena di ieri, giovedì 11, alla notizia della morte, parla da solo: non solo i parenti, ma tanti amici, i colleghi della municipale e del comune, a decine si sono messi in macchina per stringersi forte alla moglie Monica, al figlio Gianmarco. Tutti alle Scotte, increduli, dove Luca era stato trasferito per tentare ogni terapia possibile per combattere la malattia. Pareva reagisse alle cure, poi il peggioramento.
«Semplicemente noi, per l’eternità, amore della mia vita» ha scritto la moglie, Monica Lenzi, sul profilo Facebook che avevano insieme. Perché per Luca la famiglia veniva prima di tutto.
Fissati i funerali, sabato in duomo
Centinaia e centinaia i commenti sui social, le dimostrazioni di affetto nei confronti della moglie Monica, fortissima insieme al figlio Giammy, costretta a dover gestire tutta la dolorosa macchina di organizzazione delle esequie.
La camera ardente è allestita nella sala del consiglio comunale, nel municipio di piazza Duomo, con il picchetto d’onore degli agenti della polizia municipale.
L’ultimo saluto a Luca è in programma domani, sabato 13 maggio, alle 15,30, in duomo a Grosseto. Ci sarà mezza città, noi compresi.
Raccolta di fondi per la ricerca
Per volere della moglie di Luca Ovi, Monica, per chi volesse contribuire con una donazione per la ricerca scientifica sulla malattia che ha colpito Luca Ovi (dermatomiosite), può effettuare una donazione all’ Iban:
IT48Q0885114303000000230500
Intestato a Monica Lenzi – Causale: donazione per la ricerca scientifica sulla dermatomiosite
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