FOLLONICA. Per una malattia che non ha lasciato scampo, questo pomeriggio sabato 5 aprile, se n’è andato il dottor Dario Francesconi.
Francesconi era nato a Follonica nel 1954 e dal 1982 era stato uno dei medici di medicina generale più conosciuti e apprezzati. Faceva parte da molto tempo del Lions club.
Decise di andare in pensione nel 2022, cioè nel momento stesso in cui poté farlo per potersi dedicare alle sue passioni, la famiglia, il mare, gli amici, il burraco. Lascia la moglie Patrizia, il figlio Andrea e il piccolo nipote.
Il medico di una volta, al servizio del paziente
Ne ha quindi conosciuti molti di pazienti il dottor Francesconi, gli stessi che lo hanno definito un amico oltre che il loro medico di base, e che ora lo piangono proprio come succede per una persona cara.
La sua semplicità e il piacere che ricavava dal rapporto con i suoi pazienti era, non solo evidente, ma anche particolarmente apprezzato. D’altra parte aveva preso molto della vecchia scuola, visto che la pratica subito dopo la laurea la fece presso lo studio del dottor Menoni: l’impostazione del vecchio concetto che definiva il rapporto tra il medico e il paziente lo ha quindi accompagnato per tutta la sua carriera.
Lui stesso lo spiegò benissimo durante un’intervista dopo che aveva deciso di andare in pensione. «Ho sempre cercato di dare nel mio piccolo anche consigli su fatti personali e situazioni familiari – disse allora – Tutto quello che ho potuto fare per aiutare le persone l’ho fatto sempre molto volentieri. Oggi è tutto diverso, la medicina ormai è spersonalizzata, si fa tutto su appuntamento, manca quel rapporto umano di grandissima importanza. Per me non è cambiato molto; io continuo a fare quello che facevo, ma in futuro credo che non sarà più così.»
Quei cambiamenti che non facevano per lui
Poche righe che raccontano più di quanto sia possibile dire su Francesconi. Parole che lasciano anche trapelare un probabile disagio che il medico cominciò a sentire nel momento stesso in cui l’impostazione della medicina e dei servizi ad essa collegati cominciarono a cambiare, in favore di altre e nuove visioni e di più importanti bilanci economici.
Anche il Covid-19 probabilmente fece la sua parte nella decisione che prese nel 2022, quando niente è più stato lo stesso e tutto divenne estremamente difficile. Giunse così, in un tempo anche più breve del previsto, la decisione di pensare a godersi la pensione. Il fatto che quel tempo non sia stato abbastanza, ci rattrista oltremodo, sommato al fatto che non ci sia più.
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Collaboratrice di MaremmaOggi. Il turismo e l'accoglienza sono nel dna familiare, ma scrivere è l'essenza di me stessa. La penna mi ha accompagnato in ogni fase e continua a farlo ovunque ce ne sia la possibilità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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