MASSA MARITTIMA. La Gora delle Ferriere è un torrente che ha origine nei pressi di Massa Marittina, e arriva fino a Follonica. Serviva al funzionamento delle vecchie ferriere follonichesi, da qui il suo nome. Si tratta di uno dei pochissimi corsi d’acqua con flusso costante del territorio, scorre tutto l’anno non rinunciando ad avere una minima portata anche nei mesi estivi.
Da diverso tempo però, soprattutto gli abitanti che hanno orti e abitazioni nei pressi del suo corso tra Follonica e Valpiana, lamentano problemi di presunto inquinamento. Non riuscendo a risalire direttamente ai responsabili però, in quanto l’ondata nera sembra partire da più lontano dalle zone che riescono a raggiungere, hanno contattato i carabinieri forestali, che ad oggi stanno svolgendo accertamenti per scoprire la causa di quell’intorbidimento della acque, che qualche volta – com’è successo il 5 gennaio – diventano nere.
«Basta andare al Puntone di Scarlino, dove la gora tocca l’acqua marina, per sentire di che odore si tratta – dice uno degli abitanti che ha un orto vicino al corso d’acqua – Prima si sentiva l’odore di salmastro, adesso altro proprio. Intorno a questo fosso dove scorre la Gora, le galline, i cani, gli animali muoiono. Chi ha dato ai propri animali domestici l’acqua della Gora magari il giorno che l’ha trovata più pulita, li ha involontariamente uccisi. Ho sconsigliato a tutti di utilizzarla per abbeverare gli animali».
Allarmato dallo stato della torrente, il cittadino è andato a far analizzare le acque della Gora a proprie spese, da un istituto privato, per rendersi meglio conto. Condividendo i risultati, possiamo evincere che alcune concentrazioni sono preoccupanti più di altre, prime su tutti quella dell’arsenico e dei solfati, non da meno quelle di alcuni batteri pericolosi per la salute: ben al di sopra della media. Ma per leggere bene questi risultati, servono competenze tecniche specifiche.
Il problema per casi come questo è che non solo la popolazione locale e le riserve faunistiche interessate dal corso d’acqua sarebbero a rischio, ma che anche l’ambiente in senso lato rischierebbe di essere compromesso. C’è inoltre da osservare che la Gora è un corso d’acqua che sfocia in mare, e che quindi tutto quello che può portare, va a finire lì.
Le analisi fatte dal cittadino, però, non bastano. È per questo che l’ambientalista Marco Stefanini dell’associazione La Duna, ha chiesto l’intervento di Arpat. «Abbiamo avvertito l’Arpat – dice – ed è stato interessato anche il Comune di Follonica perché sono almeno due anni, che la gora, nel tratto follonichese area zona industriale è oggetto di episodi di inquinamento che ancora non hanno trovato un responsabile e visto che l’episodio in oggetto parte dal massetano e interessa il corso d’acqua nel suo scorrimento nel comune di Follonica, crediamo che valga la pena coordinarsi fra i due Comuni, per capire meglio il perché il giorno 5 gennaio ci sia stato questo importante fenomeno di presunto inquinamento nella Gora delle Ferriere».
Autore
-
Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
Visualizza tutti gli articoli