GROSSETO. Ha lasciato il suo posto di lavoro all’Asl ed è andato in pensione. E in tribunale, dove si è celebrato il processo per violenza sessuale nei confronti di due donne, ha chiesto di patteggiare, spiegando al giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Coniglio, di aver sbagliato, di essersi pentito di quello che aveva fatto.
Per due volte infatti, Nando Ciani, medico ortopedico di 71 anni, aveva molestato e abusato di due donne che erano andate nel suo ambulatorio. La prima aveva appuntamento per una visita, la seconda aveva invece accompagnato il figlio minorenne.
Entrambe non avrebbero voluto quelle attenzioni morbose che l’uomo ha riservato loro.
Le attenzioni morbose per la mamma di un paziente
Non è stato facile, per le due donne che si sono trovate con le mani del medico addosso, denunciarlo. Entrambe straniere, subito dopo aver subito quegli atti odiosi nell’ambulatorio dell’Asl dove l’ortopedico lavorava, avevano paura a raccontare cosa fosse successo per il timore di non essere credute. Poi però si sono fatte coraggio e hanno sporto querela ai carabinieri che hanno dato il via alle indagini.
I militari hanno sequestrato il cellulare e il pc del medico e hanno ricostruito, attraverso il racconto della due donne, quello che era successo nell’ambulatorio. Vittime (una di loro è stata assistita dall’avvocato Stefano Antonelli) che sono state sentite anche dal giudice che ha fissato un incidente probatorio in tribunale.
Un racconto doloroso, quello della mamma del ragazzino, che nel novembre del 2022 aveva accompagnato suo figlio, minorenne, nello studio del medico. Appena terminata la visita al ragazzo, l’ortopedico si era offerto di visitare la donna. Perché, le aveva spiegato, sospettava che la donna avesse un problema ai piedi.
Durante la visita però, il professionista le aveva alzato la maglietta, poi le aveva abbassa i pantaloni, effettuando alcune digitopressioni all’altezza del bacino.
Pochi istanti dopo però, il medico si era abbassato la mascherina dopo averla abbassata alla 49enne e aveva tentato di baciarla, dopo aver messo la mano della donna sui suoi pantaloni. Poi, l’aveva palpeggiata.
La donna, inizialmente impietrita dall’atteggiamento del medico, aveva cercato di evitare qualunque contatto: aveva spostato la testa per non farsi baciare, si era allontanata, lo aveva spinto via. Era riuscita ad uscire dall’ambulatorio solo quando aveva detto al medico che avrebbe fissato una nuova visita. Un espediente, quello trovato dalla quarantanovenne, per liberarsi.
Le massaggia la schiena e tenta di baciarla
La seconda denuncia arrivata ai carabinieri, era stata sporta mesi prima, a maggio. Quando una paziente del medico si era trovata in una situazione analoga a quella della quarantanovenne.
La donna, una58enne, era stata fatta sdraiare sul lettino. L’ortopedico poi le aveva preso la mano e se l’era messa sulla pancia, nel tentativo di farle raggiungere la zona genitale. Poi aveva tentato di baciarla sul collo e sul viso. Lei era stata più veloce e si era allontanata.
Poi, si era rivolta ai carabinieri per sporgere denuncia.
Difeso dall’avvocato Carlo Valle, l’ortopedico, che ha lasciato l’Asl ed è andato in pensione, ha dimostrato di fronte al giudice Giuseppe Coniglio di aver sbagliato in entrambi i casi e ha chiesto di patteggiare.
Incensurato, l’ortopedico dovrà scontare un anno e sei mesi – con la sospensione condizionale della pena – subordinata alla partecipazione a specifici percorsi di recupero in enti e associazioni che si occupano di prevenzione, assistenza psicologica e recupero di soggetti condannati per i reati di violenza sessuale.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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