CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. «A 300 metri dall’arrivo stavo partendo sulla sinistra per lo sprint e mi sono trovato davanti questo teleobbiettivo gigante che mi ha colpito sul braccio e me l’ha spezzato in due. Sono ruzzolato in avanti, ho guardato il braccio ed era tutto girato dall’altra parte. Mi sono detto: cavolo, mi si è spezzato…». Era il 15 maggio 2015 quando Daniele Colli, ciclista della Nippo Vini Fantini originario di Rho, raccontava il brutto incidente al Giro d’Italia. Era a 300 metri da traguardo della tappa di Castiglione della Pescaia, quando fu colpito dal teleobiettivo di un fotografo che si era sporto troppo oltre le transenne.
Fotografo condannato a risarcire
La tappa era partita da Montecatini Terme: il gruppo dei ciclisti aveva attraversato mezza Toscana. Colli, all’epoca 33enne, stava assaporando gli ultimi metri del tracciato, sul viale Kennedy a Castiglione della Pescaia, quando sbando e finì per terra, fratturandosi l’omero sinistro. Pochi giorni dopo fu operato all’ospedale di Grosseto.
A novembre 2022, in tribunale, è stato celebrato il processo, di fronte al giudice di pace Marco Lotti: imputato con l’accusa di lesioni colpose, Marco Caruso, coetaneo del ciclista, che, secondo l’accusa, si era sporto troppo con il teleobbiettivo, causando la caduta del ciclista.
Difeso dall’avvocata Silvia Muratori, Caruso è stato condannato a 300 euro di multa e al pagamento di una provvisionale di 5.000 euro oltre alle spese legali, liquidate per 2.600 euro. Il ciclista si era costituito parte civile con gli avvocati Marzia Barberis di Milano e Riccardo Lottini.
Il video mostrato in aula
Ora, a distanza di pochi mesi dalla sentenza del giudice di Pace, si è celebrato in tribunale il processo d’appello, di fronte alla giudice Laura Previti. Il fotografo infatti, aveva presentato ricorso, sostenendo che a provocare la caduta non era stato lui, con il teleobbiettivo della sua macchina fotografica. Il ciclista, secondo la difesa, aveva urtato contro i piedini delle transenne.
Per dimostrare quanto sostenuto, in aula, l’avvocato Jury Forgione ha chiesto che venisse rinnovato il dibattimento per rivedere di nuovo il video, pubblicato su Youtube dal canale InCycle, in cui si vede la caduta, rimandata anche al rallentatore.
Il video era stato proiettato nell’aula del giudice di Pace ed era stato prodotto dagli avvocati di parte civile. La giudice Previti ha respinto la richiesta e ha confermato la sentenza del giudice di pace: il fotografo è stato prosciolto dal reato di lesioni colpose perché è intervenuta la prescrizione. Il fotografo dovrà però pagare il risarcimento di 5.000 euro e le spese processuali.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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