GROSSETO. Il fine settimana è arrivato. E con il venerdì e il sabato torna in primo piano il problema della mala movida. Problema che l’assessore alla Sicurezza Riccardo Megale ha messo sul tavolo della Prefettura dove pochi giorni fa è stato convocato il Comitato per l’ordine e la sicurezza. Un problema, quello che si trovano costretti a sopportare gli abitanti del centro storico, che non può essere affrontato da un solo punto di vista.
Vigilanti assunti dalle imprese
Alcol, droga, assembramenti, rifiuti lasciati ovunque, strade secondarie utilizzate come latrine, schiamazzi fino al mattino. È questo lo scenario che si trovano di fronte le persone che frequentano il centro o che ci vivono, soprattutto nella zona tra via Garibaldi e piazza San Francesco, ormai diventata la nuova Cavallerizza, dopo che il Comune ha chiuso l’accesso alle Mura dall’una di notte.
Più controlli da parte delle forze dell’ordine, certo. Ma l’aiuto potrebbe arrivare anche dai privati, grazie a un bando del Comune di Grosseto che concede da 1.500 a 3.000 euro ad impresa, per risollevarsi dopo la pandemia da coronavirus.
Bando che è stato pubblicato a luglio, ma che, nonostante sia stato sottoscritto da tutte le associazioni di categoria, non è stato utilizzato dalle aziende. I soldi ci sono e il modo per ottenerli anche.
«Il bando non riguarda la sicurezza pubblica – spiega l’assessore al Commercio Bruno Ceccherini – ma le micro e le piccole imprese possono richiedere il contributo anche per assumere la vigilanza privata che in molti casi è riuscita a fare da deterrente in situazioni analoghe».
Servizi di sicurezza per il Covid quindi: nel periodo di picco della pandemia, molti negozi si erano dotati di vigilanti per la rilevazione delle temperatura e per garantire l’obbligo di indossare la mascherina. «Ora lo stesso servizio potrebbe essere utilizzato – aggiunge Ceccherini – per evitare gli assembramenti. E probabilmente, con persone specializzate nella vigilanza privata in città, tante situazioni di degrado potrebbero cambiare».
Soldi per risollevarsi dalla pandemia
Non c’è solo la sicurezza, al centro del bando del Comune che si chiama proprio “Promuoviamoci insieme”. Ci sono tanti servizi per i quali le micro imprese possono ottenere il contributo di 1.500 euro e le piccole imprese possono ottenere fino a 3.0000 euro.
Pubblicità, comunicazione, servizi di marketing, ma anche spese per la realizzazione di lavori edili e forniture per rendere accessibili i negozi ai diversamente abili. E ancora servizi di informazione, assistenza, vigilanza e controllo e forniture di attrezzature e servizi per l’adozione di nuove misure di sicurezza correlate all’epidemia da Covid-19.
Il bando del Comune dà quindi la possibilità di promuovere la propria azienda e tornare così sul mercato dopo lo stop imposto, l’anno scorso, dalla pandemia. «Le associazioni di categoria però – dice ancora Ceccherini – probabilmente non hanno pubblicizzato abbastanza questa possibilità che non è stata colta dalle imprese. I soldi ci sono e possono essere erogati, basta che le aziende abbiano i requisiti richiesti e che facciano richiesta nei tempi e nei modi stabiliti dal bando».
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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