GROSSETO. Li hanno trovati alle 3 di lunedì 6 marzo alla stazione di Grosseto, dove soltanto il giorno precedente era stata trovata e riconsegnata alla madre una ragazzina di 13 anni in fuga. Nove persone, un uomo e una donna con 7 bambini, tutti piccoli.
Una famiglia di origini afghane, scappata dalla guerra, arrivata a Grosseto senza che ancora si sappia come.
Gli agenti della polizia ferroviaria, quando si sono trovati la famiglia di fronte, ha dato subito l’allarme: sono intervenute le volanti della polizia, che hanno accompagnato le nove persone negli uffici di piazza Palatucci. Poi, da lì, i genitori e i sette bambini sono stati portati al pronto soccorso del Misericordia per effettuare alcuni controlli.
L’intervento del Coeso
La polizia ha quindi chiesto l’intervento del Coeso, che ha trovato una soluzione d’emergenza per la famiglia afghana, accompagnata in un centro d’accoglienza, dopo aver avvertito la Prefettura che ha subito attivato il protocollo per l’accoglienza dei rifugiati.
«Si è trattato di un intervento complesso – spiega Tania Barbi, direttrice del Coeso Società della Salute – Nella giornata odierna è arrivata una segnalazione su una famiglia in evidente stato di necessità. L’intervento è stato particolarmente difficile, dato che si tratta di un nucleo familiare composto da nove persone con presenza di soggetti fragili. Per la presa in carico è stata attivata la rete territoriale che come sempre ha risposto con sollecitudine e tempestivamente sono attivati percorsi per la valutazione dello stato di salute del nucleo familiare».
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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