SCANSANO. Una tournée internazionale iniziata nel segno della pace. Quella inaugurata dal pianista maremmano Pietro Bonfilio è una vera maratona vestita col pentagramma.
Figlio d’arte (suo babbo, Antonio, è il responsabile di “Morellino Classica”), porta avanti questa impresa con l’intento di unire i popoli, nonostante altri si stiano impegnando molto a dividerli.
La musica però, si sa, spesso arriva dove l’uomo non riesce e anche per questo Bonfilio ha già segnato una prima vittoria.
Il pianista, infatti, il 25 febbraio ha tenuto il primo concerto della serie. Alla V. Safonov Hall del Teatro Nazionale di Kislovodsk (Russia). Come ambasciatore di pace, ha suonato il pianoforte con la North Caucasian State Philharmonic Orchestra, una delle orchestre più antiche e più importanti della nazione. La sua direttrice artistica, Svetlana Berezhnaya, è una delle più importanti personalità della cultura e della musica di tutta la Russia.
«Sono onorato e felice di portare un messaggio di pace attraverso la musica – dice Bonfilio – unisce i cuori di tutti, in ogni luogo. In un momento difficile come quello di oggi – prosegue – è importante ricercare e trovare concordia attraverso una espressione artistica che esprime, anche più di altre, sentimenti veri e profondi di amicizia e fratellanza».
In Russia, non per caso
La prima tappa assume, anche per la scelta del luogo, un significato simbolico. Caratterizza decisamente la musica come messaggio di pace, e Bonfilio come suo portatore. La filarmonica, diretta da Andrey Kolesnikov, si è esibita nel Concerto N° 5 Op. 73 per Pianoforte e Orchestra di L. V. Beethoven.
L’evento, decisamente emozionante, ha riscosso uno straordinario successo di partecipazione. Il teatro, colmo di pubblico, ha registrato il tutto esaurito.
«Il concerto è stato allo stesso tempo un messaggio d’amore e di pace – precisa Bonfilio – Un’esperienza di vita indimenticabile con la North Caucasian State Orchestra, la più estesa della Federazione Russa. È stato davvero un appuntamento emozionante e allo stesso tempo ricco di valore».
Suonare, nonostante tutto
«Per me questo è stato un modo nuovo e sorprendente di fare e condividere musica – racconta sodisfatto – con una orchestra che ha dimostrato un impegno musicale totale, davanti a un pubblico che vive la musica e l’arte in generale come qualcosa di fondamentale nella propria vita quotidiana».
Pietro è arrivato a fare meta seguendo rotte secondarie e “fresco” da un infortunio non banale. «Il viaggio è stato una vera avventura – racconta – le linee dirette per arrivare dall’Europa mancano. Ho attraversato la Romania, la Repubblica Moldova e l’Armenia. Con una vertebra schiacciata e una spalla contusa dopo un incidente di circa 10 giorni fa. Non è certo il viaggio più agile che abbia mai affrontato, però ne è valsa la pena».
Dalla Maremma al mondo
Pietro Bonfilio è un pianista apprezzato non solo in Italia, ma anche all’estero.
Negli ultimi anni è stato infatti invitato a suonare nei teatri, e nelle istituzioni musicali tra le più importanti. Come la Herkulessaal a Monaco di Baviera, la New York Carnegie Hall, la London Pushkin House, il Tel Aviv Jerusalem music centre, la Ernst Reuter Saal (Berlino), e altri importanti centri in tutta Europa. Ha alzato dalle sedie pubblici scroscianti di applausi in Thailandia, Cambogia, Hong Kong, Svezia, Danimarca, Norvegia, Turchia e Francia.
A novembre il debutto nel tempio della musica, il Teatro alla Scala
Questa nuova impresa che lo porta in un tour mondiale, si concluderà a novembre 2023, al Teatro alla Scala di Milano. Rappresenterà il debutto più importante della sua già prestigiosa carriera, un traguardo ambito da ogni musicista. L’onore di esibirsi alla Scala, il tempio della musica, ha decisamente pochi pari al mondo.
Il suo ultimo CD dedicato proprio all’800 russo è stato recensito dal noto critico della RAI Guido Zaccagnini, recentemente scomparso. Queste le parole che ha lasciato sull’opera del giovane Bonfilio: «Il programma di questo disco è veramente un banco di prova temibile e Pietro Bonfilio lo supera egregiamente – ha scandito – Noi siamo abituati ai grandi pianisti del passato dalla tecnica virtuosa. Oggi dobbiamo inserire anche Pietro Bonfilio in questa categoria di pianisti».
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Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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