Offese alla Schlein, le Pari opportunità del Comune tacciono Skip to content

Offese alla Schlein, le Pari opportunità del Comune tacciono

Nonostante le richieste di alcune componenti, viene convocata una commissione tra una settimana. Fabrizio Rossi ci mette il carico da 90. E sbaglia citazione. La condanna delle consigliere di parità della Provincia
Le storie Instagram di Antonfrancesco Vivarelli Colonna sulla Schlein
Le storie Instagram di Antonfrancesco Vivarelli Colonna sulla Schlein

GROSSETO. Questa volta l’ha fatta grossa. Nel giorno in cui Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega attacca, senza alcun giro di parole, chi ha fatto ironia sull’aspetto fisico della neoeletta segretaria del Pd Elly Schlein, il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, che pure alla Ceccardi aveva dato il suo appoggio durante la campagna elettorale per le regionali del Carroccio, tira dritto e pubblica due storie nelle quali paragona la numero uno del Pd a un cavallo. 

Passano poche ore e i meme del primo cittadino finiscono sulle pagine dei principali siti dei quotidiani nazionali. Di nuovo, la città di Canapone non si fa conoscere per i tortelli, buonissimi, per il mare e per la cultura. Ma per l’ennesimo scivolone firmato Vivarelli Colonna. 

La sollevazione popolare sui social è immediata. Non altrettanto lo è la reazione delle donne che della maggioranza fanno parte. O di quelle che siedono nella  Commissione Pari opportunità del Comune. Che convoca una riunione il 10 marzo, tra 8 giorni

Ma c’è anche chi, del silenzio non sa che farsene e poche ore dopo le scuse (a tanti sembrate poco convinte) del sindaco, ci mette il carico da 90: il parlamentare di Fratelli d’Italia Fabrizio Rossi, che definisce la Schlein «Più bella che intelligente». Battuta datata, che ormai fa ridere davvero poco. 

La Commissione rimanda di 8 giorni

Ma andiamo con ordine – che non è facile – per tentare di leggere, più che scrivere, una giornata faticosa. 

Onestamente, ci si sarebbe aspettato che un organismo nato proprio per combattere determinati atteggiamenti (la Commissione pari opportunità del Comune, appunto), che vuole avere un ruolo nella vita delle istituzioni cittadine, oggi battesse un colpo.

Per le donne che assomigliano a Elly Schlein, per le donne che non sono alte un metro e ottanta, che non hanno la cellulite e che possono lavorare come modelle. Per le donne che ogni mattina entrano negli uffici del Comune e – molte volte anche da sole – mandano avanti la baracca. Anche per quelle belle, bellissime, per quelle intelligenti o meno (per citare Rossi), per tutte insomma. Anche per quelle che su quei post hanno riso. E per quelle che – insieme ai maschi – hanno bullizzato, ad esempio, durante Sanremo, Chiara Ferragni, alla quale il vestito nude look non donava un granché.

La richiesta di una presa di posizione netta da parte della Commissione pari opportunità del Comune, è arrivata subito, mercoledì sera. Ma a quella richiesta, reiterata di nuovo anche da una componente della commissione mercoledì mattina, la risposta è stata la convocazione del comitato tra 8 giorni. Quando, della polemica scoppiata per le esternazioni del sindaco che da giorni attacca la Schlein per varie ed eventuali che nulla hanno a che vedere con la politica – dalla presunta ricchezza della famiglia della segretaria al suo aspetto – se ne ricorderanno in pochi. 

Zitte le assessore, zitte le consigliere del centrodestra. Zitta anche la presidente della commissione pari opportunità del Comune, Carla Minacci, che al telefono non risponde.

A intervenire è Maria Claudia Rampiconi, che fin dal mattino ha chiesto che la commissione prendesse subito posizione. La risposta alla sua richiesta è stata la convocazione del comitato. Eppure Rampiconi, anche nei mesi precedenti, ci aveva provato a far cambiare aria almeno in commissione, proponendo per due volte l’approvazione del Manifesto delle parole non ostili, che sarebbe stato invece snobbato. «Non ce n’è bisogno»: invece, a leggere quello che ha scritto il sindaco e quello che anche altri politici hanno continuato a scrivere anche dopo le scuse del primo cittadino, quel manifesto andrebbero costretti a leggerlo e impararlo a memoria.

Fabrizio Rossi torna alla carica e sbaglia citazione

L’esempio? Il commento di Fabrizio Rossi, parlamentare di Fratelli d’Italia, che fino a poche settimane fa è stato vice sindaco di Grosseto. Non ce l’ha fatta a trattenersi (e ha anche commesso un errore).

Bruno Ceccherini, stessa casacca ma altra esperienza politica, attuale vicesindaco di Grosseto, forse per smorzare i toni della polemica sul suo profilo politico posta una foto della Schlein e scrive: «Un merito per me l’ha avuto. Sentendola parlare mi ha fatto ritornare indietro nel tempo, mi è sembrato di essere in un’assemblea di Istituto e lei una rappresentante di classe. Alè siamo tornati nei favolosi anni ’80». Satira politica, nulla da ridire.

Qualche commento in linea con il post del sindaco, sotto, si legge.

Fabrizio Rossi invece prova a giocare d’astuzia per ribadire il concetto: «Più bella che intelligente… scriveva Sgarbi». E sbaglia: perché quella frase fu rivolta da Silvio Berlusconi, allora presidente del Consiglio, a Rosy Bindi, durante una puntata di Porta a Porta. Quella volta, Berlusconi era in collegamento telefonico e la Bindi ebbe la possibilità di rispondere: «Presidente, sono una donna che non è a sua disposizione». Possibilità che la Schlein, in tutto questo can can, non ha ancora avuto. 

Il post di Bruno Ceccherini con il commento di Fabrizio Rossi

Le consigliere di parità della Provincia battono un colpo

Per fortuna, tra le tante prese di posizioni in città, quelle della politica sì, ma anche del mondo dell’associazionismo, è arrivata quella della Commissione pari opportunità della Provincia. Tre le firme: Cecilia Buggiani, Laura Parlanti, entrambe consigliere e Veronica Tancredi, presidente della commissione.

«Utilizzare un linguaggio rispettoso verso l’altro e mai riconducibile al fenomeno del body shaming è un dovere soprattutto delle Istituzioni – scrivono – Il body shaming è una forma di violenza, troppo spesso utilizzata per denigrare, svilire e mettere a tacere le donne. Si fa ricorso al body shaming quando non si hanno altri argomenti, ma questa modalità di aggressione non è meno invasiva, ferisce profondamente e lascia tracce indelebili. Siamo impegnate da tempo nella lotta alla violenza di genere, in ogni sua forma e manifestazione, consapevoli del fatto che in quanto adulte, siamo un modello per le nuove generazioni. Utilizzare un linguaggio violento, in particolare sui social, fa passare un messaggio sbagliato e fa sì che le nuove generazioni non percepiscano il disvalore di certi comportamenti. Non dobbiamo mai dimenticare che la lotta alla violenza passa anche dall’utilizzo di un linguaggio corretto e non ostile. Lo scherzo e la satira sono un’altra cosa».

Un colpo del quale oggi si sentiva davvero il bisogno. Che è arrivato, dal palazzo di fronte, a quello nel quale le donne si sono chiuse dietro alle persiane. Speriamo solo che stiano guardando cosa succede per battere, anche loro, un colpo.

E che non abbiano solo chinato la testa. 

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  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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