«Molestate e violentate»: assolto direttore di una società Skip to content

«Molestate e violentate»: assolto direttore di una società

L’uomo era stato denunciato da quattro dipendenti: si sarebbe invece trattato di una sorta di rappresaglia per una mancata promozione
Il tribunale di Grosseto

GROSSETO. Le battute a sfondo sessuale sarebbero state quasi all’ordine del giorno. Battute fatte dal direttore della filiale di Grosseto di una società che a gennaio dell’anno scorso è stato rinviato a giudizio dal giudice per l’udienza preliminare Marco Mezzaluna con l’accusa di molestie, violenza sessuale e lesioni. 

L’uomo era stato denunciato da quattro dipendenti: l’ultimo episodio, quello più eclatante, era successo il 31 gennaio 2020 quando era scoppiata la lite tra le quattro dipendenti e il direttore della filiale quando, davanti alla sede dell’azienda, era intervenuta una volante della polizia chiamata dal marito di una delle donne, un agente di polizia. Ma anche quella lite, stando ai messaggi che le quattro dipendenti si mandavano su Whatsapp, sarebbe stata in qualche modo voluta dalle dipendenti. Tutto questo perché una di loro non sarebbe stata promossa direttrice

Incastrate dalle chat

Sarebbero state le chat di Whatsapp a scrivere una storia diversa da quella denunciata dalle donne. Storia che ha spinto il giudice Mezzaluna, al processo celebrato con il rito abbreviato, ad assolvere il cinquantunenne, originario della provincia di Viterbo e difeso dall’avvocato Roberto Cerboni. La sostituta procuratrice Valeria Lazzarini aveva chiesto una condanna a due anni. 

Nella filiale della società, hanno raccontato anche altri dipendenti, le battute a sfondo sessuale e i comportamenti «disinvolti» del direttore, non sarebbero stati una novità. Ma le quattro donne, fino al giorno in cui erano andate a dare le dimissioni ed era scoppiata la lite, non avevano mai protestato. Le proteste erano cominciate soltanto dopo, ma nelle chat di whatsapp delle quattro donne, non ci sarebbe alcun cenno a comportamenti molesti sotto il profilo sessuale, «pensando – scrive il giudice nelle motivazioni della sentenza – su come agire per potergliela fare pagare». 

Per questo il giudice, ha assolto il direttore per insussistenza dei fatti. 

 

 

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  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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