GROSSETO. Rifanno anche il palazzo rosso, quel casermone che incombe su via Portogallo e via Jugoslavia, 104 appartamenti in un’unica struttura. Chi vive in quella zona lo chiama così per le rifiniture rosse sulla facciata. L’Epg ha trovato i soldi con il Pnrr, circa 5 milioni e mezzo, con i quali saranno rifatti esterni e impianti, dando un volto nuovo a tutto il quartiere.
Un intervento analogo è in programma nel fabbricato di via Sergio Leone, al Casalone.
Perché l’Epg Spa, acronimo di Edilizia Provinciale Grossetana, è una società che, nonostante mille difficoltà, funziona bene. Ed è capace di reperire risorse, partecipando ai bandi, sia regionali, che nazionali, sia, adesso, con il Pnrr.
Solo così riesce a gestire qualcosa come 3245 alloggi in tutta la Maremma, dei quali 3140 di proprietà dei 28 Comuni, 81 ceduti a rate di proprietà dei Comuni e 24 locali in locazione, non usati come abitazione.
Pellegrini: «Grandi professionisti mandano avanti la macchina»
«La macchina funziona grazie a professionisti validi – dice Mario Pellegrini, presidente di Epg dal maggio 2022 – ma il meccanismo è complesso e non privo di problemi. Purtroppo è cambiata la filosofia di fondo: un tempo le case popolari erano occasione di sviluppo, tanti quartieri di Grosseto si sono espansi così. Basti pensare a Barbanella e Gorarella, o ai più recenti. come quello del Tiro a segno».
«Interi quartieri costruiti che hanno permesso lo sviluppo e di conseguenza l’arricchimento dei territori, con la creazione di attività e posti di lavoro, in un’epoca in cui la casa popolare era accessibile anche a chi aveva un guadagno medio-basso e aveva la possibilità di pagare un affitto dignitoso (anche se più basso di quello di mercato) e progettarsi un futuro sul territorio per la propria famiglia».
«Con leggi nazionali e regionali molti assegnatari hanno potuto acquistare la casa dove vivevano e si sono creati tanti condomini “misti”, cioè fabbricati in cui coesistono alloggi privati (quelli dei vecchi assegnatari che hanno acquistato l’appartamento) e alloggi pubblici di proprietà e assegnati in locazione dai Comuni, ma gestiti a valere sulle spese di bilancio delle società».
«Adesso invece le case in gestione all’Epg servono solo a tamponare le emergenze, peraltro dimenticando una fascia di popolazione che non riesce ad accedervi perché guadagna poco ma non abbastanza poco e che non ha i soldi per accedere al mercato della locazione. Una fascia abbandonata, grigia, alla quale, con finanziamenti nostri, stiamo provando a dare delle risposte».
Finanziamenti vostri?
«Purtroppo la maggior entrata attiva a bilancio della società è rappresentata dagli affitti e la media si attesta sui 100 euro al mese, forse qualcosa meno. Abbiamo anche alloggi affittati a 40 euro al mese. È chiaro che con queste cifre non potremmo fare neppure le manutenzioni. Peraltro non mancano i morosi, o coloro che non pagano neppure il condominio. Per questo partecipiamo ai bandi e abbiamo ottenuto finanziamenti esterni».
Resta la fascia grigia.
«Pensa a due ragazzi che fanno la stagione e vorrebbero metter su famiglia. Se raggiungono i 20mila euro di reddito in due, dove vanno a prendere casa? Gli affitti di mercato, 5-600 euro di media, non sono alla loro portata, ma per accedere alle case Epg serve un Isee assai più basso. Ma se pagassero 300 euro al mese ce la potrebbero fare. Ecco perché, per situazioni come questa, abbiamo realizzato 16 appartamenti in via Orcagna, case di nostra proprietà. Le affittiamo a canone agevolato, di concerto con il Sunia, i primi contratti stanno partendo adesso. Così siamo davvero case popolari».
Ne farete altre?
«Sicuro, l’Epg ha reperito i finanziamenti per la realizzazione a Grosseto di ulteriori 22 alloggi sociali al lotto 4 delle Stiacciole, sono circa 4,5 milioni di euro. Altri 20 alloggi arriveranno dal piano Pinqua e saranno realizzati in via Saffi insieme al Comune di Grosseto (destinati alle giovani coppie) e altri 38 sono già stati progettati e verranno realizzati al villaggio Kennedy, dove l’Epg ha promosso e ottenuto un’apposita variante urbanistica. Sono circa 9 milioni di euro».
Epg, una società nata nel 1938
Epg nasce nel 1938, come Iacp (Istituto autonomo case popolari), diventando poi Ater (Azienda territoriale edilizia residenziale) e infine Epg. Va detto che non esiste un sistema unico nazionale per la gestione di questi alloggi, ogni Regione ha un proprio sistema.
In Toscana si opera attraverso società di gestione, assimilabili a società in house, a totale capitale pubblico, dove è confluito il personale e tutto il prezioso know-how dello Iacp prima e delle Ater dopo. Infatti la LR n° 77 del 1998 “Riordino delle competenze in materia di edilizia residenziale pubblica” ha trasferito la proprietà degli alloggi popolari ai comuni a far data dal 2004, abolendo le Ater.
L’ente gestore del Lode (livello ottimale di esercizio, ovvero la conferenza dei sindaci di tutti i Comuni della Provincia) è, dunque, l’Edilizia Provinciale Grossetana spa (Epg spa).
Il consiglio di amministrazione, presieduto da Mario Pellegrini, è composto da Annamaria Schimenti, Guido Mario Destri, Daniele Brogi e Cristina Bizzarri. Il collegio dei sindaci revisori è presieduto da Elena Insabato e composto da Gianluca Ancarani e Daniele Moretti. Il revisore legale è Federico Mensi.
Il direttore generale è Corrado Natale e il vice direttore Marco Paffetti, entrambi con un trentennio di esperienza lavorativa nell’ente.
«L’Epg spa – dice ancora il presidente Pellegrini – è un’azienda sana, economicamente ben strutturata, con bilanci che sono stati sempre chiusi in attivo dal momento della sua creazione. Tutti gli utili di bilancio sono stati reinvestiti nell’edilizia residenziale pubblica, con interventi di manutenzione straordinaria e recupero edilizio di alloggi di risulta da reimmettere nella disponibilità dei Comuni, per la successiva assegnazione agli aventi diritto, con graduatorie pubbliche comunali».
Il contratto di servizio vincola l’Epg spa verso i comuni, adesso proprietari degli alloggi, solo per alcune funzioni.
Tra le principali delegate all’ente gestore emerge che lo stesso può provvedere con il proprio bilancio alla sola manutenzione ordinaria degli alloggi. Può operare gli altri interventi di nuova costruzione, recupero o manutenzione straordinaria (comprese le ristrutturazioni degli alloggi di risulta) solo in caso di ottenimento di un finanziamento dedicato, per la maggior parte costituiti dai proventi della vendita degli alloggi ex Ater.
«Sia chiaro – conclude Mario Pellegrini – l’Epg spa, a oggi, è un motore propulsore di proposte e strategie, senza le quali i Comuni, autonomamente, non sarebbero in grado di indirizzare la politica abitativa della casa».
L’Epg provvede al reperimento dei finanziamenti, anche attraverso la rilocalizzazione dei proventi delle vendite dei vecchi alloggi, alla progettazione, appalto ed esecuzione degli interventi di nuova costruzione, recupero o manutenzione, secondo il codice dei contratti pubblici. L’Epg è dotata di certificazione di qualità per progettazione e appalto: segue i procedimenti tecnici, li collauda, li gestisce e incassa gli affitti, provvede agli sfratti e alla lotta contro le morosità. Provvede insomma a tutte le incombenze con esclusione dell’assegnazione degli alloggi che è di competenza comunale.
Epg, le quote e le case, Comune per Comune
ll capitale sociale è di 4 milioni di euro, suddiviso in 4 milioni di azioni nominative del valore nominale di un euro ciascuna e sottoscritto dai soci nelle seguenti misure:
Attualmente l’EPG spa gestisce 3.245 alloggi così suddivisi:
Autore
-
Maremma Oggi nasce dall'idea di Guido Fiorini e Francesca Gori Notizie in tempo reale, turismo, economia, sport, enogastronomia, ambiente, informazione MaremmaOggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
Visualizza tutti gli articoli