GROSSETO. Prima il liceo scientifico in città. Il diploma nel 2018 e poi via, al politecnico di Milano dove studia nel corso di laurea magistrale in “ingegneria dei sistemi edilizi”.
Ora Antonio Briganti è quasi al termine del periodo Erasmus in Giappone, in odore di tesi.
Sta portando a termine il semestre alla University of Tokio. Tra esami e attività di laboratorio dove «Studiamo come progettare strutture in calcestruzzo in zona sismica – racconta Antonio – poi dovrò fare la tesi e chissà che questo semestre non mi aiuti anche sulla scelta dell’argomento».
Il Giappone, Tokio in particolare, era stato scelto da Antonio. Compilando la domanda per l’Erasmus, lo aveva inserito come prima meta nelle preferenze: è sempre stato affascinato dall’ingegneria antisismica.
Ora si trova in una classe dal profilo internazionale, le lezioni sono svolte in inglese e i compagni di corso arrivano da tutto il mondo. Europa, Australia e India soprattutto «I corsi sono tutti in lingua inglese – racconta – parlare il giapponese è un po’ più complicato, coi corsi preparatori ho imparato qualcosa e lo utilizzo per le necessità quotidiane, anche perché l’inglese fuori dall’università non è molto frequente sentirlo. Al ristorante e nei supermercati c’è solo giapponese e chi non lo mastica un minimo rischia di non sapere cosa mangia».
Milano – Tokio, andata e ritorno
A Tokio nei laboratori dove progetta strutture in calcestruzzo pensate per resistere in zone a rischio terremoti, si trova nel suo mondo. E l’ingegneria giapponese, molto avanzata in materia, sta dando una spinta notevole alla sua passione e ai suoi studi. «Sono arrivato a ottobre 2022 – ricorda – tornerò in Italia a metà febbraio. L’esperienza mi rimarrà sicuramente impressa, il Giappone era il paese principe dove studiare queste materie. Si imparano molte cose e si mettono anche in pratica col laboratorio».
Le lezioni non ci sono tutti i giorni, Antonio ha tempo di esplorare anche la città e la cultura giapponese. Lui vive vicino al quartiere Shibuya, uno dei più conosciuti e frequentati di Tokio. «Dal campus dove abito, solitamente prendo la metro per arrivare all’altro dove faccio lezioni e laboratori – racconta – Molto agevoli e utilizzati sono i fast food, dove ordini mangi ed esci. Se rimani in compagnia a parlare spesso ti invitano ad andare via, c’è spesso poco posto. Capita molto di frequente mangiare fuori: costa il giusto ed è buono».
«È molto buona anche la carne qui – precisa – La cucina certo è molto diversa da come sono abituato, ma assaggiando e provando ho scoperto che ci sono vere prelibatezze».
«I giapponesi sono molto riservati – racconta – fanno le loro cose e tornano a casa, ho fatto più amicizia con i colleghi europei coi quali frequento le lezioni».
«Tokio potrebbe risultare caotica per le persone, le miriadi di vie e luci che ci sono – conclude – ma è tutto molto ordinato. Sto sperimentando un modo di vivere diverso. Più tranquillo. A Milano va tutto di fretta, la maggior parte della gente è sempre agitata. Qui è davvero un altro mondo».
Autore
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Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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