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Roccastrada senza medici. I cittadini si mobilitano

A Massa viene alzato il numero a 1800 pazienti per coprire i mutuati di un medico in pensione. A Scarlino torna l’ambulatorio nel paese

ROCCASTRADA. Sono ben 15 le associazioni che operano nel territorio di Roccastrada ad aver firmato una lettera aperta all’assessore regionale alla Salute, Simone Bezzini, sulla drammatica carenza di medici di famiglia nel comune collinare.

15 associazioni che rappresentano uno spaccato pesantissimo della popolazione, tra sindacati, volontariato e sociale, associazioni di categoria, già raccolte nel coordinamento costituito la settimana scorsa che aveva invocato l’aiuto dei medici militari per garantire l’assistenza di base ai cittadini: Lega Spi Cgil Roccastrada, segreteria provinciale Spi Cgil, Anpi Roccastrada, Anpa Cia Grosseto, Auser Ribolla, Avis Roccastrada e Roccatederighi, Cna pensionati Grosseto, Confartigianto Grosseto, Misericordia Roccatederighi, Faisa Cisal autoferrotranvieri Grosseto, Filarmonica Roccatederighi, Proloco Piloni-Torniella e Roccatederighi, Società mutuo soccorso Roccatederighi.

La lettera, condivisa da tutte le associazioni, è appena stata inviata all’assessore Bezzini. Ecco il testo: 

Negli ultimi mesi la situazione sanitaria del comune di Roccastrada è diventata sempre più critica a causa della mancanza dei medici di medicina generale e del pediatra di libera scelta. Roccastrada è un comune di circa 9.000 abitanti, con una grossa percentuale di ultrasessantacinquenni, comprendente 7 frazioni oltre al capoluogo, distribuite su un territorio di circa 285 Kmq. Attualmente i medici che esercitano la medicina di base sono solo tre, non sufficienti a garantire la copertura di tutta la popolazione del comune, lasciando addirittura scoperti il capoluogo e le frazioni di Torniella e Piloni, costringendo gli assistiti a faticosi “pellegrinaggi” nelle frazioni vicine e addirittura fuori provincia.

A seguito alle sollecitazioni dell’Amministrazione comunale, dell’associazionismo locale e provinciale, dei cittadini, si è contenuto l’aggravarsi della situazione così come si stava prospettando. Infatti da un comunicato del sindaco risulta che uno dei 3 medici che cesserà l’attività a fine mese verrà sostituito ed è previsto l’arrivo di un altro professionista a marzo.

Nonostante questo, le misure non sono sufficienti a garantire una soluzione appropriata che possa ridurre il disagio della popolazione in particolare di quella più anziana. Non spetta a noi trovare delle soluzioni risolutive, ma dal dibattito che si è aperto sono emerse osservazioni a nostro avviso valide, che potrebbero essere di supporto per tamponare provvisoriamente questa critica situazione.

Siamo consci di essere di fronte ad un cambiamento epocale dell’organizzazione della sanità in particolare di quella territoriale, di cui vorremmo cogliere alcuni aspetti che potrebbero contribuire a mitigare i disagi della popolazione.
Per noi la sanità deve rimanere pubblica e garantire il diritto alla salute così come sancito dalla Costituzione. Ma ben venga la valorizzazione di alcune figure professionali a supporto del medico come ad esempio l’infermiere di comunità.

Un ulteriore aiuto potrebbe arrivare anche dalla sburocratizzazione del lavoro del medico di famiglia, recuperando così energie da dedicare ai pazienti, dall’utilizzo della telemedicina e dal ricorso a medici specializzandi. Siamo consapevoli che la mancanza dei medici di base è un problema reale e che occorrerebbe cambiare alcune norme per garantire un accesso sufficiente di medici nel sistema sanitario.

Siamo altresì consapevoli che in attesa di questi cambiamenti, occorre governare il buon funzionamento del sistema per evitare che i soggetti più deboli (i cittadini) paghino in termini di prestazioni mancate, il prezzo più salato.

Mancano medici anche a Massa Marittima

La situazione purtroppo è generalizzata in tutta la Maremma. La carenza di medici di base tocca anche Grosseto e Massa Marittima, dove a breve andrà in pensione la dottoressa Stefania Negrini. 

L’allarme arriva dal Tavolo della salute pubblica della città del Balestro. «Di sicuro al momento non ci sono sostituti, né ce ne saranno se non si interviene immediatamente con l’avvio della tanto sbandierata e mai costituita Casa della salute. I medici non scelgono il territorio delle Colline Metallifere perché possono scegliere aree più attrattive e con migliori condizioni di lavoro, proprio quelle dove possono fare squadra ed avere locali comuni e servizi», scrive il coordinatore Paolo Mazzocco.

«Se aggiungiamo che il nostro territorio è vasto e male collegato, che la burocrazia la fa da padrone nel lavoro ambulatoriale, ed infine i nostri medici di base si devono pagare tutto anche dove vanno per pochi pazienti, di cosa ci meravigliamo se non accettano di venire? Anzi, temo che presto possano abbandonarci anche quelli che ci sono se le istituzioni, Asl e Comune, non intervengono subito» conclude Mazzocco.

«In questo momento i medici di Massa Marittima non sono ancora al massimale di 1800 mutuati. In attesa di individuare la sostituzione per la dottoressa Negrini, tenendo conto che il problema è nazionale e di non facile soluzione, l’assistenza sarà garantita portando a 1800 i pazienti per medico. I cittadini non resteranno senza il riferimento del professionsita di famiglia», spiega la direttrice del Coeso SdS, Tania Barbi.

La buona notizia: riapre l’ambulatorio a Scarlino

Scarlino era stato uno dei primi comuni, nei mesi scorsi, dove la soluzione tampone per non lasciare i pazienti senza medico di base era stato alzare il massimale dei mutuati da 1500 a 1800. In più non c’era più l’ambulatorio nel capoluogo. 

Ora la buona notizia, che arriva direttamente del Comune. Da mercoledì 25 gennaio, infatti, il medico di base, la dottoressa Valeria Izzo, il mercoledì dalle 9 alle 10.45, sarà nell’ambulatorio in via Roma 8. Qui vengono fatte anche le analisi del sangue e visita il pediatra di famiglia.

«Da tempo stavamo lavorando per riportare il servizio anche nel borgo, dove la popolazione è principalmente anziana e spesso non sa come fare per spostarsi. Di contro, sono proprio i cittadini di quell’età che hanno maggiormente bisogno del medico di famiglia», dichiara la sindaca Francesca Travison.

«Dopo il pensionamento della dottoressa Luciana Chelini la situazione non era affatto piacevole. E finalmente è arrivata la notizia tanto attesa: ogni mercoledì quindi nell’ambulatorio di via Roma saranno fatte le analisi del sangue, e saranno presenti il medico di base e il pediatra. Ringrazio la dottoressa Izzo per la disponibilità dimostrata e per aver accolto le nostre richieste», conclude Travison.

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