Via la guardia medica di notte, rivoluzione in Toscana Skip to content

Via la guardia medica di notte, rivoluzione in Toscana

Numero unico 116117 per chiamare il medico e servizio differenziato per aree geografiche, in base a territorio e popolazione. Ecco cosa cambia
Ambulanza

FIRENZE. Era annunciata da tempo la riforma dell’assistenza sanitaria in emergenza-urgenza in Toscana. Ora è in dirittura d’arrivo, con molte novità. A partire dai numeri di telefono da chiamare nel momento del bisogno, fino al servizio di guardia medica, che non ci sarà più durante la notte, dalle 24 alle 8.

Dunque, si interviene, da un lato per mettere a punto un modello di emergenza sanitaria territoriale unico per tutta la Toscana: ambulanze e mezzi di soccorso da inviare in situazioni di urgenza, quelli che si attivano chiamando il 112. Dall’altro lavora sulla riorganizzazione del servizio di continuità assistenziale garantito dalle guardie mediche a cui si affiancherà l’istituzione del nuovo numero unico 116117 da chiamare per esigenze sanitarie non urgenti. 

La giunta regionale, su proposta dell’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini, ha approvato i nuovi indirizzi e le linee programmatiche, che poi le Aziende sanitarie dovranno recepire nei prossimi 4 mesi. Seguirà poi un monitoraggio semestrale, per misurare l’impatto nel tempo della riforma.

Cosa cambia nella rete dell’emergenza-urgenza…

L’attuale rete dell’emergenza toscana, misurata al 30 giugno 2022 nelle 24 ore, conta in media 46 automediche, 32.5 ambulanze con medico a bordo e 39.5 con infermiere. In tutto 118 mezzi di soccorso avanzato, cui si aggiungono, in supporto, altri 170 mezzi in disponibilità con equipaggi di soli soccorritori.

Con la riorganizzazione potrebbero diventare 123.5 i mezzi di soccorso avanzato con personale sanitario a bordo a disposizione ogni giorno, sempre tenendo conto che si tratta di una media sulle 24 ore. Nel dettaglio, 51.5 automediche, 9.5 medicalizzate, 62.5 con infermiere e altri 176 con equipaggio di soli soccorritori a supporto del 118. Il medico non scompare ma si muoverà con l’automedica e affiancherà le ambulanze a seconda delle necessità.

Si realizza così un percorso privo di interruzioni della delicata catena della sopravvivenza: un’organizzazione integrata anche con il sistema dell’emergenza ospedaliero, l’attività interdisciplinare degli operatori e l’uso comune di linee guida diagnostico-terapeutiche.

…e nel servizio di guardia medica

Accanto alla riorganizzazione dell’emergenza territoriale, c’è quella della continuità assistenziale. L’introduzione del numero unico 116117 sarà una rivoluzione e la Toscana una della prime regioni a introdurla.

Attualmente il ricorso al servizio di guardia medica è molto variabile. La maggior richiesta di prestazioni si concentra dalle 20 alle 24. Sono molte meno dalle 24 alle 8 di mattina, quando i casi si risolvono prevalentemente tramite consiglio telefonico.

La riorganizzazione prevede il mantenimento del servizio su tutto il territorio regionale nei giorni prefestivi e festivi, dalle 8 alle 24, e dalle 20 alle 24 nei giorni feriali, garantendo dopo mezzanotte una modalità di servizi rimodulata. Attraverso il coordinamento delle chiamate al 116117 sarà garantita ovunque l’erogazione delle prestazioni sanitarie appropriate, mentre saranno opportunamente filtrate le richieste non sanitarie.

In alcune aree geografiche rimarrà attivo anche il servizio di continuità assistenziale notturno (dopo le 24): in quei territori dove più numerose sono le chiamate, dove i collegamenti sono più complicati oppure dove operano case di comunità principali, anche nelle aree dove i flussi turistici determinano un grosso incremento della popolazione rispetto ai pochi residenti.

Le ore liberate con la riorganizzazione saranno utilizzate per garantire il servizio di continuità assistenziale in tutte le postazioni che oggi risultano solo parzialmente coperte per carenza di personale medico. Ma potranno essere utili anche per attribuire incarichi provvisori, soprattutto nelle aree interne e più periferiche dove non è stato possibile sostituire il medico di famiglia. Oppure per rafforzare l’assistenza nel territorio nelle ore diurne a favore dei malati cronici e oncologici. Così si frenerà anche il ricorso improprio all’emergenza urgenza o ai pronto soccorso.

Un filtro per ridurre gli accessi impropri al pronto soccorso

Inoltre, in prossimità dei pronto soccorso di alcuni ospedali, selezionati da un gruppo di lavoro regionale, potranno essere sperimentate, in accordo e con modalità condivise con i professionisti, postazioni di continuità assistenziale. Un filtro utile a ridurre gli accessi impropri, fornendo assistenza per i codici minori.

 

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