LO SPECIALE DELLA FONDAZIONE CHELLI
GROSSETO. Abituati come ormai siamo ai tutorial sui social per imparare a fare un po’ di tutto, abbiamo probabilmente perso il contatto con questa importante parola: tutoraggio.
Indica un’attività di accompagnamento, di supervisione, di orientamento di chi – trovandosi in un contesto nuovo (professionale o di altro tipo) – ha bisogno dell’esperienza altrui per prendere confidenza con un ambiente, muoversi con scioltezza, acquisire le dovute competenze.
Nel sistema dell’istruzione, nell’ambito dell’educazione, la figura del tutor è ancor più importante. Lo hanno ben compreso alle scuole paritarie Chelli, dove il tutoraggio è un servizio in favore di ciascun studente e studentessa. Sorto. peraltro, con l’avvio stesso – oltre 25 anni fa ormai – dell’esperienza delle scuole pubbliche non statali anche in Maremma.
25 anni di esperienza a disposizione degli studenti
«Sia alla scuola secondaria di I grado “Madonna delle Grazie”, che ai licei classico e scientifico Chelli, i nostri ragazzi sono accompagnati fin da subito da un docente che, al di là della materia curricolare che insegna, diventa un vero e proprio punto di riferimento per ciascuno», spiega la preside, Paola Biondo.
Sono i ragazzi stessi a scegliere a chi affidarsi.
«All’inizio di ogni anno scolastico – spiega ancora la preside – ai nostri studenti viene chiesto di indicare tre nominativi, in ordine di preferenza, fra i loro docenti, cui chiedere di essere affiancati come tutor. Presa visione delle richieste, assegno i tutor».
LICEO – IL VIDEO
«Naturalmente tendiamo sempre a privilegiare la prima scelta, a meno che il numero di alunni che ha indicato il medesimo docente sia troppo alto da non consentire poi, all’atto pratico, al docente stesso di svolgere con rigore, puntualità e la dovuta dedizione questo importante servizio di accompagnamento».
La mission delle scuole Chelli è formare tutta la persona
Si sa che nel cammino di crescita di un preadolescente e di un adolescente possono esserci fasi di incertezza o di scoperta e anche di difficoltà, dovuti proprio al percorso emotivo, relazionale, culturale e psicofisico che ogni ragazzo – in quella fase della vita – si trova ad affrontare. Nella scuola, poi, un insuccesso o anche una semplice battuta d’arresto, talvolta possono far affiorare fragilità che, se opportunamente accompagnate, possono realmente trasformarsi in risorsa.
«La mission delle scuole Chelli è quella di formare tutta la persona, prendendosene cura, offrendo strumenti adeguati per far scoprire agli studenti, in una fase della vita in cui si definisce la personalità, che sono loro stessi l’avvenimento vero da promuovere. E e che le risorse possono trovarle dentro e non fuori di loro, per raggiungere quelle life skills che permettano loro di progettare un bel percorso di vita», conferma la preside.
MEDIE MADONNA DELLE GRAZIE – IL VIDEO
«In questi oltre 25 anni abbiamo visto quanto il ruolo del tutor si sia rivelato fondamentale per guidare ragazzi dalle grandi potenzialità, ma magari bisognosi di essere aiutati a trovare la password giusta per accedere ai loro talenti e spiccare il volo. Il dialogo personale con il tutor, che può essere sollecitato dallo stesso docente o chiesto dallo studente, spesso si è tramutato in un vero rapporto generativo, per cui ragazzi intimoriti dalla complessità della vita, forse frenati dalle responsabilità, sono riusciti a sbloccare ciò che in loro impediva di sbocciare definitivamente», aggiunge.
La preside: «il tutor arricchisce il percorso scolastico»
«È una bella soddisfazione quando si vede evolvere il percorso umano, intellettuale, emotivo di un giovane e nelle nostre scuole. È ciò che più ci sta a cuore, perché nella realtà complessa nella quale ci troviamo a vivere, è fondamentale sentirsi accolti, accompagnati, cercati e stimati da adulti credibili», riprende la preside.
«Abbiamo esperienze di studenti che ci hanno ringraziati perché l’accompagnamento del tutor non ha certo semplificato il loro percorso scolastico (il tutor non toglie la responsabilità e l’impegno dello studio, né il dovere di saper affrontare un’interrogazione o un compito scritto), ma è stato il motore per una maturazione personale e, quindi, per un apprendimento più consapevole e maturo».
«I ragazzi, infatti, non hanno certo bisogno di qualche umiliazione per diventare forti, ma di fiducia, incoraggiamento e di accompagnamento. E’ ciò che le nostre scuole garantiscono: dal primo anno della scuola secondaria di primo grado, sino al quinto anno di liceo», conclude Paola Biondo.
Contatti
Email: sceglileducazione@fondazionechelli.org
telefono: 0564 449111
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