GROSSETO. Musica e letteratura. Quest’anno la Maremma si distingue sul tetto della capitale d’Italia. Il 7 dicembre 2022 alle 17, nella sala “Laudato Si’” del palazzo senatorio, a Roma, si rinnova un appuntamento che è ormai divenuto tradizionale in Campidoglio: la cerimonia di consegna del Premio Lucio Colletti, arrivato alla XIII edizione.
Dalla Maremma, per essere premiati con una scultura dell’artista Federico Capitani, arriveranno Antonio Bonfilio (per la musica) e Dianora Tinti (per la letteratura).
Insieme a loro, saranno insigniti dello stesso riconoscimento anche Giovanna Botteri (per il giornalismo), Lorenzo Infantino (filosofia), Valerio Rossi Albertini (divulgazione scientifica), Marco Taradash (politica), Silvio Perrella (letteratura), Alessandra Giovannoni (pittura), Giselda Vagnoni (giornalismo), Rakim Moradi (astrofisica).
Antonio Bonfilio: quando bellezza fa rima con musica e Maremma
Per Antonio Bonfilio direttore responsabile del festival musicale “Morellino Classica” è un riconoscimento che premia la strada fatta. Nato (e votato) per la musica, col suo talento ha impreziosito in questi anni tutta la Maremma.
«La mia famiglia viene da Milano- racconta – ci siamo stabiliti in Maremma circa 30 anni fa. A Scansano per la precisione. La mia attività musicale collegata al territorio è iniziata circa 20 anni fa, con l’intenzione di coniugare la bellezza del territorio quella della musica. La rassegna di Morellino Classica calca palcoscenici di rilievo naturali e paesaggistici – ricorda – La gemma di tutta la collana poi, rimane il bellissimo teatro Castagnoli. Un vero gioiello. Negli anni il festival è diventato un appuntamento di spicco non solo per il pubblico italiano, ma anche per quello internazionale».
«Da qualche anno, infatti, Scansano non è più esclusivamente la patria del Morellino, ma (concordando con molti critici musicali) anche quella della musica. Il grande successo di pubblico e di critica è frutto del talento degli artisti e del sostegno di istituzioni e imprese locali. È anche grazie a loro se gli spettatori internazionali si sono affezionati e tornano appositamente per godere del festival».
«La Maremma a me ha fatto del bene – riflette Bonfilio – intendo dirlo e ribadirlo, e questo premio lo voglio condividere con tutto il territorio e tutte le sue realtà che hanno creduto in Morellino Classica. Festival nato da una intuizione fortunata, arricchisce ogni anno tutto il territorio, dandogli lustro e rilievo. Il premio è stato un’assoluta sorpresa – si emoziona – Il fatto che io venga premiato per la musica, una sezione del premio recentemente inaugurata – conclude – è davvero un’emozione indescrivibile. Sono molto contento anche per Dianora, la sua è una figura di vero rilievo».
Dianora Tinti: «Ho sempre creduto che la cultura dovesse essere di tutti»
«Mi sento un po’ una formica rispetto a tutti gli altri che verranno premiati – racconta Dianora – ricevere il premio mi fa un enorme piacere, corona una mia grande passione. Di cose ne faccio, ma quello che mi piace di più e però riesco a fare di meno è proprio scrivere. È una profonda soddisfazione, che condivido con la Maremma e la città».
Nata a Grosseto, Dianora scrive praticamente da sempre. «Per una necessità mia, sono molto emotiva e quando devo dire qualcosa preferisco sempre scriverlo – racconta – La lettura invece è una passione venuta un po’ in un secondo momento, dopo la laurea. Ho insegnato qualche anno poi ho lavorato in qualche amministrazione comunale e dal 2000 sono in Provincia dove mi occupo di istruzione, cultura e pari opportunità. In questi anni ho visto quanto la Maremma sia ricca di talenti e opportunità – precisa – La nostra terra è preziosa, con tante persone che hanno tanto da dire. È molto importante per me che anche questa terra abbia il suo giusto rilievo, perché se lo merita».
Componente della giuria di molti premi letterari italiani, è presidente dell’associazione “Letteratura e dintorni“. Per il quarto anno ha contribuito a insignire i talenti del territorio con premio “Città di Grosseto – amori sui generis“. «Negli anni la platea e gli interessati al premio nazionale sono aumentati in maniera inaspettata – ricorda Dianora – Tanti vengono da fuori provincia se non dall’estero per partecipare e godersi la premiazione. La giuria è partita da un embrione che non contava nomi altisonanti, e così è sostanzialmente rimasta».
«Ho sempre creduto che la cultura dovesse essere di tutti, che non dovesse affidarsi solo al nome conosciuto per essere valorizzata – conclude Dianora – Anche questo ha sicuramente premiato la riuscita dell’iniziativa, con una serie di eventi che parla di persone e a loro sono rivolte. Voglio fare i complimenti ad Antonio Bonfilio, si merita il premio ed è il giusto riconoscimento per il bene che vuole alla musica e alla Maremma».
Il premo Lucio Colletti
Il premio ha lo scopo di ricordare il filosofo Colletti, uomo del quale è noto non solo l’impegno culturale ma anche quello politico e civile. Fu istituito dall’ufficio di presidenza della Camera dei deputati su iniziativa del Centro studi che da lui prende il nome, nel 2005. A quattro anni dalla scomparsa del filosofo, prematuramente deceduto nel novembre 2001.
Il premio viene insignito a personalità che eccellono ciascuna nel proprio campo. Ha come presidente onorario è Gianni Letta, è (e vuole continuare ad essere) un inno alla libertà, al coraggio e al rigore morale nel segno di Lucio Colletti. I nomi dei professionisti che negli anni hanno avuto l’onore di riceverlo sono molti. Tra questi: Enrico Mentana, Arrigo Petacco, Alberto Ronchey, Marta Marzotto, Ernesto Galli Della Loggia, Mario Calabresi, Tito Stagno, Giorgio Agamben. Ma anche Alessandro Gassmann, Roberto Andò, Giulio Savelli, Jorge Rueda, Giordano Bruno Guerri, Oscar Giannino, Aldo Grasso, Pietrangelo Buttafuoco, Aldo Cazzullo, Stefano Folli.
A consegnare le sculture è Fauzia Gavioli Colletti, moglie del filosofo scomparso, che è presidente e anima del Centro Studi. Come da sua volontà, il premio ha portato sotto i riflettori in questi anni personalità non solo del mondo filosofico e politico. Ma anche e soprattutto di quello scientifico e giornalistico, oltre che del settore artistico e culturale. In questo modo viene messa in luce e sottolineata la poliedrica figura di Colletti. Ne viene ricordata la centralità nel pensiero filosofico italiano e internazionale del Novecento e l’intensa attività politica e pubblicistica.
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Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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