GROSSETO. Il mercato degli aerotaxi e dei voli privati sta rilanciando l’aeroporto di Grosseto, gestito da Seam (Società esercizio aeroporto della Maremma). Al punto che il fatturato 2022 è destinato a superare il milione di euro, mettendo così al sicuro la partecipazione pubblica, come prevede la legge Madia, e la società ha chiesto allo Stato maggiore dell’aeronautica la possibilità di aumentare i movimenti, per accogliere più voli.
Da giugno siamo alla svolta, perché il patto di sindacato fra le componenti pubbliche, e il successivo accordo con Lupo Rattazzi, ha di fatto messo in un angolo l’oligarca russo Roman Trotsenko, passato dal controllo totale sullo scalo grossetano, come socio di riferimento, con la presidenza (Tommaso Francalanci) e un consigliere nel Cda, a socio con un solo consigliere sui 5 componenti del consiglio di amministrazione.
Seam, l’assemblea di giugno e i nuovi assetti
Per capire cosa è successo va fatto un passo indietro, all’assemblea dei soci di Seam andata in scena nel giugno scorso.
Per la prima volta, infatti, le componenti pubbliche (Regione, Provincia di Grosseto, Camera di commercio e Comune di Roccastrada) si sono presentate unite da un patto di sindacato, riunendo così il 37% delle quote.
Roman Trotsenko, l’oligarca russo con 2 bilioni di dollari di patrimonio secondo Forbes, gestore di 14 aeroporti in Russia, oltre alla Moscow River Steamship Line e alcuni porti nel paese, proprietario di Torre Civette sulla costa di Scarlino, ha invece il 35% delle quote.
Lupo Rattazzi, figlio di Susanna Agnelli, avendo comprato le partecipazioni di Cassa di Risparmio di Firenze (10%) e Cassa di Risparmio di Prato (10%), ha il 20% delle quote.
Il restante 8% delle quote è diviso fra una serie di piccoli proprietari e associazioni.
Questi numeri hanno permesso alla componente pubblica riunita e a Lupo Rattazzi di fare un accordo e avere, insieme, il 57% delle quote. Insomma, di poter decidere il nuovo Cda di Seam, mettendo in un angolo Trotsenko.
Così dai titolari del 57% delle quote sono stati nominati Renzo Alessandri, poi eletto presidente, Lupo Rattazzi, eletto vice presidente, Giancarlo Farnetani e Carlo Panerai, pratese titolare di Delta Aerotaxi, uomo con importanti competenze specifiche.
Trotsenko ha invece confermato nel Cda, con il ruolo di semplice consigliere, l’ex presidente, il commercialista fiorentino Tommaso Francalanci.
Seam, il presidente Renzo Alessandri: «Vogliamo crescere ancora»
Il nuovo Cda, appena insediato, ha dovuto gestire alcune problematiche. Una su tutte: il rispetto delle legge Madia. Una legge, sulle partecipazioni pubbliche in aziende, che prevede che se il fatturato non raggiunge il milione di euro, le quote in mano al pubblico devono essere dismesse.
«È stata la priorità – spiega il presidente di Seam, Renzo Alessandri -, anche perché la Regione ci aveva già avvertito che, se non avessimo raggiunto il minimo di un milione, sarebbe uscita. E questo avrebbe fatto saltare tutto il quadro e i rapporti di forza nel Cda. Ma superare il milione non è stato facile, perché operiamo all’interno di un accordo con l’aeronautica militare in base al quale, in un anno, abbiamo 1700 movimenti autorizzati sulla pista. E per movimento si intende sia l’atterraggio che il decollo, quindi ogni aereo ne fa due. Così abbiamo ottenuto l’aumento a 2000 movimenti, cioè 1000 aerei. Una mossa decisiva: nel 2022 il fatturato supererà il milione».
E i 2000 movimenti saranno confermati?
«Non solo. Abbiamo già inoltrato richiesta allo Stato maggiore dell’aeronautica per un’ulteriore crescita dal 2023. Vogliamo crescere ancora, le richieste le abbiamo. Voglio precisare che questo risultato va diviso a metà con il precedente Cda. Noi siamo qui solo da pochi mesi».
Quindi c’è una strategia di crescita.
«Abbiamo investito di recente 700mila euro per il nuovo piazzale di stazionamento, così possiamo accogliere più aerei ed essere più attrattivi. E ora puntiamo decisamente sul settore dell’aviazione generale, quindi gli aerei privati e gli aerotaxi».
Un aeroporto per ricchi, in sostanza.
«Diciamo che attiriamo un’utenza che ha capacità di spesa. Non solo chi ha un aereo privato, e qui ne atterrano tanti, ma anche tutta quella utenza che è solita muoversi in classe top e business. Alla fine se noleggiano un aerotaxi spendono più o meno la stessa cifra e possono partire e atterrare quando vogliono, con molti meno problemi per i bagagli o gli animali a bordo. Insomma, c’è una comodità maggiore. È un mercato in grande espansione e a noi ha permesso di non avere grandi flessioni neppure durante la pandemia».
Seam: difficile far tornare i voli di linea
E i charter e i voli di linea?
«Sono due cose diverse. I charter sono in profonda flessione, perché anche le grandi compagnie turistiche ormai preferiscono prenotare i posti su vettori low cost, così evitano il rischio di pagare un aereo interamente anche se non riescono a riempirlo. I voli di linea, invece, verrebbero anche, ma non ce lo possiamo permettere, al momento».
In che senso?
«Le compagnie di linea non vogliono correre molti rischi e vogliono avere il 70% dei sedili pagati anche se sono vuoti. In alcune regioni, soprattutto al sud, è la Regione stessa che integra i costi per garantire i collegamenti. In Toscana non è pensabile. Anche perché ci sono altri due aeroporti».
Un peccato, perché la pista, lunga 3 km, potrebbe far atterrare anche Boeing 737-800 e Airbus A 321.
«Vedremo nel futuro. Nel caso Fiumicino e Ciampino andassero in saturazione potremmo essere indicati per smaltire un po’ del loro traffico. Vista la distanza relativa da Roma. Ma sono decisioni prese a livello nazionale, non dipendono da noi»
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Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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