GROSSETO. Lui è Ingegnere delle telecomunicazioni, il lavoro lo ha portato a Roma, la città che lo ospita da 20 anni. La passione per la scrittura, però ce l’ha fin da giovanissimo, e questa volta al centro della sua storia dai rimandi biografici, c’è la Maremma. Il territorio che l’ha visto crescere, e che lo rivede comunque, puntualmente tornare.
I grifoni della Maremma infatti è il titolo dell’ultimo libro di Francesco Falconi, uscito venerdì 14 ottobre. L’autore richiama così il simbolo della sua città natale, Grosseto. Ovvero il grifone, che ricorda anche un animale maestoso e l’indole fiera dei maremmani.
Falconi sarà a Grosseto sabato 22 ottobre proprio per presentarlo. Nell’incontro organizzato dalla libreria Mondadori di Grosseto, alle 18, da Toscano alta sartoria (via Genova 5) con l’autore ci sarà anche la sindaca di Castiglione della Pescaia, Elena Nappi. Ad accompagnare la presentazione, la scrittrice Roberta Lepri che leggerà alcuni passi del romanzo.
Il secondo appuntamento grossetano è previsto per domenica 23 ottobre, Francesco sarà alla libreria Mondadori per il firmacopie.
Una saga familiare che arriva dall’amore per la scrittura e per la Maremma
Dal suo primo libro, Estasia, scritto a 14 anni (uscito poi nel 2005) Falconi ha spaziato dal fantasy per ragazzi fino alla narrativa. Ora torna a impreziosire le librerie con un romanzo storico che si mescola perfettamente col clima di una saga familiare. La storia, anzi, le storie, sono quasi tutte ambientate in Maremma, con qualche angolo di Napoli a fare capolino.
Nella saga si contrappongono due tradizioni differenti, tra Maremma e Napoli. Tra difficoltà di comunicazione anche tra fratelli, e personaggi femminili molto forti che si muovono in una società fortemente patriarcale e misogina.
La storia viene inizialmente raccontata da un bambino di 8 anni, che arriva fino agli anni ’80. Sullo sfondo una storia e un territorio che cresce con lui.
Grifoni di Maremma è il primo libro di una coppia di pubblicazioni. «Inizia nel 1945, alla fine della Seconda guerra mondiale – racconta Falconi – e arriva fino agli anni ’80. Saranno due parti. L’altro, già in cantiere, riparte dagli ’80 e arriva ai giorni nostri».
Dalle memorie di babbo Marcello
Il libro contiene una vena biografica, che nasce proprio dalla famiglia di Falconi, dalle memorie del babbo, Marcello. «Questo ultimo libro nasce da un quaderno scritto da mio padre durante un periodo di degenza ospedaliera – dice Falconi – dove racconta degli accadimenti della sua infanzia tra Istia e Grosseto. Alle sue spalle intanto scorrono gli avvenimenti storici siamo un po’ tutti a conoscenza».
Dietro al filo della saga familiare, scorre la storia anche della nostra Maremma. «Una terra dove sono passati Bianciardi, Eco, Calvino, Cassola, lasciando il segno – prosegue Falconi – Un ambiente molto vivace dal punto di vista culturale. Un territorio segnato da eventi storici anche di rilievo nazionale, che hanno lasciato profonde cicatrici, come la strage dei martiri di Istia o l’alluvione del ’66».
Gli eventi del libro sono accompagnati dalla storia d’Italia e della nostra città. Gli ambienti rievocati sono stati oggetto anche di recenti sopralluoghi da parte di Falconi. Appuntamenti con location del suo romanzo che lo hanno aiutato a sviluppare le sue storie.
Una delle parti che Falconi ha scritto più volentieri riguarda Principina. «Sicuramente uno dei passaggi del romanzo che ho scritto più volentieri riguarda Giuliana Ponticelli – conclude l’autore – la regina di Principina a Mare. Quel pezzo ambientato alla foce è uno dei più interessanti. Era la regina della torre della Trappola, è ambientato nel suo casale».
Il territorio della Maremma fa da scena a un romanzo che già dai primi giudizi di alcuni “lettori forti” di Grosseto sta letteralmente stupendo. Francesco con questo romanzo parla anche delle sue origini, comuni a molti di noi. Origini che lo hanno evidentemente accompagnato e ispirato. Chissà che questo libro non finisca per segnare indelebilmente anche il suo futuro.
Autore
-
Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
Visualizza tutti gli articoli